Ciak, si gira (e non solo!)

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La mattina dopo, Jane si svegliò di buon'ora. Non avrebbe voluto essere nuovamente in ritardo per colpa di qualche stupido contrattempo. Non che il traffico fosse un motivazione banale al suo eventuale ritardo ma, in ogni caso, la ragazza non avrebbe voluto sorbirsi l'ennesima occhiata di rimprovero da parte del professore. La giornata che l'aspettava sarebbe stata davvero eccitante.

Finalmente, avrebbe utilizzato per la prima volta la sua telecamera e imparato a maneggiarla con discreta professionalità e altrettanta maestria. Il giorno prima, aveva studiato tutto il pomeriggio, nonché ripassato le nozioni fondamentali richieste dal suo professore. E a proposito di quest'ultimo, Jane non riuscì a non pensare alla strana circostanza creatasi tra i due quella sera, al club di lettura.

Sembrava proprio che, a un certo punto, il professore si fosse avvicinato a lei per baciarla. Jane scosse la testa. Magari si era soltanto trattato di una sua impressione... Ma le aveva accarezzato la guancia, diamine! Come poteva essersi trattato di un'impressione?

Comunque, Jane non riusciva ancora a spiegarsi quella strana circostanza. In fondo, sapeva bene che il professore non provava la benché minima ammirazione per lei, anzi. Lei rappresentava per lui un ostacolo, un intralcio, una mina vagante pronta a esplodere, a inveire contro le sue stesse certezze; quelle certezze inerenti la sua complessa personalità. Per cui, Jane si convinse ben presto della futilità dei suoi sentimenti e delle sue sensazioni, in quanto frutto di un effimero momento, di una situazione prodottasi, a suo giudizio, a cagione delle sue provocatorie, infruttuose e inappropriate domande.


***

"No Malcom, ti ho detto di no! Mi è stato impossibile convincerlo... Sai com'è Hunt: quando si mette in testa qualcosa, è semplicemente..."


"Irremovibile..." fece Malcom, dall'altro capo del ricevitore.

"Esattamente." confermò Wilson.

"In effetti, è parso così anche a me. Quel giorno che mi sono presentato nel suo ufficio sembrava non vedesse l'ora di sbattermi fuori. Si può sapere cosa diavolo è successo fra voi due?"

"Non tormentarmi più con questi discorsi, Malcom." sbottò Wilson. "Ne abbiamo già parlato. E in ogni caso, si tratta del passato. Un fottutissimo passato che è stato per lui il trampolino di lancio verso l'ingresso – nonché la permanenza – nel mondo del cinema."

"Ok ok, stai calmo Jack. Non avevo alcuna intenzione di farti arrabbiare. Ma stai forse dicendo che quel tale non meriti la posizione che si è guadagnato nell'industria cinematografica?"

"Non si tratta esattamente di questo."

"Di cosa, allora? Ti ricordo che anch'io godo del diritto di conoscere il tuo pensiero al riguardo. Altrimenti, non so proprio chi altri potrebbe aiutarti in una simile impresa."

Wilson sospirò.

"Scusa amico mio, hai perfettamente ragione. Ciò cui mi riferisco non è affatto il film che Hunt presentò al Festival di Cannes quella fatidica sera di Gennaio e che sancì l'inizio del suo roseo futuro. Mi riferisco, in particolare, alla sua attuale mancanza di ispirazione. Sarà pure come dice lui ma io, personalmente, non ci credo."

"Vuoi veramente prenderti la rivincita, eh?"

"Certamente, Malcom. Chi altri potrebbe meritarsi il successo cui aspiro da anni? Io non mi sono mai fermato davanti al fallimento, e tu lo sai bene. Anni e anni di lavoro, di studio e aggiornamento continuo."

"Non pensi, forse, che il caro Hunt abbia fatto lo stesso?"

"A quanto pare no. Pensa che ho addirittura saputo che il preside Cook gli ha offerto, non molto tempo fa, un ottimo posto a San Francisco."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora