"Lorenzino"

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"Messer Cosimo, anche voi qui?" Esclamò Marco Bello, piuttosto stupito di veder entrare il suo padrone e Andrada nello studio di Selene, dove quest'ultima e suo marito Lorenzo gli avevano dato appuntamento. "Sì Marco Bello, mio fratello e Selene ci hanno chiesto di venire qui ma non pensavamo ci fossi anche tu!" Rispose il giovane Medici, in preda allo stesso stupore. "E a quanto pare le sorprese non sono finite!" Borbottò Andrada, che teneva sottobraccio suo marito, quando vide entrare nella stanza sua suocera, contraddistinta dalla solita aria altezzosa. Piccarda si soffermò a squadrare da capo a piedi la guardia personale di suo figlio con un piglio schifato, poi cercò di catturare lo sguardo di Cosimo ma venne prontamente evitata e dunque ripiegò sulla giovane nuora. "Cara, è sempre un piacere vederti!" Esclamò stringendole le spalle con le sue ossute mani e baciandola sulle guance. Andrada si irrigidì e si ritrovò a sperare intensamente che suo fratello e sua sorella non fossero impegnati in qualche dolce effusione in giro per il Palazzo e che si sbrigassero ad arrivare. Quando riuscì a liberarsi dalle grinfie dell'odiata suocera si rifugiò vicino alla finestra per allontanarsi il più possibile da lei. Se la giovane nipote di Rinaldo era stata estremamente felice quando Selene le aveva chiesto di recarsi insieme a Cosimo verso mezzogiorno nel suo studio perchè aveva capito che finalmente la sua migliore amica si era decisa ad annunciare a tutti la bellissima notizia della gravidanza, gli altri tre non si spiegavano il motivo di quella strana convocazione e Andrada doveva sforzarsi per evitare di scoppiare a ridere notando le loro buffe espressioni interrogative. Fortunatamente i due futuri genitori entrarono proprio in quel momento nella stanza, tenendosi per mano e con stampati sul volto due sorrisi estatici. "Buongiorno e grazie per essere venuti qui. Selene ed io sappiamo quanto siate tutti molto impegnati, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti che hanno sconvolto la nostra famiglia, e la vostra presenza ci conferma ancora una volta, casomai ce ne fosse stato bisogno, che potremo sempre contare su di voi." Esordì Lorenzo. Marco Bello e Cosimo lo guardarono estremamente perplessi mentre Andrada si appuntò mentalmente di complimentarsi in seguito con il suo caro fratellone per la melodrammaticità di quel discorso iniziale. Piccarda, da quando i due erano entrati nella stanza, sembrava impegnata ad assumere l'espressione più schifata che le riuscisse alla vista della mano di suo figlio stretta attorno alla mano di quella che, nella sua mente, era ben lontana dall'essere sua nuora: continuava infatti a considerare Selene solo una sudicia popolana. "Fratello di questo non dovrete mai dubitare e lo sai ma vi prego, diteci il motivo di questa convocazione: ci stiamo preoccupando!" Disse Cosimo, dopo essersi scambiato un eloquente sguardo con Marco Bello. "Certamente Cosimo, non vogliamo tenervi sulle spine". Gli rispose Lorenzo, stringendo la mano di sua moglie con entrambe le sue. "Ciò che vogliamo dirvi è che..." fece, poi si soffermò a guardare Selene. Era giusto che lo dicesse lei. Si scambiarono un tenero sorriso, poi la giovane si voltò verso gli altri. "...è che aspetto un bambino!" Terminò la frase. "Cosa?" Quasi gridò Marco Bello che, nella foga, era inciampato in uno dei due tavolini, rischiando di cadere e provocando l'ilarità di Selene. Andrada lo aiutò prontamente a rimettersi in piedi. "Si, la stirpe dei Medici avrà presto un nuovo componente!" Disse Lorenzo per confermare le parole della sua sposa. La prima ad avere una reazione fu proprio la moglie di Cosimo. Da settimane aspettava l'ufficialità di quella notizia a lungo sospettata e ora non le sembrava vero. "Ah lo sapevo!" Gridò gettando le braccia al collo di Selene e stringendola forte a sè. Quest'ultima restò stupita dalla calorosa reazione di sua sorella, ma fu solo un istante. Rispose all'abbraccio con affetto e gratitudine. Quando Andrada si staccò Selene lesse nei suoi occhi una gioia primitiva ed ancestrale e vide che la futura zia aveva gli occhi lucidi. "Adesso cambia tutto eh signora Salviati!" Le disse dolcemente quest'ultima accarezzandole le braccia. La ragazza annuì sorridendo e le sussurrò un impercettibile grazie poi Andrada si avvicinò a Lorenzo e lo abbracciò con profondo affetto, mettendo da parte per un momento il modo di fare scherzoso e burlone che caratterizzava il loro rapporto. "Complimenti, futuro papà!" Gli disse quando si staccarono. Marco Bello nel frattempo si era ripreso dallo stupore e guardava Selene con un'espressione indecifrabile e gli occhi rossi. "Fratello, che c'è? Devo preoccuparmi?" Chiese lei spaventata. Marco fece di no con la testa: la commozione gli rendeva impossibile qualsiasi parola. Restò alcuni secondi fermo a fissarla. La sua sorellina, l'unico conforto di tutta la sua vita, l'unico motivo che per i sette anni precedenti l'aveva spinto ad alzarsi ogni mattina e ad affrontare qualsiasi difficoltà, la persona in assoluto più importante della sua vita stava per diventare mamma. Si avvicinò e la abbracciò con un affetto e un senso di protezione che solo un fratello può provare ed ebbe la netta e chiara sensazione che non stava più stringendo fra le braccia la bambina piccola e indifesa che aveva portato con sè a Palazzo, ma una donna forte e pronta a prendersi cura di un bambino. Il suo pianto commosse tutti, perfino Lorenzo, che dovette distogliere lo sguardo: era il pianto di un uomo che aveva capito in quel preciso momento di avercela fatta, di aver portato a termine il suo obiettivo, di aver tenuto fede a quella promessa pronunciata tanti anni prima sulla tomba dei suoi genitori. Aveva giurato che si sarebbe preso cura di lei, che la avrebbe condotta per mano fino al momento in cui non fosse stata pronta a dirigere la sua vita, a condividerla con un uomo degno di proteggerla. Solo Piccarda lo osservò con fare sprezzante e disgustato: immaginava il suo piccolo nipotino, ancora in fase embrionale, stretto fra i corpi di due popolani come Marco Bello e Selene e si concentrò ad ammirare la figura di Andrada, l'unica persona in quella stanza che le sembrasse celestialmente perfetta. Avrebbe preferito di molto che fosse stata la sua nuora preferita ad annunciarle che entro qualche mese sarebbe diventata nonna. Quando la guardia personale di Cosimo si staccò dal corpo di sua sorella si avvicinò a Lorenzo. I due si guardarono a lungo negli occhi e poi si strinsero la mano: non si stimavano nè si piacevano ma capivano entrambi che l'amore verso Selene e verso il piccolo che lei portava in grembo li avrebbe legati per sempre e così come Marco Bello sapeva che Lorenzo era il marito che aveva sempre sognato per sua sorella, così Lorenzo sapeva che Marco Bello era un fratello esemplare. L'unico che era rimasto letteralmente impietrito a quella notizia era proprio Cosimo. Il maggiore dei due fratelli Medici non era riuscito a muovere un passo e fissava sua sorella con incredulità e affetto. Si riscosse dopo poco e le si avvicinò lentamente. "Posso?" Chiese emozionato, allargando le braccia. A quel punto Selene non riuscì più a trattenere le lacrime ed annuì emozionata. "Ma certo!" Gli rispose prima che lui la abbracciasse forte, per la prima volta da quando si erano conosciuti. Selene riconobbe in quella stretta tutta la protezione e tutta la dolcezza che le trasmetteva Marco Bello ogni volta che la abbracciava e fu in quel momento che si rese conto pienamente di non avere più un solo fratello. "Ti voglio bene!" Le disse Cosimo prima di staccarsi. "Oh...Cosimo!" sussurrò lei. Quella scena fece assumere a Piccarda un'espressione ancora più sconcertata delle precedenti e fu solo per il rispetto e l'amore che provava nei confronti di suo marito che Andrada si morse la lingua e restò zitta. "Fratello, non prenderti troppe libertà!" Esclamò Lorenzo, tornando a essere il solito guastafeste di sempre. Tutti, eccetto ovviamente l'anziana matrona, scoppiarono a ridere e Cosimo abbracciò con trasporto anche lui. "Non ci posso credere...diventerai papà!" Gli disse, assestandogli sonore pacche sulle braccia. "E tu diventerai zio! Già ti ci vedo ad insegnare al piccolo Lorenzino i segreti del banco dei Medici!" Gli rispose per le rime Lorenzo. "Lorenzino?" Esclamò Selene con una smorfia voltandosi a guardare suo marito. "Oh beh pensavo che...se fosse un maschio potremmo...lo chiameremo..." Tentò di giustificarsi Lorenzo imbarazzato, grattandosi la testa con una mano. "Scordatelo amore mio, non chiamerò mio figlio Lorenzo nè tantomeno...Lorenzino!" Affermò Selene, storcendo di nuovo il naso nel pronunciare quell'orrendo diminutivo. Cosimo e gli altri scoppiarono a ridere e il futuro papà si prese una pacca di incoraggiamento sulla spalla da parte del suo divertito fratello maggiore. "No, certo che no. Se questo bambino infatti sarà un maschio avrete il rispetto di chiamarlo Giovanni, mi auguro!" Tuonò la voce di Piccarda interrompendo il teatro di baci e abbracci fra i fratelli e le loro battute allegre e scherzose. Tutti la guardarono in silenzio, senza rispondere. Lei fissò con austerità Lorenzo. Fu Cosimo a risvegliarlo assestandogli una botta sul braccio. "Si certamente madre, ci penseremo!" Esclamò il marito di Selene. "Bene." Fu l'unica parola che Piccarda pronunciò prima di baciare con freddezza sua nuora sulle guance. Poi si avvicinò alla porta ma sembrò ripensarci e, del tutto inaspettatamente, tornò indietro e abbracciò brevemente Lorenzo prima di sparire. Quando se ne andò Andrada e Selene si scambiarono uno sguardo eloquente e quest'ultima rise dell'espressione imbarazzata di suo marito prima che lui la stringesse a sè con un braccio e che tutti scoppiassero di nuovo a ridere in un clima di profonda gioia.

Angolo autrici:
Hey! Prima di continuare il quiz volevamo avvisarvi che stiamo per andare in vacanza (di nuovo 😍) e quindi pubblicheremo solo un capitolo a settimana per due settimane, poi tutto tornerà alla normalità.
E ora diteci:
CHI È IL PERSONAGGIO CHE ODIATE DI PIÙ e PERCHÉ?
Commentate gente commentate! ❤😘

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