Nuovi amori, vecchi ricordi e futuri rancori

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Durante una fredda mattinata di metà ottobre, Priya aveva appena terminato di sistemare i vari archivi dei nuovi studenti nel suo ufficio, quando ricevette una visita inaspettata.

"Posso entrare, signorina Singh?"
"Salve signor Wilson, qual buon vento la porta qui? Non mi aspettavo certo di vederla... o almeno, non oggi."

Wilson posò il suo cappello di feltro sopra la scrivania della donna.

"Lo sospettavo. Ma non si preoccupi, ero solamente passato a ritirare la documentazione necessaria atta all'ispezione che dovrò tenere qui esattamente tra una settimana."
"Si tratta per caso della classe del mio collega, il professor Hunt?" domandò Priya conoscendo, in realtà, già la risposta.
"Vedo che è ben informata. Immagino, dunque, che il signor Hunt gliene abbia parlato diffusamente, in questi giorni."

Alla donna non sembrò il caso di nascondere la verità. D'altronde, il diverbio personale tra i due uomini era ormai diventata questione di dominio pubblico per tutti i colleghi dell'università.

"Esattamente. Vede signor Wilson, noi due abbiamo mantenuto, nonostante le nostre divergenze, un rapporto civile basato sul rispetto dei ruoli, almeno per quanto concerne il livello professionale."
"Beh, devo confessarle che l'ammiro" dichiarò Wilson con sentita intraprendenza. "Una donna di classe come lei e raffinata come poche che è riuscita, malgrado ciò che ha passato, a detenere un rapporto pacifico con quell'uomo non è certo cosa da tutti. Da quel che si dice, la vostra relazione non è terminata nel migliore dei modi."
"Ma le persone intelligenti riescono, comunque, a risolvere i propri conflitti personali con successo, nonché a collaborare in ambito strettamente lavorativo senza alcun interesse di sorta che vada oltre tale dominio" ribatté Priya, con una certa risolutezza nello sguardo.

Wilson sorrise, comprendendo ed esprimendo i reali sentimenti della donna.

"Già. Le persone intelligenti, oppure... le persone ancora innamorate. Sbaglio?"

Sul momento, la donna non riuscì a comprendere la motivazione per la quale Wilson le avesse risposto in un modo così sfacciato. Eppure, aveva avuto più o meno avuto l'occasione di conoscere quell'uomo come un individuo onesto e rispettoso. Forse non era così?

"Senta signor Wilson, non credo che tali affari la riguardino. Adesso, se non le dispiace..."
"Mi scusi se ho permesso al mio impulso di avere la meglio sulla ragione" replicò l'uomo, cercando di riparare al suo errore. "Forse non avrei dovuto esprimere il mio pensiero al riguardo in modo così diretto."
Wilson le si avvicinò, sfiorando la sua mano con delicatezza. Priya rimase letteralmente di stucco, ma non la ritrasse.

"Si fidi, ho accumulato una certa esperienza in fatto di delusioni d'amore" continuò lui, con tono conciliante. "Ma se c'è qualcosa che ho imparato da tutto questo è che la vita continua e che, prima o poi, la fortuna di incontrare qualcuno potrà di nuovo bussare alla nostra porta. Lei non deve affatto vergognarsi di provare ancora dei sentimenti per quell'uomo. Tutto quello che vorrei è tentare di farle dimenticare questo dispiacere... sempre se me lo permette, ovviamente."
"Senta, signor Wilson..."
"Lei è una bellissima donna e, come tale, merita di essere valorizzata."

Sul momento, Priya rimase completamente senza parole.

"La prego, mi permetta di invitarla a cena una di queste sere."

Proprio quando la docente stava per rispondergli, la porta dell'ufficio si aprì. In quel preciso istante, Wilson lasciò andare la mano della donna. Il professor Hunt, comunque, notò quanto i due si trovassero vicini, ma sul momento fece finta di niente.

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora