86. Normalità

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-Jimin Pov-

Ho gli occhi di tutti addosso.

Una volta mi avrebbe fatto piacere, mi avrebbe fatto sentire bene, ma ora sono una persona diversa e non posso fare a meno di sentirmi infastidito.
Perchè al contrario di prima, le persone bisbigliavano quanto fossi bello e irraggiungibile ora i bisbigli erano sul ragazzino del secondo anno a cui Kai aveva strappato l'anima, come Jungkook.

I loro sguardi ci deridevano e altri erano di pietà, come se a noi fregasse davvero qualcosa del loro giudizio.

"Non ci fare caso Jungkookie, qualche giorno e la smetteranno" dico con tono annoiato guardando il minore che mi stava aspettando accanto al mio armadietto con i libri stretti al petto e gli occhi rivolti verso il basso.

"La cosa brutta è che loro pensano che fino ad ora abbiamo fatto le vittime, che ce la siamo cercata e che ci siamo meritati tutto quello che lo stronzo ci ha fatto" mormora sospirando.

Beh, un po' io me l'ero meritato, ero caduto nella sua trappola come uno stupido.
E Jungkook era stato manipolato.
Ma era il passato.
Non volevo pensarci mai più, volevo solo pensare al presente e al futuro.

Annuisco e finisco di prendere tutto il necessario fino a pranzo sbattendo violentemente l'armadietto facendo prendere un colpo non solo al minore ma agli studenti che si fermarono e mi guardarono giudicandomi.

Ma che cazzo avevano da giudicare queste merdine secche?

"Non avete una vita da farvi al posto di bisbigliare cattiverie su di noi nell'angolo come dei piccoli ratti luridi?" Ringhio.

Prendo la mano del castano e lo porto via squadrando ognuno di loro dall'alto verso il basso.

Noto un piccolo sorriso sul volto del mio amico e poi mi stringe la mano.

Fanculo, le palle ce le abbiamo ancora, quindi tiriamole fuori.

[...]

In classe troviamo Taehyung.

Jungkook lascia la mia mano e va da lui sorridendo in modo impacciato e imbarazzato sedendosi accanto a lui ricevendo un sorriso un dolce e rassicurante.

Taehyung fa un gran sorriso nel vedermi e ci abbracciamo sedendomi poi accanto a Jungkook.

Il contatto fisico non mi piaceva ma Taehyung mi era mancato.

"Avevo sentito di voci di corridoio che Park Jimin e Jeon Jungkook fossero usciti dalle loro tane, ma pensavo che vi servisse ancora un po' di tempo" sorride scompigliando i capelli del minore ridacchiando.

Annuisco con un piccolo sorriso.
"Diciamo che mi ci voleva una bell'infarto per farmi dare una svegliata".

Il moro mi lancia uno sguardo confuso ma non ha il tempo di dire nient'altro perchè la prof. entra in classe.

[...]

È stato strano tornare alla normalità, alla noia delle lezioni e dei professori.

Manca meno di un mese alla fine della scuola e tre settimane agli esami finali.

I professori mi dissero che avrei avuto bisogno di due tutor.
Due per la suddivisione delle materie.
E indovinate chi erano?
Materie scentifiche e lingue per Namjoon e tutto il resto per Yoongi.

Perchè Namjoon non avrebbe potuto aiutarmi da solo, era il terzo anno e avrebbe dovuto affrontare i suoi esami.

E doveva pensare anche a Jungkook che nonostante avesse studiato nella sua stanza per tutto il periodo insieme a gli F4 che gli avevano dato una mano, avesse ancora qualche lacuna e lui si era offerto di dargli una mano.

Provavo sentimenti contrastanti nel rivedere Yoongi di nuovo.
L'ultima volta che ci eravamo visti ero andato totalmente fuori controllo, ma ora ero molto più lucido no?
Non avrei avuto un'altro crollo giusto?

Quindi se da una parte avevo paura di rivederlo dall'altra volevo parlarci e ringraziarlo per quello che aveva fatto per me.

Nella pausa pranzo torno nel dormitorio e mangio solamente un panino rintanandomi poi nella mia stanza.

Avevo bisogno di rimanere un po' da solo dopo aver passato tutta la mattinata circondato da persone.

Oltre a pensare agli esami dovevo fare anche i conti con il processo in tribunale.
Sarebbe stato dopo gli esami e in qualche modo mi rendeva più tranquillo che mancasse così tanto, ma dentro di me avevo paura che sarebbe successo qualcos'altro prima.
Come una brutta sensazione.

Ma forse l'avevo solo per il brutto sogno fatto questa notte.
Non potevo stressarmi inutilmente.

Mi metto seduto a gambe incrociate sul letto e di nuovo mi conto le dita della mano.
Era diventato un gesto normale per me.

Anche se mi stavo impegnando per rimanere lucido avevo sempre il terrore di non essere nella realtà.
Che quello che stavo vivendo era forse un sogno nell'incubo fatto.
Ma le dita erano sempre cinque.

Calma Jimin non essere paranoico.

Ma fu impossibile non esserlo quando sentì la porta del dormitorio essere spalancata facendo un grande rumore.

Subito mi alzo di scatto e vado a chiudere la porta a chiave nascondendomi nell'armadio facendomi piccolo piccoli stringendo le ginocchia al petto, chiudendo gli occhi con forza.

Respiro più silenziosamente che posso anche se il mio cuore batteva come un treno e sentivo gli occhi farsi lucidi.

Era ora delle lezioni pomeridiane, nessuno doveva tornare al dormitorio e se fosse stato uno degli F4 o Jungkook si sarebbe annunciato come facevano sempre per non farmi venire un infarto.

Pensai all'ipotesi peggiore, Kai.

Riesco a sentire le porte delle altre stanze aprirsi ma poco dopo la figura misteriosa usciva e ne apriva un'altra fino a che sento la maniglia della porta provare ad aprirsi.

E non si diede per vinto, continuó imperterrito provando poi a darci anche qualche spallata e udii la chiave della porta cadere a terra.
Silenzio.

Il mio corpo aveva preso a tremare violentemente e avevo cominciato a piangere silenziosamente.
Forse se n'era andato chiunque fosse.

No.
La porta scatta e la persona entra con uno sbuffo infastidito.

Mi immobilizzo e mi tappo la bocca respirando lo stretto necessario.
Esci cazzo, esci!

Invece sento il rumore delle coperte toglersi, guardare sotto il letto probabilmente e poi i passi avvicinarsi dov'ero io.

Il coraggio che avevo preso questa mattina sembrava essere scomparso.
Era tornata qulla disgustosa sensazione di debolezza e inutilità.

Si fece spazio dentro di me con un incredibile facilità.
Orribile.

Spalanco gli occhi quando l'armadio venne aperto insieme a un gemito di paura uscire dalle mie labbra.
"Y-Yoongi...?"

Lie ||Yoonmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora