83. Fear

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-Jimin Pov-

Tornato a scuola mi ero praticamente fiondato nella mia stanza.
Ero stanco e molto spaventato perchè mentre stavo cercando il bagno alla centrale avevo incontrato Kim Jong-in ovvero Kai.

Ero inciampato sui miei stessi piedi cadendo rovinosamente a terra tremando come una foglia.
Pregai che Mark finisse presto di parlare con l'agente che mi aveva fatto l'interrogatorio e venisse a cercarmi.

"Ma guartelo sei proprio da buttare Jimin~" rise guardandomi con quella cattiveria che mi aveva accompagnato durante quei giorni che avevo passato con lui.

Perchè era da solo?
Perchè non c'era nessuno in giro?
Non riuscivo a dire una sola parola, cercai di urlare ma non riuscí a fare nemmeno quello.

"Stai per metterti a piangere piccolino?" Chiese ridacchiando abbassandosi al mio livello attorcigliandosi qualche ciocca dei miei capelli fra le sue dita.

Non riuscí nemmeno a muovermi, ero paralizzato dal terrore.

"Sai... non mi è piaciuto affatto il tuo comportamento, dire tutto ciò che è successo... beh mi ha fatto un po' arrabbiare, era il nostro piccolo segreto non dovevi farlo".

Mi prese la mascella stringendola forte avvicinandomi al suo viso.
Era terribilmente serio e io sinceramente mi stavo per cagare addosso.

Si avvicinò al mio orecchio e riuscí a sentire il suo respiro calmo che mi fece accapponare la pelle.
"Giuro che se dirai la verità in tribunale ti troverò e ti ammazzerò".

Mi afferrò i capelli con forza e mi guardò fisso negli occhi.
"Non arriverò al carcere o quello che è, ti troverò e ti ucciderò" disse estremamente serio.

"Anzi penso che ucciderti sarebbe troppo facile, ti spezzerò solamente le gambe e ti assicuro che il trauma sarà cosí grande che non riuscirai più a dire una parola infrangerò il tuo piccolo sogno di ballare e cantare.
Non diventerai mai un idol" la sua presa si strinse ancora ma io ero totalmente paralizzato dalla paura.

L'avrebbe fatto davvero quello che stava dicendo?
Certo che si, avevo vomitato tutta la merda che mi aveva inflitto e ora voleva vendicarsi.

"E se chiunque si mettesse di mezzo quel qualcuno farebbe la stessa fine se non peggiore, quindi non cercare di nasconderti dietro a qualcuno perchè rischi solo di ferirlo in modo permanente" annuí serio.

Sgranai gli occhi e lui rise divertito.
Come poteva essere cosí cattivo?

E sfortunatamente qui non c'erano telecamere vicino al bagno, nessuno mi avrebbe creduto se gli avessi detto cosa fosse successo.
Ero totalmente inculato.

"Non rispondi? Devo prenderlo come un no?" Alzò un sopraciglio contrariato.

Avrei anche potuto risponderli, se non fossi stato in questo stato pietoso.

"Oh, tu me le metti su un piatto d'argento" ghignò.
Prese l'accendino che aveva in tasca e mi alzò la maglietta.
Fece scattare l'accendino e lo avvicinò allo stomaco.

Appena mi bruciò scattai indietro ma la presa di Kai sui miei capelli era ferrea e non riuscí a muovermi come volevo davvero, anzi quell'istinto al dolore mi fece una bruciatura curva su per il mio petto perchè quando mi ero mosso io lo aveva fatto anche il biondo con l'accendino.

Mi prese la testa e me la fece sbattere al suolo facendomi un gran male bruciandomi ancora più profondamente facendomi urlare.

"Sta zitto o giuro che ti faccio fare una brutta fine adesso" ringhiò con gli occhi inniettati di sangue.

"Ti prego smettila" lo implorai e capii che stavo piangendo.

"Ti piacerebbe eh? Mi hai fatto davvero incazzare".

Sentí dei passi venire da questa parte e Kai fu davvero velocissimo a fare la sua mossa.
L'accendino finí nella mia mano che strinse per non farmi perdere la presa e mi abbracciò stringendomi forte.

"Lo so che hai dei problemi Jimin, so che la tua ossessione per me è tanta ma non era necessario arrivare a tanto".

Lo spinsi via.
"Non è vero bugiardo!" Urlai tremando.

Un agente lo prese per il braccio.
"Che cosa sta succedendo qua?" Chiese guardando prima me e poi lui.

"Diglielo Jimin, digli della tua ossessione per me che ti ha portato a raccontare un sacco di bugie.
Racconta la verità invece di mandare una persona innocente in carcere!
Sei malato!" Dopo aver detto questo scoppiò in lacrime accasciandosi a terra.

L'agente guardò me e naturalmente vide l'accendino che ancora avevo in mano e la mia bruciatura sulla pelle.

"N-non è cosí...
È stato lui..." dissi con un filo di voce.
"Ci troverete anche le sue impronte..."

"Certo quello è mio! Me lo ha rubato e si è ferito per darmi maggiormente la colpa...
Hai davvero bisogno di aiuto..." disse guardandomi come se fossi stato io il pazzo.

Scossi la testa.
"Non è cosí... tutti i miei segni... come avrei potuto farmeli da solo? La prego deve credermi è lui il colpevole... ha rovinato anche Jungkook!" Singhiozzai.

"Jungkook è sano di mente quanto te sa mentire alla perfezione!" Urlò singhiozzando.

L'agente ci guardò di nuovo entrambi.
"Tu" mi indicò con il dito "fila in infermeria".
"Io e te dobbiamo finire la chiacchierata dovevi solo andare in bagno" disse a tono duro.

"Mi deve credere... lui-" mi bloccai quando il biondo mi fece segno di stare zitto.
Rimasi zitto e mi alzai consegnandoli l'accendino che precedentemente aveva richiesto di dargli con un gesto della mano.
Abbassai lo sguardo e vidi il biondo ghignare.

Tornai dalla donna che mi aveva visitato e controllato che mi fasciò la ferita dopo averci passato della crema per le bruciature sopra.
Non mi chiese nulla.

Uscí da solo tornando a scuola da solo ignorando il fatto che Mark si sarebbe preoccupato.

La situazione davvero poteva capovolgersi cosí?
Davvero avrebbero creduto a lui?
Non volevo crederci era palese che era lui lo psicopatico...
Io ero la vittima cazzo!

Arrivato al dormitorio mi chiusi in camera e mi misi sotto le coperte e finalmente mi sfogai.

Avevo tremendamente paura perchè ora avevo solo due scelte:
Dire la verità e avere paura della vendetta di Kai o mentire e finire in un manicomio probabilmente.
Non volevo mettere in pericolo i miei amici dovevo andarci di mezzo solo io.
O forse non avevo più neanche una scelta dopo oggi.

Mi sentí impazzire e mi accorsi troppo tardi di avere grattato la ferita che mi ero inflitto qualche giorno prima facendola sanguinare di nuovo.

Non avevo più il controllo di niente.
Mi chiesi se togliermi la vita mi avrebbe aiutato, ma fu soltanto un pensiero perchè dopo aver preso il sonnifero riuscí ad addormentarmi.

Lie ||Yoonmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora