91. Baci rubati

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-Yoongi Pov-

Era la sera prima degli esami e stavo studiando con Jimin da oltre tre ore.
Ero davvero sorpreso di come stesse andando avanti senza mostrare il minimo segno di stanchezza.

Avevamo ripassato insieme.
Lui aveva ascoltato me ripetere e io avevo fatto lo stesso con lui.
Non era stato noioso, la situazione era insolitamente leggera e ogni tanto ci mettavamo a scherzare su qualcosa ridendo e io finivo a sorridere come uno scemo vedendolo ridere.

Avevo una voglia matta di baciarlo ma sarebbe stato inapropriato e non avrei voluto rovinare l'atmosfera.
Ero impaziente e mi dava fastidio esserlo ma non potevo farne a meno.
Jimin era qui sul mio letto che mi ripeteva storia e io guardavo solamente le sue labbra muoversi da chissà quanto tempo.

Mi piaceva guardarlo gesticolare, vedere le sue piccole manine muoversi mi inteneriva.
Mi piaceva vederlo arrossire quando lo guardavo negli occhi in modo intenso e serio.
Amavo il fatto che mi amasse.

La sera prima mi aveva chiamato mia madre e mi aveva detto quanto io fossi stato la vergogna della sua famiglia.
Me ne aveva detto di tutti i colori fino a che io avevo solamente detto che avevo chiuso con loro.
Avevo detto addio e poi avevo chiuso la chiamata.

Mi ero fatto valere quel giorno e mi ero sentito incredibilmente bene a tirare fuori tutta la mia rabbia e sbatterla in faccia a quel bastardo di mio padre.
Finalmente mi ero liberato di loro, ora potevo essere tutto quello che volevo.

Guardai Jimin con un leggero sorriso fra le labbra.
Aveva detto di amarmi, ero veramente felicissimo.
Mi aveva baciato quel giorno e io avevo baciato lui.
Mi ero sentito sciogliere e non ero riuscito a dormire la notte scorsa per quanto ero felice.

Lo vidi inumidirsi le labbra.
"Tutto bene hyung~?" chiese imbronciandosi.
Annuì solamente.
"Il prossimo argomento?" Chiesi cercando di non farli capire che non lo avevo ascoltato per chissà quanto tempo.
"Veramente io ho finito, ho ripetuto bene storia?"
Annuì.
Ridacchió.
"Ti ho ripetuto storia e fisica, sei proprio distratto stasera".
È colpa tua è la tua presenza a distrarmi.

"Sono solo un po' stanco, questa notte non ho chiuso occhio".
Ottima scusa, bravissimo Yoongi.
"Come mai?"
"Immagino per gli esami, sono un po' nervoso..."
Non era affatto vero, ma lui come poteva saperlo?

Jimin annuì e gattonó verso di me facendomi indietreggiare fino a toccare la tastiera del letto deglutendo lentamente quando me lo ritrovai a pochi centimetri di distanza con lo sguardo serio che sembrava non volersi staccare dal mio sorpreso e un po' intimidito.
Era sempre strano vedere Jimin serio e da incazzato faceva pure paura.

Di nuovo si inumidì le labbra e automaticamente io deglutì rumorosamente.
Porca troia quelle labbra.
"Hyung?"
Appoggió le mani sul mio petto coperto da una semplice maglietta bianca e si mise a cavalcioni su di me.

Dimenticavo che Jimin fosse lucifero.
Mi guardava in modo innocente con le labbra socchiuse mentre il suo culo stava sul mio cazzo che per giunta stava diventando duro.
Ridacchió accorgendosi della situazione.
"Pensavo di essere io quello preso" sorrise e sfioró il mio collo con le labbra.

Mi morsi le labbra immobilizzandomi.
Ero diventato sottone per Park Jimin o ero solo io che la pensavo in questo modo?
Decisamente lo ero.

Appoggiai le mani sui suoi fianchi accarezzandoli, anche se non mi sognai nemmeno di toccare la sua pelle ma solamente la stoffa della maglia.
Non sapevo quanto potessi spingermi in là.
Lui poteva fare ció che voleva ma io non sapevo come si sentisse e a cosa fosse pronto.
"Voglio baciarti di nuovo" dissi a voce bassa.

Il castano mi sorrise, mi prese il viso tra le mani e mi bació.
Chiusi gli occhi e socchiusi le labbra per dargli modo di approfondire il bacio, cosa che fece subito.
Il bacio si fece più bagnato, più voglioso, più intenso.
Mi sentivo benissimo.

Lo portai più vicino baciandolo con ancora più passione fino a che non ci staccammo per riprendere aria.
Ricominciammo a baciarci ancora e ancora.
Ci fermammo chissà quanto tempo dopo.

Il minore aveva i capelli spettinati, gli occhi lucidi dall'eccitazione, le labbra rosse e gonfie dai mille baci che ci eravamo dati e le guance leggermente rosse.
Quanto era bello?
Decisamente troppo.

"Ti amo" dissi in un sussurro accarezzandoli la guancia.
Sorrise e si sdraió su di me incrociando le dita della sua mano con la mia.
"Ti amo" mormoró sorridendo.

Sentì il cuore aver perso un battito e il mio sorriso si amplió.
Mi sentivo finalmente libero di essere quello che volevo, libero di amare Jimin.
Finalmente ero felice.

[...]

Quella notte dormimmo insieme.
Si, avevamo solamente dormito.
Non mi aspettavo di più e francamente mi piaceva andarci piano, mi volevo godere a pieno tutto il tempo con lui.
Facemmo colazione con i nostri amici e poi ci dividemmo per la giornata di esami augurandoci il meglio.

Fu una giornata lunga e impegnativa ma ero sicuro di essere andato bene.
A fine giornata ero davvero stanco ma quando passai per la palestra e vidi Jackson che stava giocando decisi di raggiungerlo.
Era da tanto che non giocavo e mi mancava.

"C'è un posto in più?" Chiesi entrando.
Il biondo si fermó e sorrise passandomi la palla.
La presi, palleggiai correndo e schiacciai atterrando perfettamente.
"Sei un campione, dovresti pensare di giocare agonisticamemte".

Amavo il basket ma il mio sogno era un'altro.
"Il basket è la mia seconda scelta" dissi scrollando le spalle cominciando a giocare uno contro uno con lui.
Annuì e per poco non mi rubó la palla.
"Pensaci peró".
"Sai che fare musica è il mio sogno, voglio sfondare in quel campo" mi fermai e gli passai la palla.
"Lo so e noi ti daremo una mano in qualunque modo.
Meriti di realizzare i tuoi sogni" disse sincero.
"Grazie Jacky".

Tornammo a giocare e ci accorgemmo che era ora di cena solo perchè Mark venne ad avvisarci.
"Scusa, te l'ho rubato fin troppo" ridacchiai salutando il moro.
Scrolló le spalle con un piccolo sorriso.
"Non fa niente Yoongi, è sempre bello vedervi giocare" disse avvicinandosi al fidanzato baciandoli la guancia.
Il biondo gli prese la mano sorridendo.

"Noi andiamo, stasera abbiamo il dormitorio tutto per noi, Jimin, Jungkook e Taehyung sono nella camera di quest'ultimo e Namjoon mi ha accennato ad una certa scommessa che hai perso" disse Mark divertito.
Quale scommessa?
"Non tentare di scapparci" rise mentre Jackson non ci stava capendo nulla.
Ormai avevo capito fin troppo bene di cosa si trattava.

"Va bene" mi arresi "Fra poco vi raggiungo".
Annuirono e se ne andarono con il biondo che continuava a chiedere di che scommessa si trattasse e del moro che lo ignorava con un piccolo sorriso divertito.
Erano fatti davvero l'uno per l'altro quei due.

Giocai ancora una decina di minuti da solo e poi andai da loro.
Dovevo pur rispettare quella scommessa no?

Lie ||Yoonmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora