"L'altra metà della mela"

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POV: ANDRADA

Fuori il vento infuriava selvaggiamente trascinando di qua e di là, in vortici capricciosi e bizzarre acrobazie, le molte foglie rosse, gialle e marroni, cadute più in fretta del solito dai rami degli alberi a causa della siccità che dall'inizio di quella lunga estate aveva ridotto allo stremo uomini e animali. Il caldo era cessato del tutto dopo un breve ritorno illusorio ma, nonostante le temperature gelide e il vento impetuoso, erano mesi che il cielo non lasciava cadere una goccia di pioggia. L'Arno si era tramutato in un esile ruscello e i raccolti si erano seccati quindi il popolino già cominciava a patire la fame e la mancanza d'acqua. Per il momento una famiglia ricca e prestigiosa come la loro risentiva ben poco della generale ristrettezza e le due giovani madonne facevano il possibile per aiutare chi non era altrettanto fortunato. Per aggravare ulteriormente la situazione dato che le sventure viaggiano sempre in coppia, la storica rivalità tra Firenze e Milano stava degenerando e c'era il timore che presto potesse scoppiare la guerra. Andrada stava seduta nella stanza che aveva adibito a suo studio personale e stava facendo lo schizzo di una piantina in vista della successiva lezione di architettura ma aveva la testa altrove e si ritrovò ben presto a fissare la finestra e a riflettere con malinconia a un altro autunno di siccità e carestia, anni prima. -Cos'è questa faccia nera?- domandò Selene entrando dalla porta aperta in una ventata di allegria e andandosi a sedere accanto a lei. -Mi ero persa tra i pensieri. Ricordi quell'autunno? Mi pare che fosse cinque anni fa...- fece la nobile riuscendo finalmente a staccare lo sguardo dai rami fruscianti. -Altroché se me lo ricordo è stato bruttissimo, Marco Bello temeva che sarei morta di stenti ma per fortuna è durato poco. Ho paura che questa volta sarà peggio.- Selene sospirò e si accarezzò la pancia, ben presto avrebbe avuto quattro mesi di gravidanza e già era ben visibile il suo stato delicato. -Non possiamo far altro che sperare e affidarci a Dio.- fu la risposta di Andrada. -In realtà più che alla carestia in sè pensavo a una persona. Ti ho mai parlato di Federico?- continuò poi per cambiare discorso e perché in quei giorni settembrini non poteva fare a meno di pensare al suo amico di sempre e a quanto entrambi amassero l'autunno. Era la loro stagione preferita per gli onnipresenti colori caldi che si contrapponevano al clima fresco, per le innumerevoli sagre e la vendemmia e perché potevano trascorrere più tempo insieme in quei mesi di calma. In particolare ricordava l'autunno della grande siccità perché era stato in quei giorni che aveva capito di aver trovato l'altra metà della mela, una persona che la conoscesse meglio di quanto lei stessa poteva affermare di conoscersi. -No, mai. Ma vi ho visti insieme un giorno in Piazza della Cattedrale. Sembravate molto legati.- rispose l'amica guardandola con curiosità. -Oh sì, puoi dirlo forte! Era tutto per me. Il mio migliore amico, mio fratello e anche la mia prima cotta.- disse con un sorriso che stentava però a raggiungere gli occhi. -Suo padre era stato molto amico dei miei genitori prima del fallimento della loro banca: noi due siamo cresciuti praticamente insieme ed eravamo insieme anche il giorno in cui vennero ad annunciarci la morte di mio padre. Io scappai di casa e mi nascosi. Tutti mi cercarono disperatamente per ore ma fu Federico a trovarmi e questo perché era la persona che mi conosceva meglio al mondo. Da allora mi è sempre stato accanto.- raccontò Andrada con gli occhi lucidi, le sembrava di sentire ancora il calore del suo abbraccio e l'odore famigliare della sua pelle: le mancava moltissimo benché cercasse di nasconderlo anche a se stessa. -Ho sentito che se ne è andato da Firenze per seguire la sua vocazione militare, mi dispiace.- disse Selene prendendole una mano e accarezzandogliela. Era evidente che si stava sforzando di essere forte per lei e di non piangere. -Questo è quello che ha detto a tutti ma in realtà è partito per colpa mia. Lui mi amava, Selene. Mi ha chiesto di sposarlo e di scappare insieme quando gli ho confessato che mi avevano promessa al maggiore dei Medici. Io ho rifiutato per il bene della mia famiglia e non posso non essere felice di tale scelta perché mi ha portato a conoscere e amare Cosimo. Ma il mio Federico non avrebbe mai potuto sopportare di vedermi sposata ad un altro; è per questo che ha lasciato Firenze in fretta e furia senza nemmeno salutarmi.- ormai le lacrime le sfioravano silenziosamente le guance scivolandole salate fra le labbra per poi congiungersi infine sotto il suo mento. Pensava che con il tempo lui avrebbe smesso di mancarle e non avrebbe più sofferto ma mentre i mesi correvano rapidi e lei cominciava a dimenticare il colore esatto dei suoi occhi o il tono sempre gentile della sua voce altre cose più importanti restavano impresse nella sua mente e qualche volta tornavano a tormentarla. -Tu lo amavi. Forse non dello stesso tipo di amore che provi ora per Cosimo, ma lo amavi. E posso dire con certezza che lo ami ancora.- disse Selene pulendole il viso dalle lacrime con una mano e guardandola con un affetto che aveva un ché di materno e che sorprese molto Andrada che dagli albori della loro amicizia l'aveva sempre protetta sotto la sua ala facendo di fronte ad ogni difficoltà la parte della sorella maggiore. In quel momento però la situazione si era capovolta e la ragazza guardò l'amica in una luce nuova: sarebbe di certo stata una madre meravigliosa, fu il primo pensiero che le colpì la mente. -Ti capisco, sai? Non posso affermare di amare Donatello così intensamente come tu ami Federico ma mi è stato accanto nei momenti più bui della mia vita e lo considero quasi un fratello. Mi ha tradita e questo mi fa soffrire ma non puoi smettere di voler bene a una persona a comando, no? Mi manca ma non so se riuscirei ancora a fidarmi di lui come prima ed è questa incertezza che mi impedisce di perdonarlo ora su due piedi come invece mi suggerisce il cuore.- quando Selene ebbe finito di parlare Andrada, che ormai aveva smesso di piangere, le si accostò maggiormente e la abbracciò di slancio. -Sono certa che ci riuscirai, sei una persona troppo buona per non perdonare qualcuno di tanto caro per un errore dettato solo dall'affetto che prova per te. Ma prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno perché affrettando troppo le cose finiresti solo per fare del male a te stessa.- disse senza smettere di stringerla a sé. -Grazie.- sussurrò quindi a voce così bassa da non essere nemmeno certa che l'amica l'avesse sentita. Con lei era sempre facile parlare e qualunque peso gravasse sull'anima di una delle due sembrava più leggero se condiviso.

Angolo autrici:
Ciao a tutti! Scusate il breve ritardo ma abbiamo più impegni e progetti che tempo per metterli in pratica. 😂😂 Nella foto potete ammirare Federico in tutto il suo melanconico splendore...😍
E ora passiamo al quiz. Le prossime domande ci servono per capire se siamo riuscite a ricreare nell'immaginazione del lettore quello che è il vero carattere dei vari personaggi quindi seguirà una serie di domande simili che differiscono solo per il soggetto:
DESCRIVETE IL CARATTERE DI ANDRADA CON 5 AGGETTIVI.
Siamo molto curiose di leggere le vostre risposte. 😍😍 A presto! 😘

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