Robert continuava a correre affannosamente sotto la pioggia. Non avrebbe mai e poi mai voluto che quell'ombra furtiva potesse raggiungerlo e coglierlo di sorpresa. Eppure, ogni passo che faceva non sembrava allontanarlo da essa... Chi poteva mai essere quella strana figura?
Ma soprattutto, che cosa voleva da lui?
D'un tratto, l'uomo si fermò per riprendere fiato. Il suo alito, ancora intriso di quel bicchiere di birra che aveva bevuto poco prima, si era ormai inacidito anche a causa della sua affannata corsa verso l'ignoto. Con estrema fatica, si avviò verso una fontanella che si trovava, per fortuna, a pochi passi da lui.Non appena si voltò, però, qualcuno lo pugnalò alla schiena. Il dolore fu lancinante. L'uomo si accasciò a terra, stremato. Avrebbe aspettato con pazienza (e paura) la sua triste fine.
"Davvero notevole, davvero notevole..." le ripetè il professor Hunt, non appena ebbe terminato leggere la sua sceneggiatura "Ha fatto un ottimo lavoro, signorina McMiller."
Jane tirò un sospiro di sollievo. Ancor prima che potesse domandargli quale parte avesse trovato maggiormente interessante, però, Hunt riprese a parlare.
"Bene, adesso legga la mia, la prego. E giudichi il mio lavoro con perfetta sincerità."
"D'accordo, professore."
Robert continuò a fissare quella strana figura, cercando di rassomigliarla a qualcosa che avesse già visto. Nulla. Non ricordava proprio di averla mai vista prima e, ormai ne era certo, si trovava di fronte a una creatura che avrebbe potuto ucciderlo anche solo con un sguardo. Eppure, l'uomo non riusciva proprio a staccarle gli occhi di dosso. Sembrava letteralmente ipnotizzato da quella figura. D'un tratto, il barista richiamo la sua attenzione.
"Hey ragazzo, ti senti bene? È da buoni cinque minuti che continui a fissare la parete senza nemmeno sbattere le palpebre."
"Ehm che cosa?" domandò il ragazzo, alquanto confuso.
Il barista non gli rispose e si limitò a scuotere la testa.
Robert fissò nuovamente quella parete ma, questa volta, non vi vide nulla riflesso.
No, non poteva essersi trattato della sua immaginazione. Quella figura o meglio, quel mostro, gli si era rivelato davvero. E lui ne avrebbe provato l'esistenza.
"Beh professore... Cosa dirle... la sua sceneggiatura è senza dubbio meravigliosa."
"Ma non ne è ancora del tutto convinta, mi sbaglio? Lo leggo nei suoi occhi. Avanti, si sieda e mi spieghi meglio. Sono pronto ad ascoltare le sue ragioni."
Jane fece come gli aveva detto, e si sedette di fianco a lui sul divano. L'uomo le dispensò un leggero sorriso e la giovane lo ricambiò con un certo imbarazzo. In fondo, la ragazza avrebbe dovuto sapere che, data l'esperienza e l'arguzia del professor Hunt, non avrebbe potuto nascondergli nulla. Sembrava che lei fosse per lui un libro aperto. Peccato che non si potesse dire il contrario.
"Professore," esordì poi, cercando di tranquillizzarsi "si ricorda della lezione che ci ha impartito circa una settimana fa?"
"Certamente. Come dimenticarla... era da ormai molti anni che non organizzavo quella lezione." rispose
Hunt, chiudendosi per un momento nei propri pensieri.
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Ricominciare - L'Alunna e Il Professore
Roman d'amour[COMPLETA] Hollywood U è una delle università più prestigiose della California. Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s'interpone tra lei e il suo sogno...