La Maserati nera sfrecciava tra le strade deserte, il motore che ruggiva come un animale in gabbia.
Filippo stringeva il volante con forza, lo sguardo fisso sull’asfalto che si dipanava veloce sotto i fari.
Accanto a lui, Enrico osservava in silenzio la città che si sgretolava nel buio, una distesa di luci tremolanti e ombre lunghe. Non si erano detti molto da quando erano saliti in macchina.
"Non mi sembri affatto contento di questa visita," osservò Enrico, rompendo il silenzio.
"Non lo sono infatti."
Il ragazzo non distolse lo sguardo dalla strada. L'idea di portarlo fin lì lo infastidiva. Lo considerava un intruso, uno di quelli che gestivano i problemi senza mai sporcarsi davvero le mani.
"Eppure, io sono qui e le cose cambieranno, che ti piaccia o no."
Filippo strinse la presa sul volante. Quell'uomo, con la sua freddezza calcolata, non faceva altro che irritarlo.
Non rispose.
Accelerò.
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Nel frattempo, in una delle stanze del quartier generale, l'atmosfera era carica di tensione.
L'aria sapeva di fumo e alcol, mentre le luci soffuse proiettavano sagome allungate sulle pareti scrostate.
Un tavolo di legno massiccio dominava il centro della stanza, e su di esso, vi era posata una pistola.
Rocco Marini era seduto con un braccio appoggiato sul tavolo, la camicia scura arrotolata fino ai gomiti, le vene in evidenza sulle braccia. Un sorriso tagliente gli increspava le labbra mentre osservava l'uomo di fronte a lui: un trafficante di armi dell'Est. L'uomo aveva il volto mandido di sudore, il respiro affannato.
"Ti trema la mano," osservò, con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
"Non mi sembra un buon segno."
L'uomo non rispose.
Con mani incerte, afferrò la pistola, il tamburo già caricato con un solo colpo. Inspirò profondamente, chiudendo gli occhi per un istante, prima di premere il grilletto.
Click.
Vuoto.
Un sospiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra, ma il biondo rise, scuotendo la testa.
"Troppo presto per rilassarsi, amico."
Prese la pistola con naturalezza, la girò tra le dita come se fosse un giocattolo, poi la portò alla tempia senza esitazione.
Sorrise.
Premette il grilletto.
Click.
Silenzio.
L'uomo di fronte a lui trasalì, mentre gli uomini presenti nella stanza trattenevano il fiato.
Marini abbassò lentamente l'arma, facendola scivolare di nuovo verso di lui.
"Tocca a te."
Il trafficante guardò la pistola come se fosse un serpente velenoso.
Deglutì, la mano incerta mentre l'afferrava di nuovo.
Ma prima che potesse fare altro, la porta si spalancò.
Filippo entrò per primo, il volto visibilmente imbronciato.
Al suo seguito Enrico.
Gli occhi del biondo si posarono immediatamente su quest'ultimo, incuriosito da quella novità che poteva sconvolgere i loro fragili equilibri.
"Guerra, pensavo venissi da solo," disse, la voce priva di qualsiasi traccia di cortesia.
Il giovane si fermò accanto al tavolo, incrociando le braccia.
"È mio cugino. Mio padre vuole che lavori con noi."
Marini sollevò un sopracciglio.
Enrico invece, non si scompose.
Fece qualche passo avanti, posando lo sguardo sulla pistola ancora fumante sul tavolo.
"Sbrigati a farlo fuori. Non mi va di perdere altro tempo..." commentò annoiato, alla vista del malcapitato seduto dinanzi a loro.
Lo sguardo tradiva una sfacciata arroganza.
Rocco si concesse un altro sorriso, inclinó appena il capo, con un'espressione che mescolava apprezzamento e divertimento.
"A te l'onore," rispose, porgendogli l'arma.
Con una mossa lenta e misurata, Enrico afferrò la pistola, rivolgendola senza esitazione contro il trafficante, ormai paralizzato dalla paura.
Marini fissava Enrico.
La soddisfazione bruciava dentro di lui, come preda di un gioco da cui ricavarne piacere.
L'atmosfera nella stanza sembrava pronta a esplodere. Poi si voltò verso Filippo, lasciando scorrere un silenzio denso, carico di sottintesi.
"Mi piace già," mormorò.
Aveva appena trovato qualcosa di interessante, più di quanto si aspettasse.
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Prega per me
General FictionNella Verona più oscura, dominata da segreti e rivalità famigliari, Giulia Fini, una giovane donna dalll spirito ribelle e dall'indole fiera, si trova improvvisamente trascinata in un gioco di potere. Una sera, per caso, si scontra con Filippo Guerr...
