L'assenza

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"No mamma, ti prego di lasciarmi in pace!" esclamò Jane, urlando con tutto il fiato che aveva in gola "Ti ho detto che non ne ho voglia! È così difficile da capire?"


"Come sarebbe a dire che non ne hai voglia?" ribatté sua madre Kelly, esasperata dall'insolito comportamento della figlia "Ti sei forse dimenticata che fra meno di due settimane dovrai sostenere un esame importante? Non vorrai essere rimandata anche stavolta! Inoltre, ti ricordo che io e tuo padre stiamo facendo molti sacrifici pur di farti studiare in quell'università. Non vorrai mollare tutto adesso, spero!"

La ragazza saltò giù dal letto e, con aria spazientita, girò la chiave nella toppa e riaprì la porta della sua camera.

"Oh, finalmente figlia mia!" esclamò sua madre con aria sollevata "Sai benissimo che chiudersi a chiave dentro a una stanza non risolve affatto i problemi... Mi puoi spiegare cosa ti è preso ieri sera? Non hai neanche cenato con noi... È forse successo qualcosa di spiacevole all'università?"

"In ogni caso, signorina Jane, a prescindere dai nostri reali sentimenti – di qualunque natura essi siano - il nostro 'rapporto' non potrebbe mai funzionare. Lei è la mia studentessa e io sono il suo professore."


"Hey Jane, mi stai ascoltando?

"Sì, certo mamma..." rispose la ragazza, scacciando dalla sua mente le ambigue parole del professor Hunt.

"Ti vedo sovrappensiero..." insisté Kelly "Qualcosa non va?"

Jane sospirò e scosse leggermente la testa.

"La verità è che sono molto stanca e adesso non ho alcuna voglia di parlarne... Ma non è nulla di grave, sta' tranquilla. Posso tornare a dormire ora?"

A malincuore, sua madre si rassegnò ed esaudì il desiderio della figlia, malgrado fosse molto preoccupata per lei. Dal canto suo, Jane richiuse immediatamente la porta e, per la prima volta dopo tanto tempo, scoppiò in un pianto tanto disperato quanto silenzioso.

Aveva assolutamente bisogno di sfogarsi un po'.

***

"Niente da fare, la nostra Jane non ha alcuna intenzione di uscire dalla sua stanza." fece la madre, avviandosi nel soggiorno "Mi domando cosa le sia successo. Era così entusiasta di frequentare la Hollywood U, e adesso..."


"Amore, non agitarti..." rispose Jeremy, mostrando la sua solita tranquillità "Vedrai che prima o poi riusciremo a farla parlare. Per adesso, lasciamola tranquilla."

"Tu credi?"

"Certo. Sono sicuro che non sia accaduto nulla di grave che meriti di essere raccontato e, se così non fosse, Jane sarebbe la prima a parlarcene. Chissà, magari ha soltanto bisogno di staccare la spina... In fondo, ha lavorato sin troppo in questi ultimi mesi, anche per aiutarci a pagare le varie visite mediche del nostro Lucas. Non dimenticarlo."

"Hai ragione." rispose la donna, cullandosi nel suo confortante abbraccio "La nostra Jane è davvero un tesoro. Vuole bene a suo fratello come se fosse suo figlio e si è sacrificata davvero molto per lui. Spero soltanto che possa ritornare ben presto alla Hollywood U e dimostrare quanto vale. Sono sicura che in molti già sentiranno la sua mancanza."

***

Quella mattina, non appena entrò in classe, Thomas notò immediatamente uno strano particolare: la signorina McMiller non era presente a lezione. Questo non era certo da lei: fino a quel momento aveva frequentato assiduamente il suo corso, professandosi come una delle studentesse più brillanti che avesse mai conosciuto. Le era forse accaduto qualcosa di spiacevole? Erano forse riemersi quei problemi familiari di cui gli aveva parlato tempo addietro? Thomas fece un bel respiro cercando di placare la sua preoccupazione al riguardo, convincendosi che la giovane sarebbe ben presto tornata ad assistere alle sue dissertazioni con la passione e la determinazione che contraddistinguevano la sua persona.


In fondo, gli studenti non erano affatto obbligati all'assidua frequenza delle sue lezioni. Soltanto nei casi peggiori e al trascorrere di almeno una settimana di tempo dall'assenza del discente, i professori erano tenuti ad avvisare le famiglie per averne notizia.
Ma per fortuna - Thomas ne era assolutamente certo - non sarebbe stato quello il caso. La sua studentessa avrebbe di sicuro fatto ritorno alla Hollywood U la mattina seguente, pronta a dedicarsi anima e corpo al prossimo esame che avrebbe dovuto affrontare.

***

"Addison, che hai? Sembra proprio che oggi tu abbia la testa altrove."


La giovane si sedette a gambe incrociate, sopra il solito letto di foglie che si trovava nel solito bosco cui lei ed Ethan solevano recarsi. Il ragazzo imitò la sua mossa, di modo che i due si trovassero l'uno di fronte all'altra.

"Hai ragione, scusami tanto Ethan. Avrei voluto dedicarti maggiore attenzione, ma non riesco proprio a non pensare a Jane e al motivo per il quale non sia venuta oggi a lezione."

"Beh, magari aveva un impegno importante, per cui..."

"Impossibile." disse lei scuotendo la testa "Deve essere senz'altro accaduto qualcosa di grave se quest'oggi non è venuta a lezione. Insomma, lei non se ne perde una."

"Capisco..." ribatté il ragazzo "Ma devi tranquillizzarti, adesso." le disse poi, abbracciandola forte "Vedrai che fra poco ti chiamerà lei stessa e ti spiegherà nel dettaglio la situazione."

"Non ne sarei poi così sicura... Questa mattina ci ho provato per ben cinque volte e non mi ha mai risposto."

"Hai una vaga idea di dove possa essersi cacciata?" domandò Ethan, condividendo d'un tratto la sua preoccupazione.

"A casa dei suoi genitori, credo. Spero soltanto che suo fratello non abbia avuto una ricaduta."

"Vedrai che andrà tutto bene. Fidati, sono sicuro che domani Jane ti chiamerà e ti darà delle spiegazioni."

"Speriamo sia come dici tu. Non potrei sopportare un altro giorno senza avere sue notizie. Sarebbe davvero troppo per me."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora