Doppio confronto

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La mattina seguente, durante la lezione, Jane cercò con lo sguardo il professor Hunt innumerevoli volte, ma pareva proprio che lui non avesse alcuna intenzione di 'giocare' al suo stesso gioco. In effetti, l'uomo faceva davvero di tutto per evitare di incrociare gli occhi azzurri e penetranti della ragazza, alquanto confusa dal suo comportamento così freddo e distaccato; un comportamento comunque assai tipico della sua persona. Non sembrava più quell'uomo dolce e comprensivo qual era stato la notte prima, anzi.


I tratti somatici del suo volto le suggerivano quanto fosse importante per lui dedicarsi anima e corpo al proprio lavoro di insegnante, senza dispensare quei dolci sorrisi di cui lei era invece stata testimone. Nel suo cuore, comunque, serbava ancora la flebile speranza che il suo professore avrebbe infine acconsentito al suo desiderio di ricevere, o tramite un semplice sguardo o una fugace conversazione a fine lezione, una spiegazione plausibile a quanto accaduto tra loro il giorno precedente, sempre ammesso che ve ne fosse una.

Purtroppo per Jane, anche dopo la lezione Hunt si mostrò terribilmente scostante, salutando di sfuggita i suoi studenti per poi uscire dalla classe e recarsi in tutta fretta nel suo ufficio. Anche questa volta, il professore aveva agito con perfetta indifferenza, come se nulla fosse accaduto. A pensarci bene, però, ciò non fu per lei una novità. Per quel professore, fuggire dalle situazioni scomode era ormai questione d'abitudine.

***


A lezione conclusa, verso le ore undici, Thomas si rifugiò nel suo ufficio convinto che, di lì a poco, avrebbe ricevuto la visita della sua studentessa. In effetti, poco dopo, qualcuno bussò alla porta.

"Avanti, signorina McMiller!"

"Mi dispiace deluderla, professor Hunt..."

Non appena sentì quella voce, l'uomo alzò il capo e fissò quell'uomo con leggero sconcerto.

"Signor Wilson!"

"Salve, collega. A quanto pare non si aspettava una mia visita, quanto la venuta di una sua..."

"Sì, a dire il vero stavo proprio aspettando una mia studentessa, la signorina McMiller... Qualche problema?" domandò lui, cercando di mantenere la compostezza nei riguardi di un uomo che avrebbe volentieri preso a calci nel sedere.

"Affatto." ribatté Wilson "Ma potrei per lo meno conoscere la motivazione del vostro incontro?"

"Non credo siano affari che la riguardano, signor Wilson... Comunque, la sua 'visita di cortesia' nel mio ufficio concerne questioni di natura accademica, come lei starà giustamente pensando." replicò Thomas, cogliendo all'istante la battuta maliziosa dell'uomo.

"Capisco. I problemi degli studenti – o meglio, delle studentesse - non sono certo affari da trascurare..."

"Arriviamo al dunque." tagliò corto Hunt, alquanto infastidito da tutta quell'impertinenza "Per quale motivo è venuto qui nel mio ufficio?"

"Beh, diciamo che volevo assicurarmi che lei stesse lavorando assiduamente al suo nuovo progetto cinematografico..."

"Avanti, non scherzi con me." rispose Hunt, senza tante cerimonie "Ormai la conosco."

"Come io conosco lei." ribatté lui "Sa, le confesso che mi sembra davvero incredibile che lei abbia finalmente cambiato idea e che si sia deciso a partecipare al Festival. Aspetterò con ansia il suo debutto e non vedo l'ora di cimentarmi nuovamente con lei in questa sfida. Sono passati anni dall'ultima volta... Si ricorda di quel giorno?"

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora