Filippo entrò nel ristorante con passo rigido, il volto segnato da un turbamento che cercava invano di mascherare.
Ogni fibra del suo essere voleva tornare indietro, ripercorrere quella strada per poter tornare da Giulia. Avrebbe voluto stringerla, dirle che per lei sarebbe cambiato.
Ma ormai sapeva di aver rovinato tutto.
Don Aldo, che camminava davanti a lui, si accorse della tensione.
Si fermò, lasciandogli un'occhiata severa.
"Controllati, ragazzo. Non c'è spazio per inconvenevoli."
Lui non rispose, ma gli lanciò un'occhiata gelida. Rassegnato, lo seguì fino a un tavolo riservato.
Lì lo aspettavano due figure.
Un uomo di mezza età, dai capelli argentei e l'aspetto austero, si alzò per stringere la mano al patriarca dei Guerra. Era Richard De Falco, un potente imprenditore con forti legami nel mondo criminale. Accanto a lui sedeva Gisella, sua figlia.
Filippo si soffermó a guardarla.
La ragazza aveva i capelli corti e neri, quasi color pece, tagliati in modo tale da conferirle un'aria sofisticata e chic. Il trucco pesante metteva in risalto i suoi occhi scuri e penetranti, le labbra cremisi sembravano disegnate per provocare. Indossava un abito aderente, con un profondo scollo che lasciava poco spazio all'immaginazione.
Era di una bellezza mozzafiato, ma c'era qualcosa di ostentato, quasi aggressivo, nel modo in cui si presentava.
Gisella si alzò lentamente, con un sorriso che oscillava tra il seducente e il calcolatore.
"Finalmente ho l'onore di conoscere il famoso Filippo Guerra," disse con voce melliflua.
Il ragazzo le strinse la mano.
"L'onore è tutto mio," rispose, il tono privo di entusiasmo.
Richard intervenne subito, cercando di stemperare la tensione.
"Don Aldo mi ha parlato molto di te, Filippo. Sembri un uomo determinato, proprio ciò che serve per portare avanti grandi alleanze."
Lui annuì distrattamente, gli occhi che ogni tanto scivolavano sulla giovane donna, cercando di decifrare quali fossero le sue intenzioni.
Lei invece, lo fissava apertamente, come se volesse sfidarlo ad abbassare le sue difese.
"Figliolo, siediti," ordinò Don Aldo, con un tono che non ammetteva repliche.
"Abbiamo molto di cui discutere."
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La cena iniziò con i soliti convenevoli, i due padri che parlavano di affari, di possibili partnership e di come le loro famiglie potessero unirsi per consolidare il loro potere.
Filippo rimase in silenzio, la mente altrove. Neanche la musica jazz in sottofondo riusciva a placare il suo tormento interiore.
Gisella, però, non sembrava intenzionata a lasciarlo vagare nei suoi pensieri.
"Allora, Filippo," disse, inclinando leggermente la testa, "sei sempre così silenzioso, o è semplicemente la mia presenza?"
"Non sono un uomo di molte parole."
Lei sorrise, accarezzando con le dita il bordo del bicchiere di vino.
"Forse è per questo che tuo padre ti ha portato qui. Perché io parlo abbastanza per entrambi."
Don Aldo rise, approvando la battuta, ma lui rimase impassibile.
"Preferisco ascoltare," tagliò corto.
La giovane, tuttavia,non si lasciò scoraggiare.
"Spero che ascoltare non sia l'unica cosa che sai fare," disse con un tono allusivo, facendo arrossire leggermente suo padre, ma non Filippo, che si limitò a fissarla con uno sguardo indagatore.
Don Aldo intervenne, il tono autoritario.
"Gisella è una ragazza intelligente, Filippo. Potreste fare grandi cose insieme."
Il giovane serrò la mascella, trattenendo a stento una risposta tagliente.
"Farò quello che è necessario, padre," rispose, gettando uno sguardo verso l'uscita, alla ricerca di una via di fuga.
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La serata giunse al termine e mentre si allontanava dal locale, il giovane boss si accese una sigaretta, sollevato dalla fine di quell'incontro. Le parole di Gisella e l'approvazione di suo padre si scontravano con il caos che sentiva dentro di sé.
In quel momento, il suo telefono vibrò. Era un messaggio da parte di Rocco Marini.
"Domani ci vediamo per discutere del prossimo incarico."
Inspirò profondamente, lasciando che il fumo gli riempisse i polmoni.
La strada che stava percorrendo sembrava già segnata, ma una parte di lui non riusciva a smettere di chiedersi se fosse davvero ciò che voleva.
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Prega per me
General FictionNella Verona più oscura, dominata da segreti e rivalità famigliari, Giulia Fini, una giovane donna dalll spirito ribelle e dall'indole fiera, si trova improvvisamente trascinata in un gioco di potere. Una sera, per caso, si scontra con Filippo Guerr...
