Sono tornata a casa, qualche ora fa, per concentrarmi sui prossimi lavori, leggere tanto e registrare alcuni video, tra cui quello dedicato a Eco Film Festival, un appuntamento internazionale che riunisce tante persone dello spettacolo, ma anche spettatori per indagare e parlare del rapporto tra uomo e natura. Io ne ho approfittato, per mettere in luce la guerra tra le religioni, di quanto sia triste nel mondo togliere la pace, soprattutto a quei bambini che non si sono ancora pronunciati. Spero che un giorno il mondo possa cambiare, mio mal grado... siamo lontani anni luce!
A Roma si gela, sono sola in casa e mi tengono compagnia Jackie e Sole, che scodinzolano felici, fino a quando arriveranno le motivazioni che li spingerà a farsi la guerra. Basta uno sguardo tra animali, come tra persone.
Sorrido lievemente, pensando alla discussione che ho affrontato con Flavio, stamattina a telefono, a volte nella vita si vivono dei fuochi che ardono, bruciano tutto, non è facile trovare l'equilibrio di un respiro, trovare il senso di appartenenza, che ho soltanto con Maria, perchè mi impedisce di piangere ogni volta, preferisce allenare la mia rabbia come a Tu si que vales, piuttosto che consumare la carta per asciugare le goccioline che mi cadono dagli occhi, perchè nella vita è come se non ci fosse via di scampo e a ciò si sviluppa la premura e la preoccupazione che ho nei confronti dei restanti membri della mia famiglia. Emanuela non sa nemmeno la metà di tutto, Maria anche grazie al rapporto creato con mia madre, che scrive più messaggi a lei che a me, è sempre aggiornata, e preferisco che sia cosi.
Il telefono squilla:"Maria".
"Ao, pronto"
"Sabriii come va?", mi domanda.
"Quando vieni, il freddo è più freddo senza di te".
Avverto la sua risata e sorrido mordendomi il labbro inferiore.
"Se fosse per me, già starei lì, ma siccome oggi è venerdì sto ultimando la programmazione lavorativa della prossima settimana, ricordati che devo coordinare tutto".
"Quando vieni un po' a coordinare me?"
"Sabri... vacci piano, sai che cosa non ho mandato giù!""A me basta che dirigi le tue braccia verso le mie, me stringi, ce guardamo un film de Natale per rilassarci, nulla più", balbetto.
"Sabri... fly down"
"Non comincia co sto cazzarola de inglese, lo capisco, però Meri... quando vieni?"
"Sembri una bambina... la mia piccolina", ridacchia."Non me percula", ribatto.
"Ciao scema", dice mandandomi un bacio.
"Ciao? Me saluti cosi?"
"Appena avrò un momento verrò da te, senza esitazione e lo sai".
"T'aspetto!"
***
Verso le 21 mi arriva un messaggio.
Maria:"Scusami, ma non riesco a passare, sono stanca, ho bisogno di un bagno caldo e di riposare in modo sano".Sabrina:"Te veramente stai a dì? Venivi lo stesso, dovevi entra in una casa, non in una discoteca. Te facevo trova da magna e facevamo pure er bagno turco, dimme un po' te se non fosse stata na bella idea!"
Sabrina:"Ce perdi...sappilo"
Maria:"HAhahahah"
'Cazzo ride? Bah', rifletto.
Sabrina:"Cretina...Flavio aveva comprato anche delle meringhe, me le ha lasciate nel frigo, le ho viste soltanto oggi, te ne magnavi qualcuna, le ho conservate per te. Vedi come te penso? Te nun me pensi, altrimenti staresti già qui!"
Visualizza ma non risponde, dopo cinque minuti sento il suono del campanello, apro la porta e la vedo lì dinanzi con un sorrido beffardo e una bottiglia di vino pregiato tra le mani.
"Che faccia da cazzo che c'hai"
"Mi piace più averla da fessa, soprattutto della tua", ridacchia.
Le dò una pacca sulla spalla, mentre lei si avvinghia con le braccia alle mie spalle, mi dà un bacio sul collo. Facciamo naso e naso, per baciarci come gli eschimesi. L'unico modo che la biondina mi dà al momento, siamo amiche per lei, per quella briciola di parte che ha in lei.
"Sono venuta soltanto per le meringhe", evidenzia.
"T'ho chiamato per quello, non perchè me mancavi".
Mi dà una pacca sul culo.
Andiamo in cucina e poggia il vino sulla credenza.
"Te voi andà a mette comoda? Sai ndo stanno le mie tute!"
Va a cambiarsi nella camera degli ospiti, la vedo sistemare le sue cose lì. Ritorna e la guardo fisso negli occhi, la sua espressione pullula:"Questa cosa vorrà?"
"Nun te vengo a prende in braccio, come hai fatto tu con me".
Oscillo l'indice dinanzi ai suoi occhi.
"Quel letto sarà sicuramente comodo", riflette.
"Non quanto il mio".
"Me lo farò bastare", ridacchia.
"Te sei seria?", domando guardando in modo fisso il suo sguardo.
Nega con un movimento del viso.
Ho preparato i tortellini alla panna, una cosa abbastanza veloce e buona.
Maria apparecchia la tavola, io lì servo in due piatti, guardo di sott'occhio che sta versando anche il vino.
"Quanto sei brava amore?", domando sottovoce.
Lei mi abbraccia da dietro e mi dà un bacio sul collo.
"Dimmelo tu"
"Se me stai cosi vicina se mette male", ridacchio.
Ci accomodiamo a tavola, e ci guardiamo intensamente negli occhi tra un boccone e l'altro.
"Quando mi perdonerai del tutto?"
"Mi sembra che tu non mi abbia chiesto scusa, anzi hai detto di non esserti per niente pentita".
Si accarezza il petto, le stringo la mano.
Non rispondo, porgo le meringhe sul tavolo, in modo da addolcire di più la situazione.
"Il fatto che io non ti stia facendo pesare nulla, e stia passando per l'ingenua della situazione è dovuto all'amore che provo per te. Ci abbracciamo, ci confortiamo, ma sempre rispettando un certo limite. Abbiamo capito che possiamo stare vicine quanto vogliamo, ma non insieme, perchè l'amore non basta".
"E se un giorno dovessimo scopare... neanche lì sarebbe amore?"
"Non è detto che succederà".
"Sai come sono fatta, che farò di tutto per farti cedere", la guardo con fare malizioso."Non mi lascerò manipolare", dice in modo severo.
Si alza dalla sedia e va in giro per la casa, mentre io resto con le mani intrecciate a riflettere, tiro fuori dalla tasca l'iqos e fumo.
Voglio proprio vede quanto me resiste la signora De Filippi. Vado nella cabina armadio e frugo in uno scatolone i vecchi indumenti di Nina Mon Amour, che stendono sempre, c'ho anche de meglio, ma date le doti attoriali impersonificare lei mi aiuta.
Indosso un corpetto rosa a pois bianchi, piumato sullo scollo a cuore, un bel tanga bianco e le giarrettiere. Non può mancare la maschera sugli occhi e una bella cravatta, de quelle che Maria ha dimenticato qui. Vado in salotto da lei che sta guardando la televisione, mi piazzo dinanzi e inizio a gesticolare in modo sensuale.
Lei si accarezza lentamente la gamba, si lecca le labbra in modo ripetitivo e il suo sguardo si posa sul mio seno.
"Stai a impazzi?", domando ridacchiando.
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Ogni stella merita di brillare
RomanceL'unica cosa reale risale alla composizione fisica, non che ai nomi delle protagoniste, vi troverete personaggi inventati, che tuttavia non risaltano il carattere eloquente, ma rispecchiano cio' che l'autrice ha desiderato narrare. Che sia per tutti...