City Of Angels

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Alle ore ventuno, il dj diede ufficialmente inizio alla celebre festa degli innamorati. Immersa tra gli sfarzi e le risate sguaiate degli altri studenti, Jane non poté che sentirsi a disagio in mezzo a tutto quel caos. Anche quell'anno, la ragazza avrebbe trascorso il 14 Febbraio in perfetta solitudine, meditando sui propri futuri progetti. Entrando nella 'sala dei dimenticati', constatò che era vuota. Chissà, magari ciascuno studente della Hollywood U aveva già trovato la propria anima gemella. O magari, tutti i single erano andati semplicemente a farsi un giro.


Colta da un improvviso e irrefrenabile moto di curiosità, la ragazza cominciò a ispezionare in lungo e in largo l'intera università. Era davvero gigantesca, tant'è che fino a quel momento moltissimi dettagli erano sfuggiti alla sua attenzione. Ad esempio, percorrendo le numerose scale a chiocciola del terzo piano, si accorse che queste conducevano in numerosi laboratori di cui lei non conosceva nemmeno l'esistenza.

Salendo ulteriormente le scale, Jane si ritrovò testimone di uno scenario mozzafiato: una panoramica completa della città di Los Angeles si stagliava imponente al centro del corridoio, sottoforma di un dettagliato plastico ricalcato in gesso. Ne lesse l'incisione affissa alla base della creazione: rivisitazione del 'plastico standard' realizzato da William Jacob Young per gentile concessione della Engineering Society Of Plastic Materials.

Salendo l'ultima rampa di scale, Jane scoprì finalmente la sala che da sempre era stata oggetto delle sue più fervide fantasie di aspirante regista: il 'Making Of', ovvero il dietro le quinte.

Con fare circospetto, la ragazza si guardò intorno. Sembrava non vi fosse nessuno all'orizzonte. Con una delicatezza estrema, quasi agonizzante, Jane aprì la porta ed entrò. Quella sala era esattamente come l'aveva immaginata. Apparecchiature cinematografiche in ogni dove, fogli di brutta accartocciati e gettati a terra, modelli di sceneggiature impilati all'interno di una vetrina interamente dedicata al mondo del cinema. E poi lui... Il professor Hunt.

Jane strabuzzò gli occhi per la sorpresa.

Il professor Hunt?

No, Jane non si trovava affatto al Museo delle Cere. Il suo professore di Cinematografia si trovava proprio lì, a capo chino, seduto di spalle sulla scrivania con una bottiglia di vino al proprio fianco e con la penna in mano, forse in procinto di scrivere il suo prossimo capolavoro. L'uomo era talmente concentrato sul proprio lavoro che nemmeno la musica assordante proveniente dal pianterreno pareva distoglierlo dalla 'dimensione' perfetta che si era costruito attorno.

Con estrema cautela, Jane si accinse a uscire dalla stanza ma, ancor prima che potesse chiudere la porta, il suo insegnante si voltò verso di lei.

"Signorina McMiller... Posso chiederle cosa ci fa qui a quest'ora?"

"Beh ecco, io... Mi sono persa! Cercavo la mia amica e non sapendo dove fosse finita..."

"Ha pensato di cercarla per i corridoi dell'università? Avanti, mi faccia il favore... Per quale motivo si trova qui?" domandò Hunt, rimanendo seduto sulla sua scrivania. "Non partecipa alla festa di San Valentino?"

"In realtà, non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare..." rispose lei, leggermente imbarazzata "Sa, stando alle 'regole', dovrei far parte della 'sala dei dimenticati', ma non mi sentivo molto a mio agio, e così..."

"E così ha pensato bene di farsi un giretto per i corridoi dell'università." concluse Hunt.

"Esattamente."

Thomas rise fra sé, scuotendo la testa.

"Beh, sembra proprio che anch'io abbia fatto lo stesso." indicando poi il suo banco di lavoro "Anche noi professori avremmo il 'sacrosanto' diritto di far parte di quel gruppo di..."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora