Jade's Pov
Sono tornata in camera. Mi affaccio al balcone per fumarmi una sigaretta e vedo davanti all'entrata dell'hotel minimo 10 giornalisti che cercano di entrare. Inspiro e caccio fuori il fumo lentamente, non ho idea di dove si trovi Allison. Ho provato a chiamarla ma nulla. Faccio l'ultimo tiro per poi buttare la cicca in testa ai giornalisti.
Torno sul letto e il telefono inizia a squillare, perdo un battito e mi precipito a vedere a rispondere. Quando non leggo il nome di Allison il mio sorriso scompare e appare un espressione frustrata.
"Dimmi mamma..." La notizia avrà già fatto il giro del mondo.
"Cosa hai fatto?! Ti avevamo detto niente scenate. E tu che fai?! Picchi due tizi ubriachi? Spero tu abbia una buona motivazione." Sbraita.
"Avevano insultato me e Allison. Ci hanno chiamata lesbiche..." ma lei m'interrompe.
"È quello che siete. Quando hai fatto il coming out ti avevo espressamente chiesto di ignorare certe persone. Adesso hai dato loro solamente quello che volevano." Sospira.
"Avevano esagerato. Io non ho mai usato le mani per queste cose..." E vengo interrotta di nuovo.
"Beh..." Un pugno allo stomaco arriva quando mi ricordo una delle mie risse, quella più pesante.
"Per favore..." La supplico e mi porto una mano tra i capelli.
"Va bene, va bene. Allison dove sta?" Domanda e sentendo il suo nome inizio a fare avanti e dietro per la stanza.
"Non lo so, dopo essermi alzata da quei due tizi mi sono avvicinata a lei ma è scappata. La signora Parker non sa nulla?" Sbuffo esasperata.
"Non lo so, ora la chiamo. Rimani in camera Jade ti supplico." E attacca. Mi butto sul letto portandomi una mano tra i capelli tirandoli leggermente.
Lascio un gemito di frustrazione e mi alzo. Esco fuori dalla camera e mi dirigo al bar dell'hotel. Mi siedo al bancone e richiamo l'attenzione del barman.
"Cosa desidera signorina?" Domanda sorridendomi. È un uomo sulla quarantina, un po' di barbetta e i capelli ricci. Il suo è un sorriso rassicurante, automaticamente sorrido.
"Una vodka alla fragola grazie." Continuo a sorridere. Lui spalanca gli occhi e annuisce.
"Sicura di avere 18 anni?" Domanda mettendo le mani sul bancone, così facendo noto la fede al dito.
"Aspetti." Prendo il telefono e dalla cover caccio la mia carta d'identità. "Ecco." E gliela faccio vedere.
Sorride per poi girarsi. Prende la bottiglia per poi versare il liquido in un bicchierino. Me lo porge continuando a sorridermi.
"Come va la mano signorina?" Domanda di punto in bianco. Gli rivolgo uno sguardo stranito perché non collego.
"Ho letto su internet cos'è successo." E ora capisco. "E poi appena lei è entrata, una decina di paparazzi si è appostata qua davanti." E inizia a pulire.
"Non fa così male." E faccio le spallucce per poi buttar giù la vodka.
"Un altro?" Domanda.
"Si grazie." E gli ridò il bicchierino.
"Come mai la sua ragazza non è qui?"
"È scappata e non so dove sia." Sospiro.
"Paura?" Chiede dandomi il bicchierno con la sola differenza che anche lui ne ha uno in mano.
"Non lo so. So solo che ho provato ad abbracciarla e lei mi ha scansato." Alzo.il bicchiere a mo di brindisi e lo butto giù tutto d'un fiato. Lui fa lo stesso seguendomi a ruota.
"L'ha mai vista picchiare qualcun'altro prima?"
"Picchiare no, ho solamente dato un pugno in faccia a mio padre in sua presenza." Rispondo. Lui spalanca gli occhi per poi ridere.
"Allora mi ritengo fortunato che mia figlia mi mandi solo a fanculo di tanto in tanto." E ride provocando una risata anche da parte mia.
"Già." E sospiro. "Ora devo andare. Grazie..."
"Simon." E mi porge la mano.
"La ringrazio Simon, lei dev'essere un padre fantastico." E lo saluto.
Appena sono in ascensore il mio telefono squilla. Leggo il numero e non lo riconosco.
Jade:"chi è?"
Numero sconosciuto:"sono archie."
Jade:"chi?"
Numero sconosciuto:" non ci credo che sto per dirlo veramente* sospira * sono Ken."
Rido perché sapevo già chi fosse.
Jade:"Cosa vuoi? Come hai il mio num.."
Archie:"Allison è qui."
Sento il sangue ribollire.
Jade:"perché è da te? Dove sei?"
Archie:" non lo perché è qui. Si è addormentata e ti sto chiamando. Era abbastanza scossa."
Jade:"Archie, dimmi dove cazzo sei."
Mi da le coordinate e attacco. Blocco l'ascensore e cambio piano.
Appena si ferma mi catapulto fuori a fermare un taxi. Grazie a Dio uno si ferma. Salgo e gli do il nome dell'hotel.
"Se mi fa arrivare là in meno tempo possibile le dò 300 euro. Si muova." Sbuffo. Al suono della somma il signore schiaccia sull'acceleratore.
Arrivata, gli do i soldi e corro dentro. Vado a sbattere contro qualcuno e cado a terra.
"Cristo sta attento." Impreco.
"Questo è pure il ringraziamento." Alzo lo sguardo e incorcio quello di Archie.
"Portami da lei." E scatto in piedi.
Mi afferra per il polso e mi porta in camera sua. Mi butta dentro ed esce chiudendo la porta a chiave. Perfetto...
Lei è sul letto con un felpone addosso. È sicuramente di Archie e questa cosa mi fa male.
Mi appoggio al comò e la guardo dormire. Ha i capelli arruffati. Le guancie rosse e bagnate. La felpa non la copre tutta e lascia scoperte dalle cosce in giù. Inzio ad arrabbiarmi al solo pensiero che Archie l'abbia vista così.
La vedo muoversi e stiracchiarsi. Apre gli occhi piano piano e appena riconosce la mia figura, si mette seduta e si allontana.
"Perché sei scappata?" Esordisco subito.
"Perché sei qui? Chi ti ha detto dov'ero?" Domanda cercando di coprirsi.
Mi passo la lingua sul labbro inferiore per poi morderlo. Lei segue ogni movimento della mia lingua.
"Me l'ha detto Archie. Sono qui per capire perché cazzo sei scappata? Avevi paura? Ah? Di me? Perché ho dato due o tre calci? Non mi risulta che quando abbia dato un pugno a mio padre tu abbia fatto tutte ste storie." Sputo acida.
"Erano solo pugni..." Dice con una voce flebile.
"Che cosa cazzo significa? Quei due ci hanno mancato di rispetto, non solo a noi ma a tutte le ragazze lesbiche. Tu non capisci." E sospiro.
"Perché non li hai lasciati perdere? Erano ubriachi." E si passa una mano tra i capelli.
"Ti avevano insultata, mi avevano insultata. Certe cose non le sopporto. E hai detto bene, erano ubriachi se io non avessi fatto nulla per prima, chissà cosa avrebbero fatto." E mi siedo sul letto. "Ancora non mi hai risposta, perché sei scappata?"
Lei mi guarda e prende un bel respiro.
STAI LEGGENDO
Solo tu sai controllarmi
Romance"Sei una cazzo di bipolare" le urlo in faccia. "Si sarò anche una bipolare ma non riesco a starti lontana" dice lei in un sussurro mentre si avvicina. *IN REVISIONE*