"Troveremo il modo di superare tutto questo"

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POV: SELENE

Il rumore della porta che sbattè violentemente svegliò di soprassalto Marco Bello che, dopo aver seguito Cosimo in giro per la Signoria e dopo aver accompagnato Andrada da Palazzo de 'Albizzi a Palazzo de' Medici e viceversa, era caduto in un sonno profondo. Selene aveva passato parte della mattinata con la futura moglie di Cosimo e il pomeriggio a organizzare il loro fastoso matrimonio ed entrò nella stanza gettando lo scialle nero che aveva addosso sul letto e avvicinandosi alla finestra. Si appoggiò ad essa con le mani e cercò di calmarsi ma un misto di emozioni negative le attraversò il corpo e la mente e la giovane difficilmente riuscì a dominarlo. "Selene, ma che è successo?" Marco Bello si era messo a sedere sul letto e, ancora impastato di sonno, assisteva alla scena stordito ma anche preoccupato. "Ciao. È bello vederti ogni tanto!" Sbottò lei voltandosi di scatto. Era talmente arrabbiata e nervosa che in quel momento sarebbe stata capace di prendersela con chiunque. Marco capì che qualcosa non andava, si guardò confusamente intorno quindi si alzò e le si avvicinò. "Allora, che c'è?" Le chiese di nuovo. Lei si girò ancora verso la finestra e sospirò. "C'è che è stata una giornata infernale, ecco che c'è! Quella Andrada de' Albizzi è la ragazza più spocchiosa e insopportabile che io abbia mai incontrato per non parlare di Piccarda de' Medici! Mi ha detto che tu sei un pezzente e mi ha fatto sentire come un oggetto fastidioso e di troppo. E tutti gli altri, poi! In questa famiglia mi odiano tutti! Quella serva, Emilia, continua a trattarmi male ma io non capisco cosa le abbia fatto! Non ne posso più, stavamo molto meglio prima! Non avevamo nulla, è vero, ma non dovevamo continuamente sottostare a questo genere di umiliazioni!" Esclamò con la rabbia che esaltava esageratamente ogni parola. Non aveva però fatto i conti con Marco Bello che, nel sentirla parlare così, non riuscì a trattenersi. "Ma la vuoi smettere?" Gridò infatti. "Quando sei diventata così infantile? Non ti rendi conto che la vita che fai tu e le cose di cui ti lamenti sono la stessa vita e le stesse cose che capitano a tantissime altre persone? Abbiamo sognato per sette anni tutto ciò e tu ora ti comporti così alla prima difficoltà? Allora sai che ti dico? Ti conviene abituartici perchè la nostra situazione non cambierà domani, nè fra un mese, nè fra dieci anni! Andrada de' Albizzi sarà sempre la bellissima moglie del perfetto Cosimo de' Medici, amata e riverita da tutti, madre dei suoi figli e tu, per quanto possa essere una ragazza stupenda, sarai sempre la sua serva personale! Credi che la mia vita sia più facile? Quel Cosimo sembra un imperatore: passa le sue giornate a correre in giro per la città e io lo devo seguire in ogni suo spostamento! E le persone poi, pensi che mi trattino meglio di come trattano te? No. Te lo assicuro. Le cose sono già abbastanza complicate così, non mettertici anche tu a complicarle ancora di più!" Selene non aveva mai visto suo fratello così arrabbiato. O meglio, non aveva mai visto suo fratello così arrabbiato con lei e la cosa non era per niente facile da accettare. Tutta la rabbia e tutto il nervosismo che avevano dominato nel suo animo fino a poco prima scomparvero per lasciare il posto a un'infinita tristezza. Scoppiò a piangere senza neanche sapere bene il perchè e realizzando ciò che aveva detto si sentì tremendamente in colpa. "Io lo so quello che hai fatto per me. Lo so quanto hai sofferto e lo so perchè ero con te ogni istante e sono stata male sette anni perchè non sapevo come aiutarti Marco! Non vorrei mai non dimostrarti tutta la mia gratitudine o essere un problema per te ma non so come fare, non so più come fare! Sono un problema per tutti qui! Lo sapevo che un giorno tutto questo sarebbe successo ma vorrei capire perchè le persone mi trattano così, perchè Giovanni e Piccarda de' Medici ci odiano tanto, perchè Emilia mi guarda come se fossi il suo peggior fallimento! E Andrada...ho cercato di essere carina e gentile con lei oggi ma non è servito a niente! Dove ho sbagliato? Che cosa ho fatto che non va? Ti prego dimmelo Marco, ti giuro che non mi lamenterò mai più di niente e farò tutto nel modo migliore che potrò però rimani al mio fianco, per favore! Sei la persona più importante della mia vita, sei mio fratello, sei tutto quello che ho e mi manchi ogni secondo di ogni giorno, è così difficile abituarmi a stare lontana da te! Sei sempre via e ogni giorno ho paura che possa succederti qualcosa e se tu morissi...se perdessi anche te come potrei sopravvivere a tutto questo? Sei la mia àncora da quando non ci sono più papà e mamma, è solo grazie a te se sopravvivo ogni volta che penso a loro! Mi mancano da far male, Marco...sento la loro voce ogni notte, vorrei poterli riabbracciare almeno una volta!" Ormai le lacrime le invadevano il volto e aveva la voce strozzata. Appoggiò le mani sulle braccia di suo fratello e riuscì solo a sussurrare: "Scusa, scusami ti prego. Non te ne andare mai Marco, mai...ti voglio bene!" Lui la strinse forte a sè per un tempo lunghissimo. "Non esiste che io me ne vada. Non me ne andrò mai. Troveremo il modo di superare tutto questo, te lo prometto mia piccola Luna. E non chiedermi scusa, sono io che devo farlo. Sei una ragazza dolcissima e perfetta così come sei e non c'è niente che non vada in te, capito? Assolutamente niente. Sono tutti gli altri il problema. Ti voglio tanto bene anche io e anche tu per me sei la persona più importante e quello che è successo stasera non succederà più, te lo prometto." Le disse mentre anche la sua voce era incrinata dalle lacrime trattenute. Restarono abbracciati nella loro piccola stanza a lungo, Marco voleva in ogni modo rassicurare sua sorella e trasmetterle tutto il suo infinito affetto: sapeva che ce l'avrebbe fatta ma sapeva anche che a diciassette anni non era giusto aver vissuto tutto il dolore che aveva vissuto lei e non voleva più prendersela con lei come aveva fatto quella sera, mai più.

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