Il post-première

698 26 35
                                    

Con suo sommo disgusto il regista aveva assistito, verso la fine di quella serata, all'ennesima scenata di Beverly, che aveva fatto di tutto per trascinarlo in camera sua con una scusa qualsiasi al fine di poter trascorrere insieme la nottata. L'uomo inorridì per l'ennesima volta a quel pensiero. Non appena si era distaccato da Jane tornando nella hall, l'attrice era tornata all'attacco, cercando ogni pretesto per guadagnarsi anche soltanto un momento di intimità con lui. Il suo comportamento assurdo aveva superato ogni limite.

Quando il regista l'aveva accompagnata sul terrazzo previa sua esplicita richiesta, ella aveva nuovamente tentato di baciarlo, cercando con lui un contatto persino più spinto. Thomas si era allontanato immediatamente, lasciandola in balia della propria solitudine. L'ultima cosa che voleva sarebbe stata quella di intrecciare un'insulsa relazione amorosa con quella donna. La sua mente e il suo cuore richiamavano costantemente la figura aggraziata e sensuale della sua studentessa, con la quale aveva intrattenuto un breve ma intenso scambio di effusioni che gli avevano arrecato un'emozione molto forte.

Un'emozione che lo aveva coinvolto in tutti i sensi e di cui portava tuttora i segni.

Non appena Thomas aprì la porta della propria stanza buia rischiarata soltanto da una luce soffusa che aveva acceso nel momento in cui vi era entrato e si guardò allo specchio, però, in esso non vide soltanto riflessa la propria immagine. A quella visione, Hunt trasalì.

Stava forse sognando?

"Thomas, finalmente... credevo non arrivassi più."

L'uomo si voltò di scatto e per poco non ebbe un mancamento. La sua studentessa era sdraiata lì, a braccia conserte, sul di quel letto matrimoniale, con indosso il suo bellissimo vestito e la 'bozza' di un sorrisetto sghembo che gli fece del tutto perdere l'utilizzo della parola.

"Cosa c'è, non mi dici niente? Immagino cosa tu stia pensando, ma ti assicuro che non è come sembra" si affrettò ad aggiungere Jane, scrutando il suo sguardo sconvolto.

Dopo qualche secondo, Hunt si riprese e si schiarì con forza la voce.

"Si può sapere cosa diamine ci fai qui nella mia stanza? E soprattutto... come sei entrata?" le domandò incredulo, quasi temendo la sua risposta.

"Ti ringrazio per l'accoglienza" ridacchiò lei, trattenendosi dal prendere il suo cellulare dalla borsa per immortalare un Thomas Hunt completamente inerme e, a tratti, quasi spaventato dalla sua 'irruzione'. "Comunque, la mia amica Addison ha avuto la crudeltà di bandirmi dalla nostra stanza al fine di trascorrere una nottata di fuoco con il suo fidanzatino, per cui... per cui mi sono ritrovata letteralmente chiusa fuori dalla mia stessa stanza. Ti è chiaro il concetto, ora?"

"Ma non potev-"

"Mi dispiace tanto, ma nella hall non avevano un altro duplicato della tessera, o meglio... temo che sia stata Addison ad appropriarsene e a tendermi, dunque questa incredibile trappola che, devo ammetterlo, gli è riuscita sin troppo bene."

L'uomo strabuzzò gli occhi, scuotendo la testa.

"Non avevo altro posto dove andare, per cui ho chiesto la tessera della tua stanza, e... ed eccomi qui."

"Ho visto" rispose l'uomo, non sapendo cos'altro aggiungere. Fino a pochissimi secondi fa stava pensando proprio a Jane, e ora se la ritrovava dinanzi così, senza alcuno sforzo? A quanto pare, il destino beffardo amava giocargli brutti scherzi, alle volte.

"Comunque, comportati pure come se io non ci fossi" le disse lei, cercando di celare il proprio dispiacere di fronte all'indifferenza del regista. "Io mi volterò dall'altra parte e fingerò che per me non esisti, promesso."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora