'Alla ricerca della studentessa perduta'

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Trascorsero altri tre giorni da quando Jane aveva deciso di prendersi una breve pausa dagli studi accademici. I suoi genitori, nonostante fossero molto preoccupati riguardo la sua condotta, decisero di rispettare il suo volere, tenendola comunque d'occhio nel caso in cui la situazione fosse peggiorata. In effetti, negli ultimi tempi la studentessa aveva perso un po' di quel carisma che era solito dimostrare agli amici, ai familiari, o a qualsiasi altra persona si trovasse a interagire con lei.


Persino quando Addison si era recata a casa sua per sapere come stava, Jane l'aveva trattenuta a malapena per qualche minuto, essendo in quel momento poco avvezza alla conversazione. A ogni modo, chiunque si trovasse nelle sue vicinanze - Lucas compreso - poté constatare senza troppi sforzi che la giovane non era affatto stanca e che la sua 'pausa' dallo studio era semplicemente una scusa per potersene stare tranquilla a casa sua, meditando sulle sue prossime mosse. No, pareva proprio che la studentessa non fosse ancora pronta a tornare alla Hollywood U: aveva ancora bisogno di un po' di tempo per pensare.

***

"Mi scusi signor preside, posso entrare? La questione è piuttosto urgente."


"Hunt, che piacere rivederla! Prego, entri pure."

L'uomo entrò nel suo ufficio, con aria piuttosto titubante. Poco prima di sedersi, pensò bene a quello che avrebbe potuto dire ma sembrava che, stavolta, la sua profonda e loquace dialettica lo avesse tradito. In fondo, cosa avrebbe mai potuto dire al preside Cook? Che la studentessa migliore del suo corso non partecipava da circa cinque giorni alle sue lezioni e sembrava completamente sparita dalla circolazione? Pensandoci bene, avrebbe mai potuto importare qualcosa al preside che una semplice studentessa non frequentasse le sue lezioni da nemmeno una settimana?

Jane poteva essere partita per una vacanza o, più semplicemente, poteva aver preso una brutta influenza che l'aveva costretta a rimanere a letto. Cosa gli dava il diritto di immischiarsi nella sua vita privata?
Nel bel mezzo di tali riflessioni, il professore ricevette una telefonata da sua sorella Rachel e Thomas tirò un sospiro di sollievo. Infatti, senza perdere altro tempo, l'uomo colse immediatamente quell'occasione - a suo giudizio perfetta - per potersi dileguare dall'ufficio del preside, scusandosi sentitamente per il disturbo.

***

"Ti ho detto di no, Ethan! Non ha intenzione di tornare almeno fino alla prossima settimana."


"Te lo ha detto lei?" domandò Ethan, rispondendo al messaggio di Addison.

"Esatto. E anche i suoi genitori... Non nascondo di essere preoccupata almeno quanto loro. Mi domando cosa diavolo le stia passando per la testa." rispose la giovane, continuando ad armeggiare con il suo telefonino.

"Come si è comportata il giorno che sei andata a trovarla?"

Non appena Addison stava per chiamare il suo ragazzo al fine di parlargli a voce, qualcuno bussò alla porta. Spalancando gli occhi per la sorpresa, andò immediatamente ad aprire. Sperava con tutto il suo cuore che Jane avesse cambiato idea e che si fosse decisa a tornare all'università. Invece...


"Salve, signorina Sinclair..."

"Professor Hunt?" domandò la giovane, alquanto sbigottita da quella visita del tutto inaspettata.

"Esatto, sono proprio io. Mi dispiace disturbarla a quest'ora del pomeriggio, ma avrei bisogno del suo... aiuto, se così posso definirlo."

Il suo tono di voce, incredibilmente serio e autoritario, lasciava comunque intendere una leggera preoccupazione.

"Certamente professore. Mi dica pure in cosa posso aiutarla."

"La signorina McMiller..." rispose lui, scrutandola a fondo "Sa per caso dove si è cacciata? Sono ben cinque giorni che marina le mie lezioni, e questo non è certo da lei."

"Beh professore, posso soltanto dirle che..."

"Signorina, ne va del futuro professionale della sua amica. Potrebbe gentilmente dirmi dove si trova?" insisté l'uomo, alzando un sopracciglio.

"D'accordo professor Hunt, le dirò la verità. Anche perché non nascondo di essere molto preoccupata per lei." replicò la ragazza, con aria sconsolata.

"Ha per caso dei nuovi problemi in famiglia?" si affrettò a domandare l'uomo "Mi aveva riferito di suo fratello..."

"Esatto. Ma non credo che si tratti di questo..." ribatté Addison "Credo che stavolta la questione sia strettamente legata alla sua persona. Comunque, spero che lei riesca a farla ragionare e che a partire da domani possa tornare ufficialmente alla Hollywood U. In questo momento si trova a casa sua, a meno che non sia cambiato qualcosa nelle ultime ore. Posso darle l'indirizzo, se vuole."

"Non si preoccupi, lo conosco già." si limitò a dire Hunt, con estrema naturalezza "Le ricordo che gli indirizzi di tutti voi studenti sono presenti sul sito dell'università."

"Giusto, ha ragione... Avevo dimenticato questo particolare." rispose lei, mostrando un sorriso forzato.

"Comunque, la ringrazio molto per la sua preziosa collaborazione... Andrò oggi stesso a parlare con la sua amica. Arrivederci."

***

Senza perdere altro tempo, Hunt mise in moto la macchina e, senza farsi troppe domande, si avviò verso la residenza della sua studentessa. Doveva assolutamente comprendere il motivo per il quale lei avesse smesso di frequentare le sue lezioni perché, malgrado si sforzasse, non riusciva proprio a immaginarne uno plausibile. Dopo circa venti minuti, accostò la macchina lungo il viale di S. Lake Street. Era la prima volta nella sua carriera di insegnante che si recava a casa dei genitori di un suo studente e ammetteva quanto la cosa potesse apparire anticonvenzionale, ma il suo impellente bisogno di sapere aveva del tutto sovrastato il suo raziocinio. Con un pizzicò di tensione, il regista suonò il campanello e dopo qualche istante una donna sulla cinquantina gli aprì la porta.


"Salve, come posso aiutarla?"

"Salve signora, sono il professor Hunt." rispose Thomas, stringendole cordialmente la mano "È lei la madre di Jane McMiller? Avrei urgente bisogno di parlarle."

Ricominciare - L'Alunna e Il ProfessoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora