Sospetti

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La mattina dopo, Jane si svegliò all'alba e si avviò con passo felpato verso l'università. Telecamera in spalla e un sorriso sul volto. Era questo tutto ciò di cui necessitava al fine di riprendere il maestoso paesaggio Hollywoodiano che si ergeva imponente di fronte la terrazza dell'università. Aveva bisogno di un perfetto e assoluto silenzio al fine di potersi concentrare sul corretto utilizzo della telecamera. In effetti, il suo cuore le aveva suggerito che fosse ormai giunto il momento di sperimentare le funzionalità di quel meraviglioso aggeggio.


Non appena accese la telecamera, la giovane fu avvolta dalla flebile luce dello schermo. Regolando poi la luminosità associata al contrasto che attorniava lo scenario paesaggistico, ancora 'parzialmente addormentato', riuscì finalmente a inquadrare la vetta più alta di Hollywood.
A un certo punto, però, nel bel mezzo della sua sperimentazione, sentì una voce fin troppo familiare rivolgerle una domanda.

"Vuole riprendere il paesaggio?"

Jane si voltò. Il professor Hunt si trovava a pochi passi da lei.

"Fossi in lei, angolerei la telecamera un poco più in basso e meno in alto."

Jane sembrò non capire all'istante quanto il professore le aveva detto, ma la sorpresa derivante da quella brusca apparizione non le permise di ragionare lucidamente.

"Guardi... In questo modo."

Quando Thomas si avvicinò ulteriormente a lei e armeggiò con delicatezza e altrettanta fermezza la sua telecamera, l'uomo sfiorò casualmente la mano di Jane. Fu un contatto davvero molto rapido, ma evidentemente non abbastanza leggero perché Jane non sussultasse silenziosamente a quel tocco.

Ogni singola volta che le capitava di sfiorare la mano di Thomas, i battiti del suo cuore acceleravano senza che lei potesse calmare nell'immediato quell'impeto tanto potente, quanto involontario. Dal canto suo, Thomas non sembrava aver perso la sua concentrazione e le mostrò con estrema chiarezza, ma senza parlare, la funzionalità della quale avrebbe dovuto usufruire.

"Adesso dovrebbe andar bene." le disse infine. "Ci vediamo a lezione, signorina."

"Ehm, sì certo... La ringrazio." replicò la studentessa, ancora un po' scossa da quell'incontro.

Ancora una volta, la ragazza era rimasta alquanto sorpresa dal comportamento del suo insegnante. Ma doveva ammettere che, dopo il suo intervento, il paesaggio appariva ancor più meraviglioso di quanto non lo fosse in realtà. O forse, era solo un'impressione.

Eppure, Jane si rese conto che quella 'mini-lezione' che il professore le aveva impartito le aveva fornito immediatamente tutti gli strumenti atti alla comprensione del corretto funzionamento della telecamera.
Dopo pochi istanti, la ragazza sentì una mano posarsi delicatamente sulla sua spalla. Jane si voltò di scatto, colta alla sprovvista.

"Hey tranquilla, sono io!"
"Addison, mi hai spaventata!" esclamò lei. "Ero talmente concentrata nel riprendere il paesaggio che non mi sono nemmeno accorta del tuo arrivo... Scusami tanto."
"Ma figurati! Anzi... Mi sembravi fossi molto occupata un attimo fa."
"Cosa intendi dire?"

"Avanti, non fare la finta tonta... Ho visto come lo guardavi." disse lei, in tono di scherno.

"Guardavo chi?"

"Il professor Hunt! E chi sennò?"

"Addi, finiscila!"

"Sono seria. E posso garantirti che nemmeno tu gli sei indifferente."

"E da cosa lo avresti capito, se posso chiederlo?"

"Beh, non penso sia solito che un professore dia delle istruzioni a una studentessa al di fuori dell'orario scolastico. E poi, ho visto anche il suo sguardo. Ti ammirava da lontano, Jane... Fidati, il suo sguardo tradiva una certa emozione nei tuoi confronti."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora