POV: SELENE
Lorenzo aveva accompagnato Selene davanti la porta di quella che, per le tre notti seguenti, sarebbe stata la sua stanza. "Vuoi che resti un po' qui con te?" Le aveva chiesto, sperando ardentemente in una risposta affermativa: ogni istante che passava lontano da lei gli sembrava sprecato. La giovane non se l'era fatto ripetere due volte ed erano entrati insieme nella camera: non era molto grande ma era elegantissima e Selene notò con un sorriso che le serve del Palazzo avevano provveduto a farle avere una bellissima toeletta dotata di uno specchio raffinato e intarsiato a mano. Lorenzo la aiutò a sciogliere i lunghi capelli castani e poi si sedette sul letto, che si trovava proprio di fronte alla toeletta, e la ammirò mentre si toglieva delicatamente i bellissimi orecchini di perla che le aveva regalato qualche giorno prima. "Stai bene?" Le chiese, notando la sua espressione vagamente turbata. La ragazza era molto stanca ma ad intaccare la sua felicità era ciò che era accaduto poco prima, in giardino. "Mi dispiace per Donatello, non volevo che succedesse quello che è successo." Mormorò. Lorenzo si alzò in piedi e le si avvicinò con dolcezza, stringendola teneramente da dietro e baciandole il collo. "Selene non è colpa tua, lui ha commesso uno sbaglio nei tuoi confronti ed è normale che tu sia arrabbiata." La rassicurò. "Lorenzo gli ho detto cose orribili... Sono arrabbiata con lui, è vero, ma gli voglio anche bene in fondo ed era proprio per questo che non volevo vederlo: mi conosco e sapevo che se l'avessi incontrato non sarei riuscita a trattenermi. Io...non voglio perdonarlo, non adesso. Non voglio vederlo e non voglio parlare con lui ma non volevo neanche dirgli ciò che gli ho detto, non volevo perdere il controllo davanti a tutti voi, non riesco ad accettare di essere la causa del ferimento di qualcuno anche se di una persona che mi ha fatto qualcosa di male. Non volevo assolutamente che il mio lato oscuro venisse fuori così" Spiegò lei, stringendo le mani del marito con le quali lui le stava a sua volta cingendo la vita. "Tutti noi abbiamo un lato oscuro nel nostro carattere amore mio, tutti. Non devi stare male o sentirti in colpa perchè il tuo è venuto fuori stasera. Io sono impulsivo e testardo, mio fratello a volte ha la testa troppo fra le nuvole e Andrada è stata avventata e poco gentile nel primo giudizio che ha avuto di te. Eppure non è un problema: questi difetti, se così possiamo chiamarli, sono parte di noi e contribuiscono a farci essere quelli che siamo. Comunque, se devo dirla tutta, quello che hai
fatto non è indice di nessun difetto: lui non è stato carino con te e tu hai solo cercato di difenderti." Le disse Lorenzo. Aveva amato Selene fin dal primo momento per la sua dolcezza, la sua apparente fragilità, il suo bisogno di essere protetta ma quella sera si stava rendendo conto che c'erano altri lati del suo carattere che ancora non erano venuti del tutto fuori e che lo facevano innamorare di lei, se possibile, ancora di più: la forza, la determinazione che aveva dimostrato nel rivolgere quelle parole a colui che era stato per tutta la vita come un secondo fratello e che ora però, l'aveva ferita. Lei voltò e inclinò la testa fino a incontrare le labbra di lui. "Grazie" gli sussurrò prima di baciarlo. Poi si staccò dall'abbraccio per poterglisi mettere di fronte e gli cinse il collo con le braccia, poggiando il volto sul suo. "Non parliamone più, va bene? Ti prego, dimentichiamo quello che è successo stasera." Gli disse. Lorenzo la baciò di nuovo. "Realizzare ciò che desideri è un istinto a cui non so resistere, ricordi?" Lei sorrise: certo che lo ricordava, come avrebbe mai potuto dimenticarlo? Lui la baciò ancora e ancora: non riusciva a separare le proprie labbra da quelle di lei, non riusciva a staccarsi dal suo corpo. Aveva bisogno di respirare il suo odore, di farla sua, di amarla come nessuno aveva mai fatto prima. Quella ragazza era la sua creatura, il suo tesoro più segretamente e intimamente prezioso, il suo faro. Non c'era nulla di lei che riuscisse a dargli anche solo il minimo fastidio, nulla di lei che non volesse conoscere. La giovane affondò il proprio volto nell'incavo fra il collo e la spalla del marito e gli strinse forte la schiena con le mani. Le sembrava ancora un sogno poterlo abbracciare senza paura di essere giudicata, senza sguardi esterni indagatori, senza obblighi di forma. Si cercavano. Non voleva restare da sola in quella stanza per tre notti, non voleva mai più trascorrere del tempo lontana da lui. Sentiva di volersi unire a lui ancora di più, di voler diventare un solo corpo con quell'uomo. Fu con estrema difficoltà che Lorenzo riuscì a staccarsi dall'abbraccio per guardarla negli occhi: "C'è la...la regola..." mormorò quasi mortificato. Selene gli accarezzò una guancia e sussurrò: "Ma tanto non lo saprà mai nessuno!" Il giovane Medici aggiunse l'audacia fra le caratteristiche di sua moglie che ancora non aveva scoperto poi, dopo averla osservata in silenzio, capì che aveva ragione. Non sarebbe mai riuscito a resisterle, ad andare via e a lasciarla sola lì. La sua mente si inchinò davanti alla bellezza che la contraddistingueva, sentì il proprio cuore impazzire di amore. "No, hai ragione. Non lo saprà nessuno." Le disse prima di sollevarla e baciarla. Lei si avvinghiò al suo collo e quando toccò di nuovo il pavimento della stanza con i piedi si rese conto che non aveva bisogno di nient'altro per essere completamente e pienamente felice. "Prendimi Lorenzo..." gli sussurrò all'orecchio. Lui la prese in braccio e la portò sul letto. Si spogliarono lentamente mentre continuavano a baciarsi. Lorenzo affondò il volto fra i seni di lei e Selene gli accarezzò la testa. Si unirono l'uno all'altra con estreme delicatezza e dolcezza e lui la guidò alla scoperta del dolore e del piacere, sentirono insieme l'immensità della vittoria più bella, la vittoria dell'amore, scorrere sulla loro pelle. "Dio quanto ti amo..." le sussurrò lui. Fu solo dopo che si addormentarono abbracciati mentre ormai Selene, in cielo, stava per lasciare il posto a sua sorella Aurora.
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I Medici
FanfictionSelene Salviati e Andrada de' Albizzi non potrebbero essere più diverse: popolana l'una, nobile l'altra; fragile e ingenua l'una, forte e coraggiosa l'altra. Eppure le loro vite saranno destinate a incrociarsi quando entrambe entreranno in contatto...