La lettera

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Trascorsa un'altra settimana, per Jane fu davvero difficile non pensare nuovamente ai risvolti di quell'incontro con Thomas, e rimettersi a studiare in vista dell'esame di 'Estetica I' lo fu ancora di più. Ma d'altronde, non era forse quella la sua priorità? Studiare per potersi un bel giorno guadagnare la tanto sospirata laurea in modo da poter affrontare il tirannico mondo lavorativo che l'aspettava e che l'avrebbe forse 'trafitta' con i suoi possenti artigli? No, la giovane non poteva assolutamente fallire, se avesse voluto – e lei di certo lo voleva - trascorrere le ormai imminenti vacanze estive in tutta tranquillità, concludendo il suo primo anno accademico nel migliore dei modi possibile.


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Rinchiusosi nel suo ufficio nel tardo pomeriggio, Thomas si perse nel rileggere innumerevoli volte la sceneggiatura che Jane aveva creato. Era semplicemente meravigliosa ma, ogni qualvolta la rileggeva, sembrava proprio che i suoi pensieri al riguardo non riuscissero a rendere a quello scritto la giustizia che meritava. Si poteva ben affermare che l'uomo fosse pazzamente innamorato di quelle idee contenute in quell'elaborato, nonché della freschezza della giovane studentessa che, ai tempi della loro stretta collaborazione, gli aveva regalato la grande speranza che il suo vecchio progetto potesse andare in porto, ottenendo così un buon riscontro da parte della critica cinematografica. In effetti, la studentessa non si era sbagliata: il suo film era in testa alle classifiche da ormai due mesi e mezzo. E di questo, egli non poté che esserne orgoglioso, sebbene il suo cuore rimembrasse maggiormente i momenti trascorsi con la signorina Jane che non il momento che aveva sancito la proclamazione della sua ritrovata vittoria.


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Una volta entrata nella famigerata 'Aula C', Jane si preparò mentalmente in vista dell'esame scritto di 'Estetica I'. Erano ormai trascorsi quasi due mesi dall'ultimo esame che aveva sostenuto con il professor Jonas e la sua emozione fu più che evidente agli occhi del professor Moore, il quale non mancò di ricordare agli studenti di apporre il proprio numero di matricola sul retro del foglio, assieme alla loro firma.


Dopo aver preso posto, il professore sentenziò l'inizio della prova evitando ulteriori convenevoli che avrebbero potuto distogliere l'attenzione da quella verifica di fine semestre. Due ore trascorsero in fretta e la ragazza riuscì, con sua somma sorpresa, a rispondere a tutte le domande del compito. Con il sorriso sulle labbra e la soddisfazione impressa sul volto, Jane uscì dall'aula, complimentandosi con se stessa per la concentrazione che aveva dimostrato, malgrado quanto stava vivendo negli ultimi tempi.

Adesso, non le restava altro che aspettare il verdetto finale.

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Trascorse due settimane dalla suddetta prova che, tra l'altro, ebbe un esito più che positivo, Jane si ritrovò a vagare per i corridoi dell'università con lo scopo di trascorrere un po' del proprio tempo a scrutare con maggiore attenzione delle stanze o dei laboratori universitari che avrebbero potuto suscitare il suo interesse - nonché ispirare il suo genio creativo -. Quel giorno, in effetti, era il suo compleanno e poteva perlomeno concedersi il lusso di rilassarsi attraverso un affascinante 'tour' nei pressi della Hollywood U. In fondo, nessuno si era ancora 'degnato' di farle gli auguri – nemmeno la sua migliore amica! - e questo particolare le parve davvero molto strano.


Dopo aver girato in lungo in largo per i corridoi dell'università, però, la ragazza si ritrovò nuovamente dinanzi all'ufficio del suo professore. Notando che la porta era socchiusa, ella non resistette alla tentazione e vi entrò. Il suo studio sembrava particolarmente ordinato rispetto alla volta precedente. Nemmeno un sigaro sul portacenere né tantomeno pile di giornali che, almeno fino a qualche settimana fa, avevano popolato la sua scrivania ora spoglia e incredibilmente pulita.

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora