L'appuntamento

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"Priya, mi stai ascoltando? Priya?"

"Scusami Thomas, ero sovrappensiero." rispose la donna, tentando di giustificare la sua completa disattenzione. "Di cosa mi stavi parlando?"
"Incredibile. Sembra proprio che oggi non voglia ascoltarmi nessuno. A cosa stavi pensando?"


Non aspettandosi una risposta a quella domanda, l'uomo scrutò a fondo lo sguardo di Priya e, dopo un breve istante, capì.

"So che mi pentirò di avertelo chiesto, ma... Com'è andato l'appuntamento con il signor Wilson?"

Priya spalancò gli occhi.

"Come facevi a sapere che..."
"Che il tuo pensiero era rivolto a Wilson? Avanti, ti si legge in faccia."
"Cosa, esattamente?"
"Che hai passato una bella serata. Malgrado mi costi ammetterlo, era da tempo che non vedevo quel bellissimo sorriso impresso sul tuo volto."
"È vero, non posso negare di aver trascorso una bella serata... Stupenda, a dire il vero." rispose Priya, con aria trasognata.

Hunt andò dritto al punto, desideroso di saperne di più.

"Vi siete forse..."
"Baciati? Diamine Thomas, vuoi sapere anche questo!"

Il tono di Priya non era affatto severo, eppure, Thomas tentò di nascondere il lieve imbarazzo che lo aveva colto a seguito di quell'impertinente domanda. Ma quel tale non lo convinceva proprio per niente.

"Scusami, hai ragione. Forse sono stato un po' indelicato."

Priya si mostrò, come al solito, perfettamente comprensiva.

"Tranquillo Thomas, non scusarti. Comunque, no... Il bacio non è ancora scattato tra di noi. Contrariamente a quanto tu possa pensare, il signor Wilson è un uomo all'antica."

L'uomo annuì, mostrando un pizzico di incredulità.

"Vedo, dunque, che non hai ascoltato il mio consiglio."
"Ho ascoltato semplicemente il mio cuore, Thomas. E anche tu dovresti imparare a farlo, di tanto in tanto."

L'uomo non si mostrò affatto sorpreso dall'affermazione di Priya. La donna aveva sempre cercato di tirar fuori il meglio di lui e per un breve periodo ci era anche riuscita. Ma ormai erano passati anni da allora... Pertanto, egli soleva interpretare quei suggerimenti quasi come fossero dei consigli profusi dai suoi genitori; consigli che lui, tra l'altro, non avrebbe minimamente seguito. Senza dubbio la donna aveva ragione, ma a ogni modo soltanto lui poteva essere in grado di giudicare perfettamente se stesso e il suo vissuto.

"Non hai tutti i torti, Priya. A mia discolpa posso dire, però, che ogni singola volta che l'ho fatto" - certo, non che siano state poi così tante - disse fra sé "ne sono rimasto deluso."

D'istinto, la donna poggiò una mano sulla spalla del professore in segno di conforto.

"Thomas..."
"No Priya, non preoccuparti. Non è assolutamente mia intenzione fare la vittima, non è nel mio stile. La mia era soltanto una constatazione. Io sto bene così, davvero."
"Veramente?"
"Veramente." rispose l'uomo, con aria tranquilla. "Ho semplicemente detto la verità, ma non per questo posso precludermi delle nuove conoscenze. Sai benissimo, però, che per me tali conoscenze non rappresentano nulla di serio."
"Già, conosco perfettamente la tua filosofia." asserì la donna. "Incontrare una donna o per lavoro o per diletto... Nient'altro."
"Esatto. Con diletto, però, non intendo certo dire che io ami sfruttare la compagnia delle donne per secondi fini." precisò Hunt.
"Questo lo so benissimo, non devi affatto spiegarmelo. Ti conosco da troppo tempo per fraintendere le tue parole."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora