"Contratto"

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POV: COSIMO

Due giorni erano trascorsi da quando Cosimo aveva incontrato la nipote di Rinaldo de' Albizzi ma il suo volto non ne sapeva di uscire dalla sua mente, ogni volta che chiudeva gli occhi lo vedeva, come se fosse stato impresso a fuoco sulle sue palpebre. Si era detto che era semplicemente rimasto colpito dalla sua indiscutibile bellezza ma che in fin dei conti Firenze era piena di donne avvenenti e anche dal carattere più consono a una donna. Questo ragionamento però non gli impediva di pensarla e, essendosi ormai innervosito, aveva deciso di tenere la mente occupata con il calcolo delle entrate della filiale veneziana del loro Banco. Ed era proprio quello che stava facendo quando suo padre, Giovanni de' Medici, entrò nella sala. -Cosimo prenditi una pausa e bevi un bicchiere di buon vino con me, sono ore che studi quelle carte!- gli disse con un sorriso bonario. - Deve pur farlo qualcuno.- ripose lui, ma poi prese il bicchiere di fine cristallo che il padre gli stava porgendo, il vino era squisito e dal sapore fruttato. -In realtà sono venuto principalmente per parlarti di una cosa che mi è stata riferita- Cosimo se lo aspettava, Giovanni era un uomo di poche parole e quando gli proponeva di bere qualcosa insieme non era quasi mai per il piacere della sua compagnia, c'era sempre un motivo ben preciso, quindi si limitò ad annuire. - Sembra che gli Albizzi abbiano fatto un grosso investimento fallito e abbiano perso gran parte del loro patrimonio. Se questo fosse vero metterebbe in forse il loro posto tra i Dieci di Balia a capo della Repubblica. Capisci? Non ci ricapiterà un' occasione del genere tanto presto. Dobbiamo agire ora.- tra i Medici e gli Albizzi da sempre non correva buon sangue e di certo loro avrebbero dovuto approfittare della debolezza dei loro rivali, ma Cosimo non capiva bene quali fossero le intenzioni di suo padre quindi lo esortò a continuare. -Intendo stipulare un contratto matrimoniale con Niccolò de' Albizzi.- Cosimo era rimasto a bocca aperta nel sentire tale affermazione e temette che suo padre fosse uscito di senno. - Non guardarmi con quella faccia, Niccolò non ha figlie femmine, lo so bene, ma ha una nipote che è in età da matrimonio: la figlia del suo primogenito defunto. Intendo offrirgli una ingente somma di fiorini per dartela in moglie. Pensaci bene Cosimo, gli Albizzi sono un'antica dinastia dell'alta nobiltà fiorentina, sposandola daresti al nome dei Medici il prestigio di un titolo nobiliare. Ho già scritto a Niccolò e non penso che sarà difficile convincerlo ad accettare la mia proposta.- Cosimo avrebbe voluto saper apprezzare la fine intelligenza di suo padre e anche la sua spregiudicatezza o, in alternativa, sentirsi offeso di fronte alla prospettiva di un matrimonio combinato senza il suo consenso, ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare era la faccia che avrebbe fatto Andrada de' Albizzi quando le avrebbero riferito dell'imminente matrimonio. -Come sempre avete pienamente ragione, padre.- disse senza riuscire a nascondere un ghigno soddisfatto.

ANGOLO AUTRICI
Ciao a tutti/e! Abbiamo commesso un errore nel capitolo precedente: non sono otto gli anni di sofferenza e stenti di Selene Salviati e suo fratello, bensì SETTE. Scusate ma facciamo entrambe il classico e la matematica non è proprio il nostro forte... Comunque passando ad altro: la storia vi sta piacendo? Qualsiasi commento (anche negativo se può essere costruttivo) è ben accetto! I disegni a monte di alcuni capitoli li ho fatti io, Virgola. Non sono un granché, (anche se Punto afferma il contario) però è un modo per rendere più concreti i personaggi. Ok vi abbiamo annoiati abbastanza, alla prossima!

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