POV: SELENE
Il banchetto era affollatissimo: dovunque Selene si voltasse vedeva soltanto nobili, personaggi di spicco, addirittura sovrani. Si sentiva un po' fuori posto ma per fortuna era riuscita a sfuggire alle grinfie di Giovanni che aveva intenzione di presentare le spose a tutti gli invitati. Non che a lui dispiacesse però essere rimasto solo con Andrada: sebbene nessuno fosse stato abbastanza coraggioso da dirglielo in faccia, sapeva che tutti non riuscivano a smettere di chiedersi come avesse potuto permettere che Lorenzo sposasse un'insignificante popolana. D'altronde nessuno sapeva nulla del ricatto di Andrada e Giovanni era intenzionato a custodire gelosamente quel segreto: sempre meglio passare per un padre dal cuore tenero che non aveva saputo resistere alle suppliche del figlio piuttosto che per un banchiere così potente che si era fatto ricattare da una ragazza di diciotto anni. Selene sapeva però che non era solo merito di Andrada se era riuscita a sposare l'uomo che amava: quello che Cosimo aveva fatto per lei e per suo fratello era meraviglioso e si era accorta di non averlo mai ringraziato a dovere. Stava proprio cercando lui infatti mentre si districava fra abiti eleganti, contesse e nobildonne che si sventolavano con esotici ventagli a fantasie floreali e tavolate piene di tutti i cibi possibili. Mentre, con abilità fulminea, evitava un capannello di ancelle eccitate che chiacchieravano fra di loro su quanto fossero perfette lei e Andrada, si imbattè in una bambina. La piccola poteva avere più o meno quattro anni e sembrava molto spaesata. "Mamma, mamma..." continuava a ripetere guardandosi attorno, mentre i suoi grandi occhioni blu si riempivano lentamente di lacrime. Selene non ci mise molto a capire che doveva essersi persa e, dolcemente, si chinò alla sua altezza per poterla guardare negli occhi. "Ciao piccola, come ti chiami?" Le chiese con un sorriso rassicurante. "So...Sofia..." balbettò la piccola. "Va bene Sofia, io sono Selene. Dov'è la tua mamma?" Domandò la giovane sposa, prendendo per mano la bambina. "Non...non lo so! Voglio la mia mamma!" Pronunciando quelle parole la piccola Sofia scoppiò in un pianto disperato ma Selene non si perse d'animo e la prese in braccio: molto probabilmente la bambina era la figlia di due dei tanti invitati al banchetto e, nella folla, aveva smarrito la sua mamma. "No piccola, non piangere!" La rassicurò sfiorandole la guancia con i capelli e tenendole la piccola mano. "Ora troveremo la tua mamma: una regina non può stare a lungo senza la sua principessa quindi dobbiamo correre a cercarla subito!" Le disse. La storia sembrava piacere a Sofia, la quale smise di piangere e incoraggiò Selene a raccontarle della regina e della principessa. La giovane Salviati colse al volo l'occasione e inventò una favola sul momento. Mentre cercava, nella folla, i genitori di Sofia le raccontò di una regina e di sua figlia, una giovane principessa, che un giorno si era persa. La regina e la principessa non potevano stare a lungo l'una senza l'altra ma non sapevano come fare per ritrovarsi finchè la principessa, che si chiamava Sofia, non incontrò nei suoi lunghi viaggi alla ricerca della sua mamma una giovane fata che la aiutò a superare le prove che l'avrebbero riportata a casa. La bambina era entusiasta e, alla fine della storia, quasi non sentì una donna gridare il suo nome, poco distante. La ragazza che comparve di fronte a Selene era bellissima e quando riconobbe sua figlia fra le braccia della moglie di Lorenzo de' Medici quasi scoppiò a piangere. "Oh Sofia...ma dove ti eri cacciata? Ti abbiamo cercato dappertutto! Filippo, vieni! L'ho trovata!" Esclamò, rivolgendosi prima alla bambina che si tuffò fra le sue braccia e poi, probabilmente, a suo marito. "Mamma...ho incontrato una fata che mi ha raccontato una storia bellissima e mi ha aiutato a ritrovare la mia regina!" Spiegò Sofia raggiante. La giovane donna guardò Selene e le sorrise. "Oh...Madonna de' Medici! Vogliate scusarmi ma ero così spaventata...ho tanti figli e ogni tanto qualcuno sfugge al mio controllo! Grazie, grazie per esservi presa cura di Sofia e per averla calmata! E congratulazioni per le nozze! Siete veramente bellissima!" Le disse. Selene la guardò stupita: nessuno le aveva mai dato del voi e soprattutto nessuno l'aveva mai chiamata Madonna de' Medici. Realizzò che avrebbe dovuto presto abituarsi alla cosa ma la donna che le stava davanti aveva probabilmente solo pochi anni più di lei e si sentiva a disagio nell'ascoltarla rivolgersi a lei in quel modo. "Sofia! Mio Dio, che spavento! Per fortuna stai bene!" Un uomo, che Selene era convinta di aver già visto da qualche parte, si avvicinò alla bambina che si trovava ancora fra le braccia della mamma e le stampò un bacio sulla fronte. Quando la giovane sposa riconobbe mastro Filippo Brunelleschi non riuscì a credere ai propri occhi: sapeva che all'evento erano presenti molte personalità illustri ma era comunque un'emozione non da poco scoprire che il "padre" della cupola che tanto ammirava era venuto al suo matrimonio. "Madonna de' Medici...che onore! Ci avete riportato la nostra figlia più piccola, mia moglie Elsa ed io vi siamo immensamente grati! Colgo l'occasione per porgervi le mie più sincere congratulazioni in occasione delle vostre nozze!" Le disse lui non appena la vide, baciandole la mano. "Mastro Brunelleschi...non dovete ringraziarmi! Vostra figlia è una bambina dolcissima e sono immensamente grata io a voi per la vostra presenza!" Rispose, poi si ricordò immediatamente che quello stesso giorno si sposavano anche Cosimo e Andrada, rappresentanti delle due famiglie più potenti ma anche più in odio fra loro dell'intera Firenze, e si rese conto che sicuramente la presenza dei coniugi Brunelleschi era dovuta a loro molto più che a lei. "Non sarebbe potuto essere altrimenti, Madonna!" Le disse Filippo. "Già...queste nozze sono davvero importanti! Il matrimonio di tre giovani appartenenti a due famiglie così facoltose e di un'artista del vostro livello! Mio marito mi ha parlato dei vostri disegni e spero di poterli ammirare presto anche io!" Rispose invece Elsa. Il cuore di Selene ebbe un sussulto. Elsa Brunelleschi e suo marito erano stati gli unici, fatta ovviamente eccezione per Andrada, Cosimo, Marco Bello e Lorenzo, che l'avevano trattata alla pari di suo marito e degli altri due sposi, non mettendola in secondo piano. "Grazie Madonna Brunelleschi...siete molto gentile! Spero anche io di potervi rivedere presto! Ma vi prego...potremmo darci del tu?" Disse sorridendo alla giovane. "Ma certamente Selene! È un piacere per me! Bene...ora mio marito ed io dobbiamo scappare, sai...abbiamo altri figli e...non vorremmo perdere anche loro! Ancora congratulazioni e ancora grazie per averci riportato Sofia!" Le rispose Elsa poi i due coniugi e la bambina salutarono la giovane Salviati e scomparvero fra la folla. Selene li guardò andare via e poco dopo non fece in tempo a voltarsi che sentì una voce familiare alle sue spalle. "Vedo che stai già facendo le prove generali da mamma!" Esclamò infatti Cosimo avvicinandosi a lei sorridente. "Oh...Cosimo! No, ho solo aiutato una bambina che si era persa a ritrovare i suoi genitori!" Gli rispose lei voltandosi e sorridendo a sua volta. "Sei stata molto brava! Credo che sarai un'ottima madre!" Le disse lui. "Allora, come stai? So che tutto questo può essere un po' strano per te, tutte queste persone... Mi dispiace se non ti senti a tuo agio!" Continuò poi. "Oh no, Cosimo! Io sono...felicissima, davvero! Non potrei chiedere nient'altro dalla vita! Solo pochi mesi fa non avevo niente e ora...ora sono una Medici, sono la moglie dell'uomo che amo e ho una famiglia meravigliosa! Sarei egoista e scorretta se dicessi che mi turba tutto ciò! Anzi...volevo parlarti proprio di questo..." Si affrettò a chiarire lei. "Cosimo vedi...io lo so che tu non eri tenuto a offrirmi un lavoro quando sono arrivata qui. Non eri tenuto neanche a ospitarmi a Palazzo contro il volere dei tuoi genitori. Il solo fatto che tutti abbiano pensato che io e te avessimo una relazione dimostra quanto fosse insolito il tuo comportamento e io mi sono resa conto di non averti mai ringraziato abbastanza per quello che hai fatto per me. Non ci hai pensato su due volte ad aiutarmi e a difendermi quando tutti erano contro di noi e ti sei messo nuovamente contro Giovanni e Piccarda sostenendo la causa del mio matrimonio con Lorenzo! Non riesco neanche ad esprimere a parole tutta la mia gratitudine, talmente è grande!" Continuò la giovane. Cosimo le prese dolcemente le mani. "Tu non devi ringraziarmi. Tutta questa felicità te la sei meritata ed io non posso che essere orgoglioso di me se vi ho contribuito anche solo in minima parte! Tu sei parte della famiglia, sei una Medici tanto quanto lo è Andrada e sei mia sorella tanto quanto Lorenzo è mio fratello ed io sto imparando a volerti un gran bene, perchè è impossibile non volertene! Non ho fatto nulla che non avessi il dovere di fare e sono emozionato e felice nel vedere mio fratello sposato con la donna che ama! So quanto sia bello l'amore perchè sono stato così fortunato da sposare anche io una donna per la quale darei tutto ciò che ho e non mi sarei mai perdonato di essermi lasciato sfuggire l'occasione di farne assaporare la bellezza anche a te e Lorenzo! Saranno mesi difficili, non te lo nascondo. Tutti saranno gelosi del tuo nome e ti reputeranno una donna cinica e senza scrupoli ma noi qui sappiamo che non è così e tu su di me potrai sempre contare!" Le disse. Selene gli sorrise con gli occhi lucidi ma il momento venne interrotto da qualcuno che li chiamava "Cosimo! Selene! Vi stiamo cercando da mezz'ora, dai forza venite!" Gridò Lorenzo. Lui e Andrada li guardavano spazientiti da qualche metro di distanza e Selene e Cosimo scoppiarono a ridere prima di raggiungerli.
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I Medici
FanfictionSelene Salviati e Andrada de' Albizzi non potrebbero essere più diverse: popolana l'una, nobile l'altra; fragile e ingenua l'una, forte e coraggiosa l'altra. Eppure le loro vite saranno destinate a incrociarsi quando entrambe entreranno in contatto...