Parte 151

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Mi alzo dal letto, resto per alcuni istanti a guadare Sabrina, dorme in modo lieto. Mi preparo velocemente, per iniziare questa giornata, vado al parco a correre, e aspetto che nelle vicinanze apra un supermercato, per comprare qualcosa di dolce per il risveglio di Sabrina, voglio che pecchi di gola, in altro già ha esagerato... lasciamo perdere!

Passo al caseificio, per ritirare due focacce che ho prenotato ieri sera, prendo anche dei pistacchi, talvolta quando vado personale a ritirarli mi riservano anche a delle piccole sorprese, come creme o sciroppi, stasera mi sa che sarà il caso di un amaro, o di un buonissimo liquore. Chissà se Sabrina vorrà tenermi compagnia.

°Sabrina°

Mi sveglio, batto la mano sul letto come se cercassi un suo segnale.

Niente, mi ha lasciata qui.

Afferro dal comodino il cellulare, controllo le notifiche alla ricerca di un suo cenno. Non trovo niente.

Scrollo su Instagram, i diversi post che appaiono, mi salta all'occhio una sua dichiarazione:"Per avere la Ferilli a Tu si que vales, ho dovuto faticare tantissimo".

Che ve lo dico a fare... da braccino corto, mi ha ricattata dicendo che sarebbe diventata più romantica, se avessi accettato. Mi ha regalato fiori, rose, tulipani, il mio terrazzo era cosparso di piantagioni scelte da lei.

Inoltre, la sua presenza mi ha insegnato a stare bene in modo diverso, in modo passionale e mi stupita di quanto ai miei occhi una donna potesse risultare tanto affascinante.

In fine mi definisce una di famiglia, non voglio darmi delle arie, che non mi appartengono, ma io sono la sua famiglia e lo sono diventata nel momento in cui mi ha insegnato a dare importanza ai suoi punti di vista, mi sono ritrovata innamorata da un giorno all'altro, con l'unica pretesa di dire a me stessa:"Mo so cazzi".

Avverto il rumore delle chiavi, la porta si apre, i passi si fanno vicini, ma non giungono direttamente qui.

"Mery", urlo.

Nessuno risponde. Dopo cinque minuti la vedo giungere in camera con un vassoio su cui ci sono dei croissant, un caffè, una tisana e dei schoko-bons.

"Buongiorno", dice sorridendo.

"Non eri arrabbiata con me?"

Posa il vassoio sul letto, si siede accanto a me e mi dò un bacio sulla fronte.

"Chi ti ha detto che non lo sia".

"E allora tutto questo?", domando con tono stupito.
"C'est le essere sottona", dice in modo caldo.

"Talmente sottona da pronunciare le prime parole in francese", ironizzo.

"Oui, per dimostrarti quanto tutto sia romantico".

"Te sei proprio una vegliarda rimbambita", ridacchio.

Non c'è un'uscita di scena a tutto questo, lei mi fissa e dopo qualche secondo avverto l'aria farsi pesante. Inizio a mangiare.

"Ne vuoi un po'?", domando rompendo il silenzio.

Fa un cenno di dissenso e sorride.

"Ho letto l'intervista", proseguo.

"Cosa ne pensi?"

"Penso che sia molto bello il modo in cui parli di me, e mi ha fatto solleticato quando hai detto di aver insistito molto per avermi accanto a te", dico con tono riflessivo mentre giro il cucchiaino nel caffè.

"Abbiamo avuto appuntamenti infiniti per quattro mesi, prima che tu mi dicessi di si".

"E' stata una risposta positiva per sempre, come se mi avessi acquisita comodamente, ma avrei di gran lunga preferito stare vicino a te".

"E invece no... ti sei beccata una posizione migliore, ed io ogni tanto verrò in ogni edizione a sedermi accanto a te, per impedirti di scappare", evidenzia.

"Credi che lo farei?"

"Credo che vorresti fare ciò che sto pensando in questo momento, ma sai bene che certe cose sono troppo belle con il lusso di restare soltanto idee", dice con tono beffardo.

Le dò un bacio a stampo.

"Già, soltanto idee", pronuncio guardando in modo fisso le sue labbra.

"Dove sei andata prima?", domando in modo curioso.

"A fare un po' di attività fisica".
"Te sei matta, di prima mattina co sto freddo?"

"Me andava de tornà a casa pe quando te svegliavi", afferma.

Mi fa una carezza sulla schiena.

"C'hai fame adesso?"

Ci guardiamo intensamente negli occhi.

"Non se po' di"

"Ma vorresti?"

"Dimmi tu quale persona al mondo, dinanzi a Sabrina Ferilli direbbe di no?"

"Quanto sei arzilla".

Ci stendiamo entrambe sul letto, lei posa la sua testa nell'incavo del mio collo, preme con le labbra, le picchietto la schiena.

"Che cazzo stai a fa?"

"Un succhiotto", ridacchia.

"Te te sei rimbambita figlia mia".

***

°Maria°

Sono in ufficio, uno dei miei assistenti mi ha sottoposto un nuovo gruppo, per la musicalità e la struttura dei testi, è un gruppo un po' vecchietto, ma le parole toccano fino in fondo, soprattutto il loro nome:"I ratti della Sabina". Manca una "r" però mi lascia fantasticare su possibili apparizioni nella prossima stagione di Tu si que vales. Lo so che mancano soltanto 8 mesi, ma è opportuno prepararsi alla grande.

Ascolto una canzone che si intitola:"Tra la luna e la tua schiena". Già il titolo inizia ad essere profano per la nostra relazione.

Evidenzia il fiato corto, il cappello storto, il "passavo di qua per caso" che puntualmente mi fa sedere accanto a lei durante la trasmissione.

Il sentirmi ridicola senza importanza, perchè ogni volta che mi è accanto mi importa soltanto di trovare il coraggio per farle rendere conto del modo in cui la guardo.

Tutti quei "per favore" tramutati in maniera arrogante, perchè ogni qualvolta si portava l'indice tra i denti per sorridere nel mio cuore scrivevo una canzone, con le poche note che conosco.

Il sentire la sua voce, nonostante non voglia essere messa in vivavoce, io finirò per fare scandalo ad un passo da tutto ciò che le persone non sarebbero mai stati in grado di credere.

Io e lei sembriamo vere, ma per casa mia ne sono già passate cento, ma io ho cretina non l'ho neanche salutata, però ogni giorno le dico: "Mi potresti abbracciare, che qui fa un freddo cane?

MI presti i tuoi occhi, ho finito il sole".

E come ogni fantasia che si conclude in grandezza, finirei per dirle:"Ti potresti addormentare, io ti vorrei guardare". E scoprire la differenza tra la luna e la sua schiena, che in fondo non saprò mai quale sia la differenza, perchè con lei tra le braccia ho tutto l'universo.

Si, l'ammetto al posto di concentrarmi sulle cose importanti sto cazzeggiando sulle sue foto, ma premetto che prima di adoperarmi alle nuove produzioni, le mando questa canzone, è follemente per lei.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora