Capitolo 22

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Jade's Pov

Continuiamo a guardarci negli occhi. I suoi sprigionano dolore e rabbia, ma anche qualcos'altro che non riesco a capire. Mi avvicino per baciarla, è da troppo che non sento il suo sapore sulle mie labbra, è da troppo che non sento formarsi i brividi sul suo corpo ad ogni mio tocco. Siamo a due centimetri di distanza quando il suo cellulare e il mio suonano all'unisono.

Prendiamo entrambe i propri telefoni. A me è arrivato un messaggio da parte di Justin in cui dice che stasera i suoi partono e che lui e il fratello daranno una festa. Alzo la testa dallo schermo per incrociare lo sguardo di Allison, ma lei è al telefono con Annie che sta cercando di convincerla ad andare alla festa.

"No Annie, non ne ho voglia. Ho anche ospiti a casa..." Sta girando intorno al letto e prende in mano qualsiasi oggetto pur di distrarsi.

"ASPETTA COSA?! LEI HA DETTO SI?!" Si ferma subito e mi osserva. Credo stiano parlando di me. "Ti prego dimmi che l'oca non ci sarà." Rotea gli occhi al cielo e poi torna a puntarli su di me. "AH CI SARA'?! ALLORA PASSAMI A PRENDERE ALLE 23." E attacca il telefono.

"Ci sarai anche tu stasera?" Domando mentre gioco con il mio septum. Lei si avvia verso la cabina armadio e si piega verso il basso. Devo dire che questa vista non mi dispiace per niente, soprattutto se i suoi pantaloncini sono tanto, ma tanto corti.

"Si ci sarò anche io." Risponde cacciando dall'armadio un vestito che solo al vederlo lascia ben poco all'immaginazione.

I nostri genitori ci chiamano dicendo che la cena è pronta.

Ci lanciamo un ultimo sguardo, devo dire che il suo non prospetta niente di buono. Scendiamo e troviamo già tutti seduti ad aspettare solo noi. Per pura casualità io e Allison siamo capitate vicine. La cena trascorre bene, fino a quando la mamma di Allison fa una domanda un po' scomoda.

"Allora Rose, come mai vi siete traferiti di nuovo a New York?" I miei si girano automaticamente verso di me, mia madre per poco non si affoga mentre io inizio a stingere nel pugno la forchetta. Solamente mio padre non sembra turbato e mi guarda male iniziando a parlare.

"Beh, diciamo che non è stata una scelta nostra. Non è vero Jade?" So già dove vuole andare a parare. Allison si gira vero di me e nota che le mie nocche ormai sono bianche mentre mio padre continua a guardarmi male.

"Jim ora basta, non roviniamo la serata." Lo implora mia madre ma mio padre non si farà di certo scappare quest'occasione per rinfacciarmi tutto.

"Oh no che non lasciamo stare, deve imparare dai suoi errori." E' lì io sbotto. Mi alzo di colpo dalla sedia facendola cadere, non m'importa della brutta figura, non m'importa di niente ormai.

"BENE. VUOI CHE DICA PERCHE' SIAMO TORNATI DI NUOVO A NEW YORK?! BENE, LO DIRO'. Ero una drogata. Una ragazzina drogata che non riusciva più a sostenere la situazione creata in casa. Genitori sempre assenti, io che dovevo sempre inventare delle palle per poter giustificare i miei presunti genitori con mio fratello. Ero una drogata. Marijuana, crack e una volta anche metanfetamina. Ce ne siamo andati perchè avevo fatto sfigurare la loro fottutissima immagina, ormai tutti li guardavano come 'I GENITORI DELLA DROGATA VIZIATA'. Ce ne siamo andati perchè loro si vergognavano e si vergognano ancora di me. Ora sei contento mio caro padre? Continuate la serata senza di me. Io me ne vado. Non vi preoccupate non mi vado a drogare, vado solamente a una festa. Non sia mai che vi debba far trasferire ancora. Nah a Jackson piace qui. Dovete ringraziare solamente lui se adesso mi vedete qui e non sotto terra in una bara." Prendo la mia giacca e corro fuori.

L'ultima cosa che ho visto era mia madre che piangeva. Allison ha tentato di fermarmi ma al momento voglio stare da sola. E' tutta colpa di mio padre...se avesse chiuso quella fogna che ha al posto della bocca ora non starei su una fottuta panchina al gelo.

Solo tu sai controllarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora