Era passata poco più di una settimana dall'ultima volta che Priya e Wilson si erano visti. L'uomo doveva occuparsi di ingerenze lavorative che non avrebbe potuto assolutamente rimandare. Il Festival del Cinema era alle porte e già fervevano i preparativi per l'attesissimo evento. In particolare, Wilson non mancò di mostrarsi estremamente emozionato, descrivendo a Priya con assoluto rigore i suoi futuri progetti lavorativi. Ben presto, l'uomo sarebbe 'tornato in auge' con la stesura di una nuovissima sceneggiatura concernente un film d'azione.
Un film in cui Jack riponeva grandi aspettative, nonché speranze riguardanti il possibile riconoscimento che lo stesso avrebbe potuto ricevere. Insomma, a tratti, la sete di ambizione del regista le ricordava quella del professor Hunt, sempre dedito e appassionato al suo lavoro. In lui vi era, però, una caratteristica specifica che lo contraddistingueva nettamente dal professore. Con lei, Wilson si mostrava una persona davvero affettuosa tant'è che, molto spesso, persino durante il suo lavoro, ricercava ben volentieri la compagnia della donna, anche se solo per pochi istanti.
Il regista sembrava realmente interessato a lei, nonostante tra i due albergasse qualche anno di differenza. Anzi, tra i colleghi del suo dipartimento si vociferava addirittura che la donna fosse per lui una sorta di musa ispiratrice. Ovviamente, Priya accettava di buon grado le sue proposte sebbene, alle volte, si mostrasse profondamente nostalgica.
Priya non aveva ancora dimenticato del tutto il suo primo grande amore. In effetti, vi era ancora un qualcosa che la teneva perennemente legata Thomas: chissà, magari si trattava della profonda stima che lei provava nei suoi confronti. O forse, era ancora troppo presto per abbandonarsi alle dolci lusinghe del signor Wilson. Certo, non che non le facessero piacere... Eppure, la donna non riusciva ancora a lasciarsi andare o, almeno, non totalmente.
Ammetteva, però, quanto la compagnia di Jack giovasse al suo umore e, allo stesso tempo, le scaldasse il cuore. In effetti, nonostante Jack sapesse che la donna non era ancora disposta a cedere in toto alle sue sincere adulazioni, egli continuava ad ammirarla per il suo coraggio e la sua determinazione nel voler ricominciare una nuova vita, ripartendo dalle fondamenta.
Certamente la loro relazione non poteva ancora definirsi importante ma, inconsciamente, entrambi nutrivano la fervida speranza di poter continuare a godere l'un l'altro di quella compagnia. Si avvicinava ormai il fatidico giorno di Natale, e forse la donna avrebbe potuto trascorrerlo assieme a lui.Quanto al professor Hunt, pareva sicuro che, anche quest'anno, avrebbe trascorso le vacanze in perfetta solitudine, meditando sui suoi prossimi progetti e stilando il calendario per la sessione invernale riguardo i prossimi esami accademici. O magari chissà, avrebbe cercato in ogni dove l'ispirazione per la realizzazione del suo nuovo progetto cinematografico.
O almeno, in cuor suo sperava che fosse così.
Lei ne sarebbe stata indubbiamente entusiasta e lo sarebbe stata ancor di più nel caso in cui il professore auspicasse a tornare in lizza come in passato, producendo un film di grande successo. Sì, forse questi pensieri non avrebbero affatto aggradito il signor Wilson... Ma sembrava proprio che la donna, pur essendone perfettamente consapevole, non riuscisse a non preoccuparsi – seppur minimamente - per il professore. In fondo, Thomas avrebbe sempre rappresentato una parte importante nella sua vita e, ancora più in fondo, nessuno potrà mai affermare con assoluta certezza di aver dimenticato a tutti gli effetti il primo amore.
***
Erano ormai le ventidue e trenta quando Thomas si alzò dal letto e, per l'ennesima volta, si avviò verso la cucina per bere qualcosa. Ultimamente, aveva tanti pensieri per la testa. Uno fra tutti, in particolare, gli aveva suscitato profondi interrogativi. Quel pomeriggio, aveva ricevuto l'ennesima chiamata dal signor Wilson, il quale lo informava che il suo prossimo film sarebbe stato presentato alla ventunesima edizione del Festival del Cinema. Ma a lui cosa poteva importargli? Wilson intendeva forse sfidarlo? Intendeva forse convincerlo a partecipare al tanto agognato evento?
Hunt aprì il frigo, vi estrasse una bottiglia di birra e, con fare propositivo, si sedette sulla scrivania. Prese carta e penna, accese la luce e mise su un bel disco sui 'notturni' di Chopin. Dopo circa cinque minuti richiuse il tutto e, scuotendo lievemente la testa, si crogiolò sul divano, in attesa che il sonno avesse la meglio su di lui. Niente da fare. Questa volta, la birra non lo avrebbe aiutato a metabolizzare la questione.
E a quanto pare, nemmeno a scrivere uno stralcio di riga su quel foglio rimasto completamente intonso sulla sua scrivania. Era da ormai più di un anno che il regista non aveva alcuna idea riguardo la creazione di un possibile nuovo soggetto cinematografico. Sembrava avesse perso completamente l'ispirazione, dopo l'ultimo film girato con l'attrice Barbara Revees.
Sulla prima, Thomas non riusciva a spiegarsi il perché. Il suo film aveva ottenuto un discreto successo ma, in qualche modo, quello stesso successo non aveva alimentato alcunché, nulla che potesse spingerlo a creare qualcosa di più fresco, qualcosa che avrebbe lasciato il mondo dello spettacolo semplicemente a bocca aperta. Chissà, magari non aveva più nulla da dire.
Solitamente, gli bastavano un lieve sottofondo di musica classica, un bicchiere di vino, una penna e un foglio di carta perché l'ispirazione non tardasse ad arrivare. Invece, adesso, queste azioni concatenate l'una all'altra gli sembravano soltanto un assurdo pretesto per rivangare il passato e i suoi sogni di gloria. Non si trattava di un processo naturale e spontaneo, o almeno non più.
L'uomo inspirò profondamente. Stanco di ripensare ancora una volta ai propri trascorsi, decise di concedersi un sereno riposo mentale tramite la lettura di un buon libro. Se proprio non doveva dormire, tanto valeva continuare a leggere il romanzo della Austen. In fondo, l'ispirazione non è come un bicchiere di vino: una volta terminata, è difficile riempirsene nuovamente.
Dunque, tutto ciò che lui avrebbe dovuto fare, sarebbe stato semplicemente aspettare. Aspettare che passasse quella tempesta standosene in sordina, per poi intervenire al momento giusto. Avrebbe dovuto risalire lentamente la china con pazienza, dedizione e incrollabile fiducia per poter, un bel giorno, mostrare di nuovo a se stesso – prima che agli altri - di che stoffa fosse capace.
***
Jane odiava doverlo ammettere ma, ultimamente, mancava della giusta ispirazione per poter stilare la relazione che il professor Hunt aveva assegnato per le vacanze natalizie. La ragazza continuava a girovagare per la sua stanza, alla disperata ricerca di una buona idea. L'idea vincente che le avrebbe garantito un notevole vantaggio riguardo la futura valutazione della prova scritta di fine Gennaio elaborata dal professor Hunt.
Fortunatamente, ella non avrebbe dovuto consegnare la suddetta relazione nell'immediato: aveva ancora due settimane di tempo. Eppure, Jane aveva la netta sensazione che non sarebbe riuscita a combinare alcunché di buono. Ripensando, però, alla difficile situazione affrontata in precedenza dalla sua amica Addison riguardo il progetto assegnatole dalla Singh, non poteva e non doveva affatto dirsi spacciata. Ma aveva bisogno di staccare. Le preoccupazioni accademiche e, in primo luogo, familiari, non le avevano dato un attimo di respiro. Rassegnata, si sdraiò sul letto ma, non appena cominciò a leggere il libro di Jane Austen, si perse nuovamente in quelle strane e pungenti riflessioni inerenti il professor Hunt.
In particolare, la giovane ripensò alle ultime discussioni avute con lui e, per la prima volta dopo tanto tempo, ebbe persino modo di riflettere riguardo il proprio comportamento, a tratti sconsiderato. Nonostante questo, però, il professore non era sembrato affatto offeso dalla sua condotta, quel giorno in cui lui si era offerto gentilmente di darle un passaggio. In effetti, Jane non riusciva ancora a spiegarsi perché, in classe, il professore facesse di tutto per metterla in imbarazzo, contrariamente a quando i due si trovavano casualmente al di fuori di quel contesto.
Al club di lettura, l'uomo sembrava davvero un'altra persona. Jane aveva persino giurato di vederlo sorridere a Grace in modo del tutto naturale, senza forzature. E, cosa ancora più strana, di averlo visto ridere quel giorno in cui lui e Jane dovevano recitare la parte dei protagonisti del romanzo.
Una cosa era certa: la giovane avrebbe avuto ancora modo di analizzare appieno il suo comportamento. In effetti, non mancava poi molto alla solita riunione organizzata dal club di lettura. Nel frattempo, Jane avrebbe senz'altro dovuto trovare una via risolutiva a quella profonda – seppur momentanea – carenza di ispirazione... Chissà, magari se avesse goduto del privilegio di avere al proprio fianco un ragazzo che non fosse semplicemente un amico, quell'ispirazione sarebbe tornata in un lampo.
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Ricominciare - L'Alunna e Il Professore
Romance[COMPLETA] Hollywood U è una delle università più prestigiose della California. Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s'interpone tra lei e il suo sogno...