"Quell'assenza così ingombrante"

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POV: ANDRADA e SELENE

Il gran giorno era finalmente arrivato. Palazzo de' Medici era ancora più bello rispetto a quando Selene e Andrada lo avevano visto per la prima volta: le grandi sale erano state decorate con vasi di fiori, piante esotiche e arazzi maestosi donati dalle più potenti famiglie fiorentine e italiane in occasione dell'evento e le serve si erano prodigate nel decorare ogni angolo vuoto della residenza con esposizioni di gioielli e armature preziose in possesso della famiglia Medici che venivano mostrati solo nelle grandi occasioni. Le nozze di entrambi i figli di Giovanni de' Medici, fondatore dell'omonimo banco, non erano infatti un affare da poco: oltre ad unire le due famiglie di fatto più potenti di Firenze, gli Albizzi e i Medici, sarebbero state anche celebrate dal papa in persona e, nonostante avesse fatto scalpore il fatto che una delle due spose fosse una semplice popolana, erano tutti curiosi di vederla. All'evento sarebbero stati presenti anche alcuni sovrani stranieri i quali avevano donato alla famiglia oggetti rappresentativi del proprio paese che ora contribuivano a decorare il grande palazzo. Gli ultimi cinque giorni erano stati estenuanti per i quattro giovani: il matrimonio era già quasi completamente organizzato ma non era in programma che si sposassero anche Selene e Lorenzo e questi ultimi avevano dovuto quindi preparare ogni cosa in gran fretta. Andrada e Cosimo, dal canto loro, non avrebbero mai permesso che i loro amati fratelli se la sbrigassero da soli e così si erano dati da fare per aiutarli non potendo contare sull'aiuto di nessun altro dal momento che la maggior parte dei servi era fedele a Piccarda la quale era arrivata addirittura al punto di minacciare di non essere presente al matrimonio se suo figlio avesse davvero sposato Selene Salviati, ma con scarsi risultati: Giovanni era irremovibile e l'aveva obbligata a presenziare almeno alla cerimonia. Dopo il rito che si sarebbe tenuto nella Basilica di Santa Maria del Fiore infatti i Medici avevano organizzato a Palazzo un sontuoso banchetto al quale avrebbero partecipato molte personalità illustri: nobili, banchieri, artisti ma anche artigiani e commercianti che, grazie alle proprie ricchezze, erano riusciti ad ottenere l'invito ad un così importante evento dell'alta società. Andrada era giunta nella sua futura casa quella mattina sul presto: voleva infatti prepararsi insieme alla sua più cara amica per il matrimonio. Selene ne era stata felicissima e quando aveva sentito la carrozza attraversare il sentiero d'ingresso del Palazzo era balzata giù dal letto: non aveva chiuso occhio per tutta la notte e potersi finalmente alzare era stata una liberazione. Le due ragazze si erano salutate in preda all'agitazione e poi erano state letteralmente trascinate da serve, ancelle e sarte nella stanza dove troneggiavano su due busti i loro abiti da sposa. Quello di Selene era bianco e la parte superiore era ricamata a mano con dei delicati fiori e, ammirandolo, la giovane non potè fare a meno di ripensare con un sorriso a quando, solo poche settimane prima, aiutando Andrada nella sua prima prova dell'abito, si era chiesta se lei avrebbe mai trovato qualcuno disposto a sposarla. Le sarte e le ancelle, capitanate da un'eccitatissima Michela, si affrettavano ad acconciare i capelli delle due giovani e a sistemare loro gli abiti addosso quando, dopo aver bussato alla porta, entrò Marco Bello. Indossava un abito che Selene non gli aveva mai visto prima: era elegante e sembrava uno di quei vestiti che Cosimo e Lorenzo erano soliti portare per i banchetti e i ricevimenti importanti. "Ma come sei vestito?" Non potè fare a meno di domandargli storcendo il naso. "Non ti piace?" Chiese lui, in preda a una strana eccitazione. "Cosimo è stato così gentile da preoccuparsi di procurarmi un abito per le tue nozze!" Spiegò avvicinandosi e stampandole un bacio sulla guancia. "Madonna de' Albizzi, vogliate perdonare l'intromissione ma ci tenevo a salutare mia sorella: stamattina è fuggita letteralmente via prestissimo!" Esclamò poi rivolgendosi ad Andrada. "No no, non preoccuparti e dammi del tu Marco Bello: da oggi saremo in qualche modo parenti!" Lo rassicurò quest'ultima cercando di non dare a vedere che anche lei, come d'altronde la stessa Selene, era piuttosto stupita e divertita. "Allora grazie Andrada!" Le rispose lui prima di voltarsi nuovamente verso la sorella minore che lo guardò con un misto di preoccupazione e attesa per la sua prossima mossa. Lui si fece serio e Andrada avrebbe giurato che i suoi occhi erano lucidi quando sussurrò un "Sei bellissima!" a Selene. Quest'ultima gli sorrise emozionata ma il momento venne interrotto da Michela che lo spinse fuori dalla porta esclamando "Su su, basta sentimentalismi ora. Le due spose devono prepararsi per le nozze!" Marco uscì dalla stanza divertito. "Ci vediamo dopo!" Gridò alla sorella prima di essere chiuso fuori.

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