Lie ||Yoonmin||

55. Base

Avete sentito la canzone di Tae?
Vi è piaciuta?
Aish amo la sua voce e la canzone è davvero rilassante.
L'aspettavamo da quello spoiler fatto da Jimin e dal video pubblicato da TaeTae.
È bellissima, non vedo l'ora di leggere il testo tradotto in italiano.
Adesso manca solo Jin~
Fighting Eomma~~
Sfornaci qualcosa anche tu💜

-Yoongi Pov-

"Yoongi hai un'aspetto terribile".
Namjoon mi lancia un'occhiata attenta mentre mi siedo accanto a lui a colazione.

Mi passo una mano fra i capelli e annuisco sapendo che è vero.

"Hai scopato ancora con Jimin questa notte?
Non ti ho sentito rientrare e quando mi sono svegliato non c'eri" Chiede con un ghigno stampato in faccia.

Scuoto la testa poggiando la schiena sulla sedia chiudendo gli occhi per la stanchezza.
"Ma magari...
Sono stato tutto il tempo ad allenarmi con il tiro con l'arco ieri dopo le lezioni e stamattina presto" borbotto.

Il castano mi tira uno schiaffo sulla spalla.
"Sei già bravissimo non è necessario che ti alleni così tanto" dice con preoccupazione nel tono.

"E invece devo.
Mio padre verrà quel giorno e devo essere pronto..."

Un vassoio poggiato sul tavolo mi interrompe.
"Verrà tuo padre per la competizione immagino".
Jimin si siede di fronte a me e mi sorride facendo un cenno al castano.

Annuisco.

"Beh, è una buona cosa giusto?"

Namjoon scuote la testa.
"Il padre di Yoongi insegna tiro con l'arco come suo padre fece prima di lui e vinsero diverse medaglie anche alle olimpiadi".

Lancio un'occhiata di fuoco al mio migliore amico ringhiando.
Che si faccia i fottuti cavoli propri.

Il ragazzo dai capelli neri mi guarda sorpreso.
"Allora avrà delle aspettattive".

Scuoto la testa ormai arreso a dover parlare di questo argomento.
"Si aspetta che sia perfetto" sospiro amareggiato.
Odio questo stupido sport, se fosse per me brucerei l'arco e tutte le freccie di questo mondo.

"Tuo padre deve essere davvero noioso".h

"Fai che è una testa di cazzo che dovrebbe essere investita da un tir".
Di nuovo lancio un'occhiataccia a quello che oggi non riesce a tenere proprio la bocca chiusa.

"Dai hyung se non vuole che tu dica le cose, non dirle" sorride tristemente al castano.

"Beh... ci vediamo in giro Yoongi.
Fighting~" mi sorride di nuovo il piccoletto e poi se ne va dai suoi amici.

"Quel ragazzino è strano" dico perplesso mentre si siede accanto a Jungkook.

"Forse si è solo arreso all'evidenza che tu non gli dirai mai nulla?"
Mi sembrava strano.
"E comunque doveva chiederti una cosa ma ora sapendo che sei così impegnato e stanco non credo voglia più chiedertela".

Guardo confuso il ragazzo accanto a me.
"Che stai dicendo Nam?"

"Ieri è venuto a lasciarmi il modulo per iscriversi alle competizioni.
Vuole esibirsi nell'auditorium cantando e ballando.
Solo che non ha la musica.
Gli ho detto che tu sei parecchio bravo in questo tipo di cose e mi ha detto che tu avrebbe chiesto.
Ma non credo che lo farà più ora".

Quel ragazzino...
Da quando si preoccupava tanto di me?
Prima la punizione e ora questo...
"Che stupido" sbuffo irritato.

"È dolce Yoon, Jimin è fatto così, solo che tu lo stai scoprendo solo ora perchè vi state avvicinando".

Se la metteva così poteva anche essere vero.
"Fammi il favore di dirgli che stasera lo aspetto per le ripetizioni.
Tu starai con Seokjin questa sera vero?" Gli chiedo sperando che avesse capito.

Annuisce.
"Ci penso io tranquillo.
Dopo aver cenato va bene?"

Annuisco e mi alzo.
"Grazie".

"Non mangi?" Chiede aggrottando le sopraciglia.

Oh giusto.
Mi gratto il collo imbarazzato e annuisco cominciando a mangiare.

[...]

"Avanti" dico appena sento bussare alla porta.
Jimin entra con un piccolo sorriso e i libri in mano.
Riporto lo sguardo su tutti i cavi che stavo attaccando.

"Che fai hyung?" Chiede il minore avvicinandosi incuriosito.
Perchè ogni volta che mi chiama così mi sento felice?
"Preparo tutto per la nostra lezione, semplice".
"Ma non dovevamo studiare matematica?" Chiede confuso.
Alzo gli occhi al cielo.
"Namjoon mi ha detto che ti serviva una mano per una cosa che non riguardasse le materie scolastiche.
Quindi siediti e dimmi di che cosa si tratta".

Jimin si morde il labbra inferiore.
"Veramente... pensavo che fossi troppo stanco.
Non volevo disturbarti..."
Lo prendo per la maglia e lo faccio sedere accanto a me.
"Hai il testo della canzone?"
Annuisce e dopo qualche secondo mi porge il telefono con le note aperte e il testo sopra.

Lo leggo.
È soprendente.
"Lie?"
Annuisce.
"Lo hai scritto tu?"
Ha davvero un significato profondo.
Jimin è davvero questo? Ora che leggo questo testo me lo sto chiedendo.
Annuisce timidamente.
"È veramente bello" dico rileggendolo.
"Grazie..." sorride arrossendo leggermente "sei il primo che lo legge".
"Ah, che onore" dico onestamente.
"Cominciamo ti va?"
"Certo, va bene".

[...]

Controllo l'ora.
Sono quasi le sette del mattino e siamo a buon punto.
O meglio io lo sono.
Fortunatamente avevo già una base pronta che sto solamente modificando, non ci vorrà ancora molto.

Jimin penso si sia addormentato verso l'una.
Io ho continuato e solo ora mi sento stanco.
Mi mancava fare questo genere di cose, davvero tantissimo.
Vorrei riprendere a scrivere testi, comporre e tutto ma non ne ho proprio il tempo.
Ma per lui a quanto pare ne trovo.

Sospiro, il nostro rapporto è cambiato di nuovo ed è bello, davvero bello.
Jimin mi ha cantato la canzone e mi ha detto che mi avrebbe mostrato i passi.
Sono davvero curioso.

Credo di essermi innamorato della sua voce, è meravigliosa, lo ascolterei cantare tutto il giorno.

È davvero una forza della natura questo piccoletto.
Più volte mi sono fermato a guardarlo e quando ho visto che si era addormentato l'ho sollevato con delicatezza per non svegliarlo e l'ho messo sul mio letto coprendolo con una coperta.
Ora mi tocca svegliarlo.

Mi stiracchio e mi avvicino immergendo la mano nei suoi capelli soffici spettinandolo.
"Jiminie~
Sveglia!"

Il ragazzo dai capelli neri borbotta qualcosa di incomprensibile e poi mi prende il polso e mi trascina giù ritrovandomi addosso a lui.
Certo che è forte cazzo.

"Jimin" scoppio a ridere "è tardi".

"Non voglio..." borbotta "baciami o lasciami dormire" sussurra aprendo di poco gli occhi.

Ruoto gli occhi e gli do un bacio a stampo.
Gli lecco il labbro inferiore e poi lo mordo piano.
Tento di spostarmi ma il minore mi trascina di nuovo giù baciandomi questa volta in modo più approfondito.

"Questo è un bacio" ghigna lasciandomi andare.

Sorrido.
"Dai muoviti o facciamo tardi".
Gli lancio la giacca della divisa e mi vado a lavare i denti.

Al mio ritorno si sta sistemando i capelli.
È perfetto.

Mi sorride.
"Andiamo?"

Annuisco sorridendo.
"Andiamo".