Incomprensioni

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"Dimmi un po' Jane, si può sapere che razza di compito ti ha affidato il professor Hunt? Sono ore che lavori a quella sceneggiatura."


La giovane sospirò, fingendo di non aver sentito.

"Jane! Mi vuoi rispondere?" insisté Addison, con aria risentita.

"Non è nulla di importante, te l'ho già detto."

"Non sembrerebbe... Misa proprio che stavolta il vostro insegnante ha esagerato con l'assegnazione del compito. Comunque, non mi hai ancora detto cosa – o meglio, chi - ti ha spinto a tornare qui..."

"Addi, so benissimo a chi ti riferisci. E no, non è stato lui a implorarmi di tornare. Sono stata io a deciderlo di mia spontanea volontà."

"Se lo dici tu..." rispose lei, alzando gli occhi al cielo.

"Non mi credi? Pazienza. Ma è quel che è successo... E adesso lasciami lavorare, per favore."

"D'accordo, d'accordo... Ma non ti agitare, eh!" rispose Addison, alzando le mani "Ti lascio al tuo lavoro... Ma prima... sei sicura di non dovermi dire proprio nulla?"

Jane si voltò verso di lei.

"Mi spieghi cosa dovrei dirti?"

"Senti..." rispose l'amica, avvicinandosi a lei "Se fosse accaduto qualcos'altro tra te e Hunt me lo diresti, non è vero?"

***

Dopo qualche minuto, Jane si ritrovò nuovamente sola nel suo dormitorio, a riflettere su quanto appena accaduto. Era la prima volta che mentiva alla sua migliore amica e il senso di colpa la divorò per un bel po'. Ciononostante, non aveva alcuna intenzione di rivelarle la verità: sarebbe stato troppo rischioso e probabilmente, se Hunt lo avesse scoperto, avrebbe senz'altro chiuso con lei la collaborazione al progetto cui i due stavano entrambi lavorando. Non che non si fidasse della sua amica, anzi.


Ma il timore che qualcun altro potesse scoprire l'intera vicenda superò di gran lunga la dannata voglia di rivelarle per filo e per segno quanto successo fra loro il giorno in cui il professore si era presentato a casa sua per convincerla a tornare alla Hollywood U, nonché proporle di lavorare fianco a fianco al suo nuovo progetto la mattina dopo. A cagione di ciò, la ragazza decise di tacere e lasciare che il tempo seppellisse, al momento opportuno, quegli avvenimenti concernenti quella 'collaborazione proibita'.

Ma anche i suoi sentimenti per Hunt potevano essere seppelliti del tutto e debellati per sempre dalla sua memoria?

***

Con in mano la sua pregiata penna stilografica e un foglio bianco nell'altra, Thomas trascorse tutto il pomeriggio vagando incessantemente per la cucina, passando poi per il salone e poi di nuovo per la cucina. Non riusciva proprio a stare fermo. L'eccitazione derivante da quella nuova esperienza di redazione di una nuova sceneggiatura gli aveva provocato un istantaneo - quanto inaspettato – moto di felicità. No, non era cambiato proprio un bel niente: il regista adorava ancora il suo mondo e le prospettive che questo riusciva a regalargli ogni qualvolta si apprestava a lavorare per un progetto nuovo di zecca.


E questa volta, quella prospettiva aveva persino un nome: Jane McMiller.

Thomas sorrise tra sé e, dopo aver bevuto un consistente bicchiere di birra, ecco che si sedette sulla sua scrivania. Improvvisamente, proprio quando la sua penna aveva toccato il foglio e il regista era in procinto di scrivere, i suoi pensieri tornarono ancora una volta alla sua studentessa: chissà cosa diavolo stava combinando. Il compito che le aveva assegnato non era affatto facile, doveva ammetterlo. Nel contempo, però, era più che sicuro che avrebbe svolto un ottimo lavoro. Non gli restava altro che attendere il sabato – caspita, non vedeva l'ora che arrivasse! - giorno in cui i due si sarebbero rivisti nel suo ufficio e avrebbero discusso a tu per tu riguardo il proseguo della sceneggiatura.

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora