93. Yoonmin

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[Lie avrà 100 capitoli totali quindi questo non è il capitolo finale anche se vi piacerebbe piccole stolte~]

-Narratore Pov-

Jimin bussò alla porta di Yoongi e inizialmente quest'ultimo non rispose.
Non aveva voglia di vedere l'arancione.
Era frustrato e un po' arrabbiato perchè lui ci stava provando davvero a fargli vedere quanto ci tenesse.
Quanto lui desiderasse che fossero qualcosa di più.
Invece Jimin non si fidava.

Ma forse lui stava pretenendo troppo e subito, non riusciva ad essere affatto paziente ora che si era finalmente liberato della sua vecchia vita.
Quella libertà che finalmente assaporava lo rendeva molto diverso dal Min Yoongi pacato e serio che conosceva.
Si sorprendeva lui stesso di quanto fosse cambiato a causa e grazie a Jimin.

Infine decise di lasciarlo entrare, andò ad aprire alla porta e anche se in un primo momento voleva trattarlo in modo distaccato e freddo, vederlo con lo sguardo pentito e il labbro che veniva torturato dai denti in segno di nervosismo lo fece sospirare.

"Scusa Yoongi voglio davvero fidarmi di te" disse a voce bassa.

L'azzurro annuí in un gesto quasi automatico.
Il suo sguardo aveva già parlato da sè ma sentirglielo dire lo tranquillizzava.

Jimin si avvicinò e gli cinse il collo con le braccia sorridendo timidamente.
"Voglio che tu sappia quanto sei importante per me e spero davvero di non aver rovinato tutto con la mia boccaccia".

Yoongi non riuscí a trattenere un piccolo sorriso e a scuotere la testa.
"Non hai rovinato niente Jimin" disse con tono sicuro "voglio cambiare la mia vita ora che posso farlo e tu fai parte di questo cambiamento che sia subito o più in la".

Jimin capí che le sue parole erano sincere ma quella scommessa aveva influito molto.
Infondo era stato come un aiuto per una partenza ad un nuovo Min Yoongi.

L'arancione deglutí e guardò negli occhi il maggiore prima di farsi coraggio e parlare.
"Voglio stare con te Yoongi, sono stanco di essere insicuro ed essere cauto, voglio di nuovo essere sicuro di me stesso e sicuro delle mie scelte".

Yoongi sorrise.
"Posso toccarti mochi?" Chiese titubante sapendo della fobia del minore.
Jimin annuí.
"Puoi farlo Suga" sussurrò piano ma sicuro con lo sguardo.
"Suga?" Chiese il maggiore accarezzandoli la guancia.
"Sei dolce come lo zucchero, sugar in inglese e mi è venuto naturale chiamarti cosí.
Fai tutto il duro ma dentro sei dolce" sorrise chiudendo gli occhi spiegando mentre si godeva quelle carezze.
"Mi piace molto" ammise sapendo che fosse la verità.
"Quindi posso chiedertelo?".
Jimin aprí gli occhi e annuí.

"Park Jimin, tu sei stato una rottura di cazzo fin dal primo momento in cui ti ho visto.
Ho capito che saresti stato la mia rovina a cominciare dai tuoi stravaganti capelli rosa e il tuo carattere da ribelle" incominciò e a Jimin scappò una risata per come aveva cominciato il discorso.

"Sei stato un problema da quando abbiamo cominciato questo stupido anno scolastico.
Mi hai fatto passare l'inferno e il paradiso insieme.
Per colpa tua ho subito cose brutte ma grazie a te ho scoperto il significato di libertà e di innamorarsi.
Hai cambiato il modo di pensare, hai stravolto la mia vita e milioni di volte mi sono chiesto chi cazzo fossi per permetterti a farlo" continuò e questa volta Jimin non rise semplicemente lo stava ascoltando.

"Mi sono chiesto, chi cazzo è questo ragazzino per venire qui e stravolgere la mia vita?
Ma la risposta era fin troppo semplice.
Tu sei Park Jimin.
E zitto lo so che è il tuo nome, ma ha un significato tutto suo".
Il minore stette zitto e semplicemente continuò ad ascoltare il suo discorso.

Lie ||Yoonmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora