"Ormai quell'uomo meraviglioso le apparteneva"

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POV: ANDRADA

Da quando erano arrivati al banchetto Giovanni non aveva mollato Andrada nemmeno per un secondo e l'aveva trascinata con sé per presentarla a nobili e sovrani stranieri. Inizialmente anche Selene era stata con loro ma poi si era allontanata con un sorriso tra il divertito e il mortificato lasciandola sola tra le grinfie del suocero al quale non era certo dispiaciuto perché in fondo quella di cui voleva vantarsi era lei. Alcuni li aveva già conosciuti perché suo zio, e suo nonno prima di lui, li avevano spesso ricevuti per riguardo al diritto di ospitalità ma fu felice di rivedere solo un'amica d'infanzia che era stata ospitata per quasi un anno a Palazzo de' Albizzi quando lei aveva dodici anni perché figlia di un cugino appartenente al ramo cadetto della famiglia. Il suo nome era Sofia e suo padre possedeva un vasto feudo nella campagna veneta, ma non potè parlarle a lungo perché fu trascinata, quasi di peso, a conoscere il Signore di Venezia. -Doge, quale onore mi avete concesso trovando il tempo di venire al matrimonio dei miei due figli nonostante i vostri innumerevoli impegni. Posso presentare a Vostra Grazia la mia nuova figlia?- disse Medici con fare sottomesso stringendo la mano di un uomo sui trent'anni con il tipico leone veneziano ricamato sulla casacca e seguito a pochi passi da mezza dozzina di cortigiani e due celebri generali di ventura al suo soldo. -L'onore è tutto mio. Lasciate che vi porga le mie più sentite congratulazioni, Madonna de' Medici. Non posso fare a meno di ammirare la vostra bellezza, siete molto più che abbagliante. Rinaldo deve aver celato con cura il suo più grande tesoro perché prima che veniste promessa in sposa a Cosimo non avevo mai sentito parlare della vostra avvenenza e l'ultima volta che vi vidi eravate poco più che una neonata. Altrimenti sarei di certo venuto molto prima a visitare Firenze.- rispose il Doge baciandole con finta reverenza la mano per poi farle l'occhiolino. Andrada trattenne a stento l'ilarità, aveva molto sentito parlare dei costumi libertini della città lagunare e della preferenza del Doge per i ragazzi da suo zio: se fosse venuto a corteggiare qualcuno a Firenze quello sarebbe potuto essere suo marito non certo lei. -La sciagura di un figlio che ha perso la testa per una misera benché, sono costretto ad ammetterlo, bella popolana è stata di certo compensata dall'acquisto di una parentela tanto potente, vero messere?- concluse poi e, senza dargli il tempo di rispondere, si allontanò. Giovanni si riprese in fretta e decise di importunare un altro illustre invitato perché Andrada lo vide puntare quello che doveva essere il sovrano di Francia e già era rassegnata all'idea di dover dare sfogio, a uso e consumo dell'orgoglio del padre di suo marito, del francese che era stata costretta fin da piccola a imparare per seguire la moda del momento, quando vennero raggiunti, con suo enorme sollievo, da Lorenzo. -Andrada, non riesco a trovare da nessuna parte mia moglie e ho perso di vista anche Cosimo. Mi puoi aiutare a trovarli?- le chiese ignorando completamente suo padre che non aveva ancora perdonato per il modo in cui aveva cercato di ostacolare il suo matrimonio e per le parole oltraggiose che lui e Piccarda avevano rivolto alla sua amata. La nobile non era minimamente preoccupata della scomparsa di quei due ma colse l'attimo e si affrettò a seguire il giovane Medici per liberarsi finalmente da quelle estenuanti e noiose presentazioni. -Se ti avessi notata prima sarei già venuto a sottrarti da un pezzo a quella tortura, sorellina.- disse Lorenzo voltandosi a sorriderle con affetto mentre lei lo seguiva attraverso la folla di invitati già parzialmente brilli. Era straordinario come, dopo aver risolto le controversie che erano sorte per il modo in cui la nobile trattava all'inizio la sua amata, in pochissimo tempo avevano imparato a volersi bene come se condividessero davvero lo stesso sangue. Andrada non poteva non essere felice che la prima impressione che aveva avuto di lui si fosse dimostrata tanto vera. -Eccoli, finalmente.- esclamò lui e gli occhi di Cosimo erano lì. Suo marito e Selene stavano parlando e, vedendoli insieme, la ragazza non potè evitare di ripensare a quanto fosse stata stupida a immaginare che potessero condividere una relazione segreta, ora si rendeva conto di quanto era assurdo averlo pensato. Quando finalmente si accorsero di lei e Lorenzo i loro occhi brillarono allo stesso modo: a volte erano proprio uguali quei due, pensò Andrada sorridendo felice prima di raggiungere suo marito e stampargli un dolce bacio sulle labbra per il semplice gusto di farlo perchè ormai quell'uomo meraviglioso le apparteneva così come lei apparteneva a lui per il resto delle loro vite.

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