POV: SELENE E ANDRADA
"Andrada!" Chiamò Selene mentre, respirando l'aria tiepida e profumata di inizio Giugno, si affrettava lungo i sentieri lastricati del giardino di Palazzo de' Medici per raggiungere sua sorella. La moglie di Cosimo era seduta sul bordo di una delle tante maestose fontane e stava leggendo un libro ma, quando vide Selene, si interruppe subito e sfoderò un ampio sorriso. "Buongiorno!" Le disse alzandosi in piedi. Non ebbe bisogno di molto tempo nè di molte parole per leggere nell'espressione estatica e carica di gioia che le stava di fronte che Lorenzo e sua moglie non avevano rispettato la regola delle tre notti. "Credo che tu mi debba raccontare qualcosa!" Disse ridendo. "Si, credo proprio di si!" Le rispose Selene ridendo anche lei. Poi le due giovani si presero sottobraccio e cominciarono a camminare. L'estate era sempre più vicina, le temperature si stavano piacevolmente alzando e il giardino del Palazzo era uno dei più grandi e belli di tutta Firenze: passeggiare fra i suoi sentieri, i suoi alberi, le sue statue e le sue fontane era sempre sublime. "È successo vero?" Chiese Andrada per togliere l'amica dall'imbarazzante condizione di dover trovare le parole adatte. "Dio...si! Si! Abbiamo fatto l'amore, Andrada, ed è stato bellissimo! È stato liberatorio...meraviglioso! Non saprei come descrivertelo! So solo che sono così felice da non riuscire neanche a parlare! Mi sembra di vivere in un sogno, Lorenzo è la realizzazione di tutta la mia vita, è arrivato così all'improvviso e ha dato un senso ad ogni cosa!" Esclamò Selene. I suoi occhi verdi esprimevano un'incontenibile felicità ed era bellissima nell'abito azzurro di seta pregiata che aveva scelto dall'armadio quella mattina. Andrada non poteva che essere estremamente contenta per lei e pensò che ne era valsa la pena di ricattare Giovanni e di rischiare di fallire nel suo ardito piano perchè la vita a Palazzo senza la sua amica non sarebbe stata la stessa. "Sono così contenta per te, sorella!" Le disse abbracciandola. Selene le sorrise. "Andrada...senza di te non ci sarebbe neanche un briciolo di tutta questa felicità. Non potrò mai dimenticare quello che hai avuto il coraggio di fare per me, mai. Voglio che tu lo tenga bene a mente." Le disse accarezzandole le braccia. Era cresciuta molto in quel poco tempo ma la sua vita aveva subito un cambiamento epocale e si sentiva una persona più responsabile e consapevole ora e si sarebbe impegnata a fondo ogni secondo per meritarsi tutta la fortuna che aveva avuto. Andrada ricambiò con un grande sorriso le sue parole ma alla giovane moglie di Lorenzo non sfuggì il velo di tristezza appena accennato che per un secondo offuscò i suoi occhi scuri.
D'un tratto le venne in mente che molto probabilmente Andrada e Cosimo erano stati costretti a rispettare la regola delle tre notti perchè, se a nessuno interessava realmente del sangue verginale di una popolana e di quello che Lorenzo faceva dal momento che non era lui l'erede diretto di Giovanni, sicuramente non era la stessa cosa per la giovane nipote di Albizzi: lei avrebbe dovuto prestare molta più attenzione. "Oh...Andrada, mi dispiace...per te non deve essere stato lo stesso e io sono qui che ti racconto queste cose senza preoccuparmene..." sussurrò, incapace di dire altro. "No, ti prego. Non sentirti in colpa: Cosimo ed io avremo presto la nostra occasione. L'ho aspettato tutta la vita, non mi peserà così tanto dover attendere altre due notti! E poi voglio condividere tutta la tua felicità! Avanti, non mi hai ancora raccontato come hai fatto a convincerlo e come ha fatto a sgattaiolare via dalla tua stanza senza che nessuno se ne accorgesse!" Le rispose Andrada. Selene scoppiò a ridere. "In realtà non ho dovuto convincerlo, non l'avrei mai forzato se lui non avesse voluto. E stamattina quando ci siamo svegliati eravamo entrambi preoccupati ma per fortuna la servitù era impegnata a mettere a posto e Giovanni e Piccarda...credo che girino piuttosto alla larga dalla mia stanza." Disse. La conversazione però non proseguì oltre perchè una voce maschile le sorprese da dietro. "Madonne!" Fece Lorenzo con un sorriso beffardo stampato sul volto e, dopo aver salutato affettuosamente la moglie di suo fratello, baciò con passione Selene e la prese per mano. -Sorellina! Cos'è questo muso lungo? Il mio caro fratellone non è forse... virile come speravi?- chiese beffardo ad Andrada facendola subito arrossire, sorpresa di sentirlo parlare con tanta spudoratezza di un argomento così delicato. -Ah ma come ho potuto dimenticarlo! I tre giorni! Posso solo immaginare la tua frustrazione in questo momento.- disse poi e Andrada capì immendiatamente che lei e Selene non erano state le uniche a farsi reciproche confidenze quella mattina. -Oh smettila Lorenzo non sei affatto divertente!- esclamò l'amica arrossendo a sua volta e colpendolo con uno schiaffo giocoso sul braccio. C'era qualcosa di diverso nei loro movimenti, una nuova sintonia frutto di una profonda conoscenza del corpo dell'altro, che fece sentire Andrada ancora più fuori luogo e in imbarazzo. Il secondogenito dei Medici sembrò però ignorare le parole della moglie perchè, senza abbandonare quel sorrisetto strafottente, continuò: -Amor mio ti va di fare una piccola scommessa? Per me i due piccioncini finiranno per saltarsi addosso prima dell'alba di domani, tu cosa pensi?- la giovane voleva un gran bene a Lorenzo e aveva sempre desiderato un fratellone come lui ma in quel momento non avrebbe voluto altro che tappargli quella boccaccia, a volte era davvero irritante. -Penso che non siano affari tuoi!- esclamò la sua migliore amica guardandolo in modo truce. Andrada era sempre stata piuttosto competitiva e se era questo il gioco a cui Lorenzo voleva giocare lo avrebbe battutto sul suo stesso campo. -Io al posto tuo starei molto attento a non far arrabbiare mia moglie, fratellone, altrimenti l'unica dolce compagnia di cui potrai godere questa notte sarà quella di Cosimo.- rispose riprendendosi finalmente dalla sorpresa e sfoggiando il suo tipico sorriso altezzoso e guardandolo con superiorità. -Touchè ! Non posso certo pretendere di poter competere con la tua lingua biforcuta! Se fossi nata uomo saresti un avversario politico ben più temibile di tuo zio.- concluse lui ridendo di gusto e alzando le mani in segno di resa. Nonostate i tentativi di mostrarsi irritata, Andrada non potè evitare un sorriso divertito, la spensieratezza di Lorenzo era davvero contagiosa e nessuno riusciva a restare arrabbiato con lui a lungo.
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I Medici
FanfictionSelene Salviati e Andrada de' Albizzi non potrebbero essere più diverse: popolana l'una, nobile l'altra; fragile e ingenua l'una, forte e coraggiosa l'altra. Eppure le loro vite saranno destinate a incrociarsi quando entrambe entreranno in contatto...