35. Matematica

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-Yoongi Pov-

Insieme andiamo in mensa e sotto l'occhio di tutti i presenti ci sediamo allo stesso tavolo sotto lo sguardo incredulo di Namjoon e degli altri cinque che sono con lui.

Si ragazzi, è ora di finirla con questo comportamento assurdo.

Park non ha voluto una mano con il vassoio, ci ho provato ma so che anche se avessi provato a chiederglielo più volte mi avrebbe detto comunque no.

Mentre il corvino mangia in silenzio noto i segni delle catene ancora sui polsi.
Spero per lui che non diventino cicatrici.

Guardo ciò che ha nell'unico piatto che ha preso.
È veramente poco.
Con le poche forze che ha con tutto quello che gli è accaduto durante queste settimane non so come faccia a mangiare cosí poco.

Confesso di avere un po' di paura per lui perchè se considero la possibilità che mangi questo poco che ha nel vassoio e poi lo rigetti nel cesso diventerebbe un problema.

Se avesse dei problemi di alimentazioni sarebbe colpa mia.
Colpa mia e dei suoi amici che lo abbiamo lasciato solo.

"Smettila si guardarmi in quel modo sei inquietante" lo sento bofonchiare.

Non mi ero accorto di essermi messo a fissarlo da attirare la sua attenzione.
"Park che rottura che sei" dico ruotando gli occhi con un piccolo sorriso fra le labbra.

"Sei tu che...
Aaaah... sei impossibile lo sai?" Chiede sbuffando.

"Mai quanto te ragazzino" dico divertito.

"Senti..." diventa improvvisamente serio.
"Ho visto come ci sta guardando Namjoon...
Non riesco davvero a capire perchè tu stia facendo questo.
Non è necessario io sto bene".

Dice di stare bene ma non è affatto vero.
Finge di stare bene ma io riesco a vedere oltre la sua maschera che racchiude tutto quello che non vuole mostrare, o meglio riesco ad intravedere qualcosa.

C'è solo un modo per farli capire che faccio sul serio e non lo faccio perchè mi fa pena o altro.
Comportarmi come ho sempre fatto con lui.
Sopratutto stuzzicandolo.

"Park mi sei diventato davvero noioso, non ti pensavo cosí frignone" lo stuzzico pizzicandoli il braccio con un sorriso soddisfatto.

Un verso di fastidio esce dalle sue labbra guardandomi male.
"Appena toglierò il gesso te lo romperò sulla testa se continui a scassarmi cosí tanto le palle" bofonchia stizzito.

"Certo, l'importante è essere convinti piccoletto".

Park gonfia le guance assottigliando lo sguardo.
"Non è che tu sia molto più alto di me, vola basso Min".

"Più alto di te sono" ribatto "e comunque quando lo devi togliere?".

"Ho il controllo lunedí sperando di togliere finalmente sta cosa".

Annuisco.
Non sono molto sicuro che il braccio sia andato completamente apposto, ma ci spero.

Continuamo a mangiare, lui molto più forzatamente ma alla fine riesce a finire quello che ha nel piatto e cosí andiamo.

Ci dividiamo e gli dico di vederci mezz'ora dopo, cosí abbiamo entrambi modo di farci una doccia e rilassarci un po'.

Lo sento bussare alla mia porta e dopo averli dato il permesso entra.

Dallo sguardo sembra di cattivo umore.
Mi chiedo cosa gli sia successo.

Ci sediamo e apre il quaderno e il libro di matematica.
Non serve che mi dica dove sono arrivati e le sue difficoltà.
Il professore mi ha già detto tutto.
Cosí cominciamo.

Iniziamo con le cose con cui ha più difficoltà e cerco di essere il più paziente possibile.
Inizialmente è davvero un disastro ma Park è un ragazzino intelligente, impara in fretta, ha solo bisogno di qualcuno che gli spieghi bene le cose e tutti i passaggi lentamente.

Facciamo qualche pausa fino a che non decido che per questa sera è abbastanza.
So quanto possa essere pesante la matematica e due ore sono abbastanza.

"Senti... posso restare quí ancora un po'?
Non mi va di tornare nella mia stanza..." mormora sistemando le cose nell'astuccio.

"I tuoi compagni di stanza ti danno ancora fastidio?" Chiedo alzando un sopraciglio.

Mi lancia un'occhiataccia.
"Sono tutti lí ed è diventato pesante stare con loro..." mormora infastidito.

Annuisco.
"Dovresti provare a parlare con Jungkook, almeno lui è intenzionato a fare pace con te" dico annuendo mentre mi alzo e mi siedo sul letto facendoli cenno di raggiungermi.

Apre la bocca sorpreso e mi raggiunge.
"Perchè dici questo? Ci hai parlato?".

"Più che altro è lui che ha parlato con me".

Ci appoggiamo al muro.
"Jungkook ci tiene a te.
Soffre a vederti cosí".

Park si porta le ginocchia al petto appoggiandoci sopra le braccia.
"Non capisco perchè.
Li ho fatto del male" sussurra flebilmente.

"Lo sappiamo entrambi che lo hai fatto ma lui l'ha superata.
Non solo io vedo quanto tu sia stato distrutto e quanto tu ti sia autodistrutto in queste settimane.
Lui vuole delle scuse sincere ora.
Hai pagato a caro prezzo il tuo sbaglio Park" dico serio.

Annuisce solamente.
"Ascolta...
Davvero non devi più sentirti in colpa.
Piano piano farai pace con tutti i tuoi amici.
Taehyung sappiamo entrambi che fa tutto l'attivo della coppia ma quando vuole Jungkook lo mette sotto con niente quindi non ti preoccupare.
Gli altri quando avrai fatto pace con loro due torneranno ad essere tuoi amici.
Ci vuole solo un po' di tempo ok?" Dico sorridendo in modo incoraggiante.

Annuisce.
"E Namjoon?".

Alzo un sopraciglio.
"Lui? Se io ti ho perdonato non è più necessario che lui sia arrabbiato con te.
Rilassati e vedrai che tutto tornerà alla normalità".

"Grazie... lo spero davvero" dice sorridendo debolmente.

"Di nulla".

Dopo un'altro po' a parlare del più e del meno torna nella sua stanza e rimango solo.

Non so perchè ci tenga tanto a stargli vicino.
Perchè mi preoccupo tanto ma devo ammettere che quel ragazzino mi fa stare bene.

Se prima lui era quello curioso di conoscermi e diventare mio amico ora la situazione sembra essersi capovolta.

Lie ||Yoonmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora