POV: COSIMO
Quando finalmente rientrarono a Palazzo de' Medici era tarda notte e Cosimo, dopo aver congedato Marco Bello, seguì suo padre in salotto dove trovarono sua madre, che, essendosi sentita poco bene, non aveva potuto partecipare al banchetto, ancora sveglia e intenta a sorseggiare un bicchiere di latte caldo e speziato e a leggere un libro seduta su una comoda poltrona. -Piccarda, dovresti essere a letto a riposarti! Prenderai freddo e ti si alzerà la febbre.- la rimproverò con dolcezza Giovanni, quindi, con la promessa di raccontarle tutto il giorno seguente, andarono a letto insieme. Cosimo si ritrovò a riflettere sul rapporto che c'era tra i suoi genitori: non era amore, ma stima e profondo affetto. Era questo ciò che avrebbero dovuto provare un marito e una moglie l'uno per l'altra, si disse, e il suo pensiero andò ad Andrada de' Albizzi. Da quando l'aveva vista la prima volta di fronte alla Cupola non aveva mai smesso veramente di pensare a lei, era diventato istintivo come respirare. Poi, quando quella sera l'aveva rivista era rimasto abbagliato. Era di una bellezza sconvolgente nel suo abito rosso e, se solo avesse saputo dipingere, avrebbe voluto ritrarla nei panni della dea dell'Amore. Guardarla sapendo di non poterle parlare liberamente gli faceva dolere il cuore quindi era rimasto in silenzio ad ammirarla per tutto il banchetto senza dire una parola per paura di lasciarsi sfuggire troppo di ciò che provava o di dire ancora una volta la cosa sbagliata e allontanarla ancora di più. Nemmeno lei gli aveva rivolto la parola limitandosi a chiacchierare con la moglie di Brunelleschi di arte e musica. Quindi, appena i primi invitati avevano cominciato ad alzarsi ad tavola, si era alzato anche lui per mettere spazio tra sè e la sua futura sposa prima di fare qualcosa di avventato. Aveva finto di ascoltarli mentre si congratulavano con lui, ma continuando a seguire Andrada con la coda dell'occhio, l'aveva vista parlare con suo fratello e sorridere e si era promesso che quando fossero stati marito e moglie avrebbe fatto in modo di vederla sorridere più spesso. Poi alla sua mente si era affacciato, indesiderato, il ricordo del modo in cui lei, giorni prima, aveva preso per mano quel buono a nulla di Federico de' Bardi e si era sentito corrodere dalla gelosia, quindi, quando l'aveva vista sola nei pressi delle porte, non era riuscito a resistere e l'aveva portata fuori e baciata. Non era certo la prima volta che baciava una donna ma il momento in cui aveva posato le proprie labbra su quelle di Andrada de' Albizzi era stato il più bello della sua vita. Si era stupito che non l'avesse spinto via con indignazione e che anzi avesse risposto al bacio e aveva pensato che forse c'era ancora speranza per lui di farsi amare dalla sua futura moglie. Voleva rivederla il prima possibile ma sapeva di dover essere cauto, dopo il modo in cui l'aveva offesa la prima volta che si erano visti, era certo che lei lo odiasse. Era talmente preso dai suoi pensieri da non essersi nemmeno reso conto che suo fratello era ancora lì, persi ognuno nei propri pensieri erano rimasti immobili in mezzo al salotto senza accorgesi l'uno dell'altro. Quando anche Lorenzo lo notò scoppiarono a ridere contemporaneamente. -Fratello, chi è la donna che occupa in questo modo i tuoi pensieri?- gli domandò Cosimo quando finalmente riuscirono a calmarsi. Se c'era una persona che conosceva meglio di quanto conoscesse sè stesso era infatti proprio suo fratello minore e non ci aveva messo molto a capire che anche quest'ultimo, come lui, stava pensando a una ragazza. Lorenzo non sembrò stupito nello scoprire che Cosimo aveva capito tutto e, dal momento che non si fidava di nessuno come si fidava di lui, decise di confessarsi. -Selene Salviati, la giovane sorella della tua nuova guardia. L'ho incontrata oggi in giardino ed è stato...meraviglioso!- disse tutto d'un fiato. Il maggiore dei due Medici restò colpito da quell'affermazione: la ragazza in questione aveva una bellezza particolare e negli occhi una rara dolcezza ma non aveva mai pensato che potesse essere il tipo di suo fratello. Riflettè sul fatto che molto probabilmente si trattava di una semplice infatuazione: d'altronde a Lorenzo era già capitato molte altre volte in passato. Sperava che fosse così anche adesso perché, se si fosse rivelato seriamente innamorato di una popolana e lei lo avesse ricambiato, avrebbero avuto parecchi problemi e un lieto fine ben più che incerto. Promise a sé stesso che sarebbe rimasto senza alcun dubbio al fianco di suo fratello, comunque si fossere evolute le cose. -Dovremmo andare a dormire, fratello. Il sole sta già sorgendo.- gli disse dopo un lungo silenzio carico di significati. Quest'ultimo annuì e stava per uscire dalla stanza quando ebbe un ripensamento e, tornando verso di lui, lo abbracciò con forza, come quando erano bambini.
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I Medici
FanfictionSelene Salviati e Andrada de' Albizzi non potrebbero essere più diverse: popolana l'una, nobile l'altra; fragile e ingenua l'una, forte e coraggiosa l'altra. Eppure le loro vite saranno destinate a incrociarsi quando entrambe entreranno in contatto...