Il primo incontro [Revisionato]

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Nel tardo pomeriggio, Thomas Hunt – celeberrimo professore di Cinematografia conosciuto in tutto il mondo – rientrò nel suo ufficio e si buttò di peso dietro la scrivania. Si allentò la cravatta, ormai sfinito. Il consiglio accademico era durato più del previsto e, come se ciò non fosse bastato, non era servito minimamente ad appianare le divergenze con il responsabile della sezione cinematografica, il signor Lennard Jones.

Gettò un'occhiata verso la finestra. Un'ombra scura ammantava l'intero quartiere di Los Angeles e rispecchiava in toto il suo stato d'animo. Senza contare che l'inesorabile scroscio della pioggia non faceva altro che accentuare il suo nervosismo. Si apprestò a raccattare le sue ultime cose al fine di concedersi un meritato riposo quando, all'improvviso, qualcuno bussò alla porta.

Il professore si accinse ad aprirla, visibilmente infastidito. «Cosa c'è ancora?! Ho detto che non ho alcuna intenzione di—»

Le parole successive gli morirono in gola. Davanti a lui si ritrovò una ragazza. Non ricordava di averla vista da qualche parte, né tantomeno poteva pensare che si trattasse di una sua alunna del passato. Lo avrebbe certamente ricordato. A giudicare dal suo aspetto acqua e sapone, non doveva avere più di ventuno anni. I suoi capelli castani, raccolti in una treccia, sembravano di seta. I suoi occhi azzurro cielo, invece, erano talmente chiari che persino un cieco avrebbe potuto specchiarvisi.

«Buonasera, professor Hunt, scusi il disturbo»,  esordì la giovane, cercando di ignorare quello sguardo indagatore puntato su di lei come un perfetto laser di precisione.

«Le sembra il momento di bussare a quest'ora, signorina?» rispose Hunt con aria aggressiva.

A quelle parole, la ragazza fece un passo indietro.

Thomas sospirò. Magari aveva esagerato un po' troppo. «Mi perdoni, ma oggi è stata una giornata pesante e gradirei che tornasse domani mattina per farmi eventuali domande.»

Jane si armò di coraggio e, nonostante la figura imponente del professore le incutesse un certo timore, decise di insistere.

«Professore, la prego, ci vorrà solo un momento. È tutto il pomeriggio che vago per l'università alla disperata ricerca di informazioni. Soltanto adesso il custode mi ha detto di cercarla nel suo studio.»

Thomas strinse i pugni. «Avanti, si accomodi pure, ma faccia in fretta. Come vede, stavo per andarmene.»

La ragazza entrò, ammirando con occhi curiosi il suo ufficio. Lo stesso era piccolo, ma altrettanto accogliente e funzionale. Le quattro pareti ospitavano qualche poster inerente a delle ricerche che, sicuramente, godevano di un ottimo rilievo.

Persino quest'ufficio esanime sembra sprigionare un'atmosfera decisamente più cordiale rispetto all'evidente caratteraccio di quest'uomo... pensò la giovane, dando uno sguardo sommario allo scenario che aveva dinanzi. La scrivania era quasi del tutto sgombra ed era occupata soltanto da un portapenne.

«Dunque è nuova, signorina?»

«Sì, mi sono appena trasferita a Hollywood con la mia famiglia. Sognavo di studiare qui fin da quando ero bambina.»

Il professore nascose, a stento, un sorriso. «Sono in molti quelli che desiderano frequentare questa prestigiosa università, sperando di costruirsi una solida carriera. Lei è solo una delle tante.»

«Questo lo so, ma sono qui per imparare, giusto?» ribatté Jane con entusiasmo. «Sognare non costa nulla no?»

Hunt cercò di mantenere la calma. Il carattere allegro e gioviale di quella ragazza lo infastidiva non poco, ma, suo malgrado, avrebbe comunque dovuto sopportare l'ennesimo assalto. A ogni modo, si consolò col pensiero che tra non molto sarebbe tornato finalmente a casa e si sarebbe gustato una birra ghiacciata in tutta tranquillità dimenticandosi, anche solo per un attimo, quella terribile giornata.

«Cosa desidera, signorina? Qual è il suo nome?»

«Mi chiamo Jane. Jane McMiller. Volevo semplicemente chiederle quali sono i requisiti necessari per potermi iscrivere al suo corso di cinematografia. So che è uno dei corsi più importanti tenuti in questa università.»

Thomas sorrise con orgoglio. «Senza dubbio, signorina Jane. Mio padre è stato il fondatore di questa imponente università, nonché promotore del corso di Sceneggiatura e Cinematografia. Ma veniamo al dunque: per il mio corso non sono affatto necessari dei requisiti, se non quelli minimi richiesti da qualsiasi università. Possiede un diploma?»

«Certamente. Ho frequentato l'istituto artistico di Oxford per cinque anni; dopodiché, mi sono sempre più innamorata del mondo dello spettacolo. In particolare mi affascina moltissimo cinema. Soprattutto il ruolo di regista.»

«Quindi sarebbe questa la sua aspirazione», sentenziò Hunt. «Diventare un'affermata regista.»

«Proprio così.»

«Benissimo... Jane, giusto? Il mio corso inizierà tra due giorni. Compili questo modulo di partecipazione e me lo riconsegni il giorno della prima lezione.» Hunt estrasse un plico di fogli dalla scrivania e glielo porse.

Jane non stava più nella pelle e, in preda all'entusiasmo, espresse apertamente la sua felicità. «Grandioso! Grazie mille, professore!»

«Si risparmi l'entusiasmo, signorina. Nonostante non siano previsti dei requisiti specifici, non sarà affatto semplice farsi strada nel mondo del cinema, soprattutto di questi tempi. Il talento non basta. È la passione che farà di lei un futuro regista, a prescindere dalla remota possibilità che lei riscuota o meno il tanto agognato successo.»

L'espressione di Jane s'indurì. Mentre l'uomo pronunciava quelle parole, lei ebbe la sensazione che il professore si stesse burlando di lei, o meglio, che non credesse proprio per niente nelle sue capacità. Come poteva giudicarla semplicemente dalle apparenze? Forse stava dubitando della sua passione per la regia?

«Stia tranquillo, professore, mi impegnerò senz'altro. D'altronde, lei ancora non mi conosce», sputò alla fine, un lampo di assoluta determinazione negli occhi. «Arrivederci.»

A quella risposta, dentro la sua testa Thomas non poté fare a meno di esclamare: «Ma guarda un po', che ragazza insolente! Ci mancava proprio la ciliegina sulla torta, per concludere nel migliore dei modi questa giornata assurda!»

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora