"Benissimo ragazzi, consegnatemi i vostri progetti. Li correggerò il prima possibile."
Addison si avvicinò alla cattedra, colta da un forte ottimismo e pienamente convinta che avrebbe superato la prova. Ormai aveva scovato il suo posto speciale: quel bosco dai mille colori e dalle mille sorprese.
Nessuno avrebbe mai potuto impedirle l'ingresso in quel luogo magico. In quel luogo in cui aveva percepito, per la prima volta, un sentimento di amicizia riguardo quel ragazzo dal meraviglioso sorriso.
Ethan Blake.
Come avrebbe potuto dimenticare il prezioso ruolo che lui aveva avuto nel fare in modo che lei terminasse finalmente il suo compito? Doveva ammetterlo: forse si era comportata in maniera superficiale con lui, dando adito a quelle apparenze che si rivelavano essere quasi sempre errate.
"Sono felice di vederla così serena, signorina Sinclair."
La ragazza sfoggiò un timido sorriso.
"Lo sono, in effetti. Spero di aver fatto un buon lavoro."
"Giudicherò io stessa sebbene, come tu ben sai, nutra delle buone aspettative sul suo conto."
Addison tornò a sedersi. Continuava a sorridere e, a tratti, pareva fosse immersa in una sorta di paradiso terrestre che nessuno all'infuori di lei avrebbe potuto scorgere. Gli altri studenti erano infatti insolitamente seri: temevano il giudizio della Singh, era più evidente.
Ma era altrettanto evidente che la prima verifica dell'anno accademico non avrebbe potuto condizionare di molto i loro risultati futuri. In fondo, si trovavano all'università per migliorare le loro competenze e far fruttare il loro talento.
Ciò che più contava davvero non era, infatti, la valutazione di un dato progetto, ma la passione che ciascuno impiegava nel realizzare il suddetto lavoro. No, non poteva essere misurato il grado della passione che i ragazzi adoperavano in quel qualcosa che un giorno li avrebbe resi pienamente indipendenti.
Quelle caratteristiche, insite in ciascuno di loro, rendevano unica la prospettiva di un futuro che avrebbe riservato loro delle grandi sorprese.
"Hanno consegnato tutti il progetto? Benissimo. I risultati verranno affissi sulla porta di questa aula. Adesso, se volete scusarmi, avrei un appuntamento urgente... Vi sostituirà una mia collega. Arrivederci."
In tutta fretta, Priya si incamminò verso il centro. Sperava di non essere il ritardo. Il suo cuore batteva all'impazzata e, quando sentì pronunciare il suo nome, per poco non smise di respirare. La donna si voltò, mostrando un sorriso.
"Priya! Che piacere rivederla."
"Buongiorno Jack, il piacere è tutto mio."
"So che non è usuale per lei chiederle un appuntamento proprio nel bel mezzo dell'orario scolastico, ma..."
"Non si preoccupi, è tutto a posto. Anch'io aveva voglia di vederla e sono contenta che lei mi abbia proposto di passare la mattinata insieme."
La donna ammetteva a se stessa quanto fosse strano che i due si dessero ancora del lei dopo essersi incontrati già un paio di volte, ma ella comprendeva anche il fatto che Wilson fosse un uomo decisamente all'antica. Paradossalmente, però, quella caratteristica lo rendeva ancora più affascinante ai suoi occhi.
Wilson sorrise.
"Lo sono anch'io, Priya. Ultimamente sono stato molto preso con il lavoro e avevo bisogno di staccare. Alle volte, può essere un bene trascorrere del tempo un'altra persona, soprattutto se si tratta di lei."
"Vale lo stesso per me. Era da molto tempo che... Sì insomma... Che non vivevo degli appuntamenti così piacevoli."
Jack convenne con Priya.
"Posso immaginare quanto abbia sofferto a causa di speranze vane e mal riposte sulla sua relazione precedente con... Beh, sa perfettamente a chi mi riferisco. In ogni caso, non amo parlare del passato. Concentriamoci sul presente che, senza dubbio, ci apparirà molto più interessante."
"Ha ragione. Mi dica, Jack, da quanto tempo lavora come regista?"
