La sceneggiatura

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Come promesso, la mattina dopo Jane si avviò nell'ufficio di Hunt per discutere del suo nuovo progetto. Non sapendo bene cosa aspettarsi, la giovane continuava a richiamare nella mente le parole del professore, il quale aveva asserito di aver bisogno di lei per poter gestire al meglio la sua rinnovata 'mansione' di regista. Una parte di lei ammetteva di esserne alquanto orgogliosa, nonché lusingata.
In fondo, non capitava certo tutti i giorni di cimentarsi in un'occasione del genere (peraltro con l'uomo più desiderato di tutta Los Angeles!). E non era altresì da tutti saper tenere testa al professor Hunt, come forse soltanto lei era in grado di fare. Con viva trepidazione, guardò l'orologio: mancavano soltanto due minuti alle sette e trenta.

La sua avventura stava ufficialmente per avere inizio e la giovane sperava con tutto il cuore che l'emozione non le giocasse un brutto tiro.

Facendo un bel respiro, bussò alla porta.

Nessuno rispose.

Ciò le parve alquanto strano, data l'indiscussa e usuale puntualità del suo professore. Guardò nuovamente l'orologio.

Le 7:31.

Malgrado Hunt non fosse ancora arrivato, la studentessa decise infine di entrare nel suo ufficio e, sorprendentemente, trovo la porta già aperta. Dando una sommaria occhiata in giro, Jane notò dei particolari cui non aveva prestato la benché minima attenzione, nonostante vi si fosse recata almeno un paio di volte. Sulla sinistra, a lato della stanza, un piccolo ma accogliente divano stile impero era piazzato con estrema precisione tra il piccolo lucernario attaccato alla parete e un armadietto color grigio pallido protetto da un lucchetto.

Sulla destra, invece, trovava posto una piccola libreria. Jane le si avvicinò, con uno scintillio negli occhi che testimoniava la propria curiosità in merito. Esaminando i libri all'interno di quegli scaffali, Jane ebbe modo di notare quanto i gusti del suo professore fossero sofisticati.

Dostoevskij, Bukowski, Tolstoj...

Davvero un tipo autoritario come Thomas Hunt si dilettava nel leggere quegli astrusi – quanto stupendi - capolavori letterari afferenti al passato?

Insomma, che egli nutrisse grande passione per la lettura, per lei non era certo un mistero. Per un attimo, ecco che la giovane si ritrovò a pensare al club di lettura e a quelle loro stimolanti discussioni che lo avevano tanto animato. Chissà a che punto del libro erano giunti... Darcy si era forse dichiarato alla sua Elizabeth? E soprattutto, Elizabeth aveva ricambiato nell'immediato i propri sentimenti? Conoscendone il carattere, ne dubitava assai... ma il romanzo avrebbe senz'altro goduto di un finale alquanto dignitoso, degno di una favola romantica.

Non appena si riscosse da quei pensieri, la giovane non riuscì a non rimanere impressionata da quella minuta – seppur corposa nei contenuti – raccolta di romanzi e di saggi filosofici riposti con gran rigore sugli scaffali, perfettamente ordinati per colore di copertina - nonché suddivisi per categoria -.

Poco più a destra, trovava invece posto la filmografia di Hunt. Cortometraggi, documentari sulla teoria del cinema e film di vario genere, anche appartenenti ad altri registi... Il tutto le apparve semplicemente fantastico.

In particolare, però, il titolo di una cassetta attirò inevitabilmente la sua attenzione: Storia di una lacrima.

"Questo deve essere il suo primo film..." pensò la giovane, come in preda a un'estasi mistica "Mi chiedo come abbia fatto Hunt a strutturarlo in modo tale che diventasse un successo planetario." si domandò poi, alquanto tentata di estrarre la cassetta per leggere il contenuto della trama sulla copertina.

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora