"Foglie di àcanto"

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POV: SELENE

"Sono meravigliosi, divini, stupefacenti!" Elsa Brunelleschi non riusciva a smettere di sfogliare con estrema ammirazione il taccuino di disegni che Selene le aveva consegnato sotto sua specifica richiesta mentre entrambe sedevano su un muretto di mattoni sormontato da un piccolo abbeveratoio per uccelli nel giardino di Palazzo de' Medici. Era da poco iniziato Settembre ma le calde temperature che avevano caratterizzato quell'Estate afosa non erano ancora del tutto scomparse e il tempo soleggiato permetteva di stare all'aperto. La bellissima flautista moglie di Filippo Brunelleschi aveva acconsentito con gioia all'invito fattole personalmente dalle due matrone di trascorrere una giornata a Palazzo ed era giunta in compagnia, oltre che dell'affascinante marito impegnato in quel momento nella terza lezione di architettura con Andrada, di tutta la sua numerosa prole: Paolo, Emma, Mia e Sofia Brunelleschi stavano giocando in quello stesso momento nel grande prato in compagnia del piccolo Ormanno de' Albizzi, il cuginetto di Andrada che una balia aveva accompagnato a Palazzo proprio per l'occasione. Paolo ed Ormanno avevano la stessa età e, dopo un primo momento di imbarazzo dovuto alla disparità sociale, erano diventati subito alleati contro le tre bambine e sembravano inseparabili. "Grazie Elsa, sei così gentile!" Rispose Selene arrossendo. "Oh...non è gentilezza ma pura oggettività! Hai un talento naturale! Non posso credere che tu non abbia mai seguito delle lezioni!" Esclamò l'altra, continuando a sfogliare esterrefatta i fogli. Selene sorrise ricordando le parole molto simili che Filippo le aveva rivolto la prima volta che aveva visto i suoi disegni. "In realtà Donatello mi ha dato qualche consiglio..." mormorò estraniandosi per un istante al pensiero dell'amico. La sua momentanea malinconia venne però interrotta da accese grida di battaglia. "Sei cattivo come al solito Paolo! Sofia è piccola e non puoi prendertela con lei! Battiti con me se ne hai il coraggio!" Stava infatti urlando un'esasperata Emma rivolta a suo fratello maggiore. "Io non sono piccola!" Blaterò Sofia che però sembrava più interessata al volo fiabesco di una farfalla colorata che alla disputa creatasi fra le due fazioni di bambini. "Fia no piccola..." disse invece quella che era, effetivamente, la più piccola del gruppo, Mia. Ormanno e Paolo, in netta inferiorità, sembrarono spiazzati per un momento dalla testardaggine delle bambine. "Non mi batto con una femmina! Sofia però non mi può comandare: non sta nella mia squadra!" Ribattè dopo un po' il maggiore dei piccoli Brunelleschi. Emma, una guerriera nata, non lasciò cadere la discussione e gli rispose nuovamente per le rime. Gli altri tre però sembrarono perdere interesse al litigio e Sofia coinvolse la sorella minore in una ricerca delle farfalle più belle mentre Ormanno si sedette pazientemente ad aspettare il suo compagno di giochi. "Fanno spesso così?" Chiese Selene ad Elsa, sorridendo. "Dì pure sempre amica mia! È un confronto formativo per loro però ed io ho imparato a sopportarli!" Le rispose la flautista. "Ti consiglio di cominciare a rifletterci su!" Esclamò poi indicandole il ventre. La moglie di Lorenzo se lo accarezzò lievemente con una mano. Non era ancora ben visibile ma era sempre più evidente: ormai stava entrando nel quarto mese di gravidanza. "Beh...me ne preoccuperò quando lui o lei avrà dei fratelli o dei cugini!" Disse sorridendo di nuovo. "Giusto, goditi la pace finchè puoi!" Esclamò Elsa, poi entrambe scoppiarono a ridere e tornarono a parlare di arte e disegni.
"Credimi, le foglie di acanto sono estremamente sopravvalutate!" La voce di Filippo distolse le due amiche dai loro discorsi. Il celeberrimo architetto era uscito dal Palazzo e stava passeggiando con la sua solita aria distratta lungo la stradina lastricata che conduceva in giardino in compagnia della sua assorta allieva. "Dici davvero? Eppure tutti le osannano così tanto!" Rispose Andrada convinta. "Ciao!" Esclamò Selene alzando un braccio nella loro direzione per salutarli. I due erano però troppo presi dalle foglie di acanto per accorgersi di lei e di Elsa e continuarono a camminare e a parlare rapiti dalla discussione fino al momento in cui Filippo sbattè contro un albero, cadendo a terra. "Oh Filippo...stai bene?" Gli chiese preoccupata Andrada aiutandolo a rialzarsi. "Tutto bene, tutto bene!" Fece lui passandosi confusamente una mano sulla testa. Alla vista di Brunelleschi steso a terra Elsa aveva scosso il capo rassegnata e Selene aveva assunto un'espressione preoccupata che aveva però lasciato il posto a un sorriso divertito non appena sua sorella lo aveva aiutato a rialzarsi. "Dada!" La voce di Ormanno fece voltare tutti verso destra. Il rampollo di casa Albizzi aveva infatti abbandonato il suo nuovo amico Paolo nel bel mezzo di un combattimento per liberare le principesse Sofia e Mia dalle grinfie della strega Emma per gettarsi fra le braccia dell'amata cugina. "Ciao piccolo!" Esclamò lei felicissima di vederlo e prendendolo in braccio. Selene notò che la sua amica lo sollevava con più fatica del solito ma tutti vennero distratti da un'orda di bambini che si avvicinava ai nuovi arrivati per salutarli così anche lei ed Elsa si alzarono per raggiungerli e la giovane Medici fu estremamente grata alla sua amica per averle evitato quell'imbarazzante pantomima di porgerle la mano a cui ultimamente tutti la sottoponevano a Palazzo. "Oh...Elsa, Selene, quando siete arrivate?" Chiese Andrada vedendole avvicinarsi. Sua sorella la squadrò. "Lo sapresti se le foglie di acanto non avessero improvvisamente assunto per te una vitale importanza!" Le rispose provocando ilarità in Elsa e stupore confuso negli altri due. "Giusto...amore, ci sei anche tu!" Si affrettò poi a dire Filippo baciando la moglie che scambiò uno sguardo divertito ed esasperato con Selene. "Bene, io ora devo andare cara. Non posso rischiare che quell'incapace di Lorenzo Ghiberti crei qualche danno alla cupola in mia assenza!" Disse poi l'architetto rivolto ad Elsa. "No assolutamente non puoi rischiare!" Esclamò d'un tratto preoccupata Selene. "No no no! Va' subito!" Le fece eco Andrada ancora più sconvolta. L'ammirazione per quell'opera maestosa le aveva sempre accomunate. "Bene, vado!" Disse lui salutando le tre donne con un cenno e voltandosi. "Ma...papà...non ci saluti?" Una vocina flebile e triste richiamò però l'uomo sui suoi passi. "Oh cielo!" Esclamò lui. "Ci siete anche voi!" Continuò poi innescando uno scoppio di risate da parte di sua moglie e delle sue amiche. Poi, dopo aver salutato affettuosamente tutti i suoi figli e aver battuto il cinque al piccolo Ormanno, andò via sul serio. "Sai fatina Selene...mio papà a volte è un po' distratto ma è un bravissimo acchitetto! Ha costruito una sciupola che si regge da sola!" Esclamò Sofia rivolta a quella che ormai considerava una vera e propria fata con un'espressione di grave serietà che la rendeva doppiamente simpatica. "Sofia papà è un architetto non un acchitetto! E ha costruito una cupola non una sciupola!" La corresse teneramente Elsa accarezzandole i lunghi capelli castani e mossi. La bimba alzò le spalle. "Certo che lo so piccola Sofia, tuo papà è un vero genio!" Le rispose Selene con dolcezza chinandosi accanto a lei. La piccola le sorrise con gli occhi che le brillavano e le stampò un bacio sulla guancia, poi fece per andarsene ma ci ripensò e tornò sui propri passi. "Anche tu sei una fatina?" Chiese con espressione curiosa e un po' diffidente ad Andrada. Quest'ultima guardò le altre due donne piuttosto confusa. "Oh...io...ehm..." mormorò non sapendo cosa rispondere. Elsa accorse in suo aiuto. "Certo che lo è! Ora però vai a giocare, Emma e Mia ti stanno aspettando!" Disse alla figlia che stavolta sembrò soddisfatta delle informazioni ottenute e corse dalle sorelle. "Sono bellissimi..." mormorò Selene in estasi accarezzandosi nuovamente il ventre. Da quando era rimasta incinta non smetteva mai di chiedersi come sarebbe stato suo figlio, se sarebbe stato un maschietto o una femminuccia, se avrebbe avuto i suoi tratti o quelli di Lorenzo e ogni volta che si trovava a contatto con dei bambini sentiva il cuore sciogliersi e, complice l'instabilità emotiva dovuta alla gravidanza, le lacrime salirle agli occhi. "Cos'è questa storia della fatina?" Chiese divertita Andrada riportandola alla realtà. Elsa e Selene risero e quest'ultima raccontò brevemente a sua sorella l'avventura vissuta il giorno del fastoso doppio matrimonio. "È esilarante!" Esclamò la moglie di Cosimo ridendo. "Ora però direi che tocca a te Elsa raccontarci qualcosa. Muoio dalla voglia di sapere come vi siete conosciuti tu e Filippo e credo di poter tranquillamente parlare anche a nome di Selene!" Continuò. "Oh beh...se proprio ci tenete!" Rispose la moglie di Brunelleschi. "Sì che ci teniamo!" Fu la perentoria risposta di Andrada. Poi le due Medici presero sottobraccio l'amica e cominciarono a passeggiare ascoltando il suo racconto. Elsa apparteneva a una benestante famiglia di mercanti fiorentini che si era affermata nel panorama commerciale cittadino ormai già da decenni. Aveva sempre avuto una spiccata passione per la musica e insieme a sua sorella Lisa aveva imparato a suonare il flauto fin da bambina, incurante del desiderio dei suoi genitori di farla sposare con uno dei Nardis, una nobile casata di commercianti di lana di una piccola città vicino Roma. I due mercanti si erano dovuti arrendere di fronte all'evidenza piuttosto presto: la loro figlia era uno spirito libero e un'artista nell'anima e nulla avrebbe potuto impedirle di scappare di nascosto nel cuore della notte insieme a Lisa per andare a suonare nei vicoli delle città o nelle osterie. Era proprio in una di queste avventurose occasioni che la ragazza, ben sedici anni prima, aveva conosciuto Filippo Brunelleschi. "Avevo solo quindici anni ma lo ricordo come se fosse ieri. Era il 1401 e si era da poco tenuto il concorso per la realizzazione della formella per la porta nord del Battistero. Filippo era arrivato secondo dietro Lorenzo Ghiberti ma eravamo tutti consapevoli a quell'epoca dell'ingiustizia compiuta dai giudici. Non parlo come sua moglie, ma credo che una rappresentazione del sacrificio di Isacco come quella realizzata da mio marito sia impossibile da riproporre! Comunque lui non la prese molto bene e la sera stessa della sconfitta annegò nel vino tutta la sua rabbia e tutta la sua delusione proprio nell'osteria dove Lisa ed io avevamo deciso di suonare. Quando lo vidi era ubriaco e stravolto, ma nonostante la differenza d'età e le sue condizioni capii subito che si trattava dell'amore della mia vita. Mi presi cura di lui quella sera e da quel momento non ci lasciammo più. Ora non potremmo essere più felici e non potrei desiderare altro dalla vita! Inoltre Filippo si è preso la sua rivincita su Ghiberti: dovreste vederlo quall'artista da quattro soldi come spruzza invidia da tutti i pori al cantiere della cupola!" Quando Elsa finì di parlare si accorse che entrambe le sue amiche la guardavano estasiate. "Oh Elsa...che storia meravigliosa!" Esclamò Selene asciugandosi frettolosamente una lacrima. Andrada alzò gli occhi al cielo: la sua amica era sempre stata molto emotiva ma da quando era rimasta incinta le cose erano nettamente peggiorate. "Sì, Selene ha ragione. Siete una coppia veramente perfetta tu e lui!" Aggiunse rivolta alla moglie del suo maestro. I sentiti ringraziamenti della flautista vennero però interrotti dall'ennesimo litigio fra i bambini. Elsa li osservò rassegnata, Selene ricominciò a piangere commossa e Andrada riflettè sul fatto che se fossero stati figli suoi probabilmente avrebbe già dato di matto. "Madonne, il pranzo è servito!" Annunciò la voce di Michela dal portico della sala da pranzo. "Oh finalmente si mangia! Sto morendo di fame!" Esclamò la moglie di Cosimo affrettandosi verso l'interno del Palazzo. "Ei...ti ricordo che quella incinta che deve mangiare per due qui sono io! E inoltre il pranzo non credo sia a base di foglie di acanto, ti va bene lo stesso?" Disse Selene ridendo. Andrada restò stupita dalla velocità con la quale la sua amica aveva cambiato stato d'animo ma poi scoppiò a ridere anche lei e tornò indietro per prenderla sottobraccio, mentre Elsa richiamava i suoi bambini insieme al piccolo Ormanno per prepararli all'ottimo pranzo offerto loro dai Medici.

Angolo autrici:
Allora ragazzi, Elsa non possiamo mostrarvela perché, come Michela, è ispirata a una persona reale. Per il quiz invece la domanda è:
QUALE È LA VOSTRA COPPIA PREFERITA E PERCHÉ?
P.S. La nostra vacanza sta per finire (sigh😢) quindi dalla prossima pubblicazione si tornerà alla normalità, ogni quattro giorni!

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