"Da molti anni, per dire la verità. Ho prodotto il mio primo film all'età di venticinque anni, e adesso sono passati ben quindici anni da allora. Ma la sensazione è rimasta esattamente la stessa: ogni volta che ripenso a quel periodo, mi ritornano in mente le notti insonni passate a scrivere sceneggiature, a perfezionare le mie conoscenze sul campo... Insomma, è stata un'esperienza che ripeterei altre mille volte."
"Immagino."
"Adesso mi parli un po' di lei... Non mi ha mai raccontato come sia nata in lei questa passione smisurata per la moda, in senso positivo, ovviamente. La sua eleganza è, in effetti, un elemento che suscita indiscutibile ammirazione agli occhi di chi guarda."
"La ringrazio. Ecco, fin da piccola mi è sempre piaciuto indossare le scarpe di mia madre per poi sfoggiarle davanti a lei, che rideva divertita. Insomma, ho sempre amato la moda, e ben presto decisi che ne avrei fatto un mestiere... Ed eccoci qua."
"Direi che ci è riuscita alla perfezione. Non si fa altro che parlare di lei sui giornali e del suo contributo atto alla promulgazione delle ultimissime tendenze in fatto di moda."
"Quando si ha la passione per qualcosa, niente e nessuno riesce a fermarci. Spesso arriva tardi il momento in cui ci si accorge di quanto, a volte, i nostri sogni appaiano impossibili. Eppure, continuiamo a sognare. Continuiamo ad avere il bellissimo vizio di sognare di costruirci quella vita per cui abbiamo sempre lottato e sperato."
"E lei che cosa spera, in questo momento?"
Wilson si avvicinò alla donna, che lo guardò dritto negli occhi. In quel preciso istante, sembrava che il tempo si fosse fermato e che Wilson avesse captato il suo desiderio.
Dopo qualche istante, l'uomo ruppe il silenzio.
"Sappia che anch'io desidero esattamente quello che lei ha pensato in questo preciso istante, seppure non me lo abbia riferito direttamente... I suoi occhi parlano."
Senza lasciarle il tempo di rispondere, Wilson le diede un bacio. Quel bacio che Priya aspettava da molto tempo e che la lasciò senza fiato. Incredibile: Jack era riuscito a leggerle nel pensiero. Finora, nessuno ci era mai riuscito con lei.
O almeno, non come aveva fatto lui.
E pensare che, proprio il giorno prima, la donna aveva tentato di immaginare la sensazione che sarebbe scaturita dentro di lei a seguito di quel gesto tanto atteso.
Ecco, adesso lo sapeva. Dentro di lei trovò spazio una sensazione paradisiaca, difficile da descrivere.
Nel preciso momento in cui i due tornarono a guardarsi negli occhi, entrambi si videro sorridenti e naturalmente felici di ciò quanto era appena accaduto tra loro.
Passarono il resto della mattinata a passeggiare per le vie del centro, conversando piacevolmente delle loro passioni e dei loro progetti futuri in ambito lavorativo.
Wilson avrebbe dovuto ancora inviare la valutazione inerente l'ispezione al suo caro amico Malcom, dopodiché avrebbe avuto tutto il tempo per trovare l'ispirazione per la creazione di un nuovo film.
D'altro canto, Priya avrebbe dovuto presenziare alle lezioni e ai vari eventi cui gli studenti avrebbero partecipato verso la metà del primo semestre.
Il tempo per vedersi, dunque, non sarebbe stato poi molto. Eppure, sembrava sufficiente perché nella loro mente vi fosse instillato il desiderio di continuare a conoscersi.
"È stato bellissimo trascorrere la giornata con... Possiamo darci del tu?"
"Certamente! Stavo proprio per chiedertelo io stessa."
"Bene. Dicevo che sono stato molto felice di aver trascorso la giornata con te. Spero di rivederti al più presto."
"Grazie a te, Jack. Anch'io non posso che sperare in un nuovo appuntamento."
L'uomo sorrise e, dopo averle dato un bacio sulla guancia, si incamminò verso l'ufficio del suo amico Malcom. I due avrebbero avuto molto di cui discutere.
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Ricominciare - L'Alunna e Il Professore
Romance[COMPLETA] Hollywood U è una delle università più prestigiose della California. Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s'interpone tra lei e il suo sogno...