"Mastro Brunelleschi"

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POV: ANDRADA

I giorni erano volati e con loro anche la tristezza negli occhi di Cosimo per la morte improvvisa di suo padre stava lentamente svanendo: sorrideva sempre più spesso e la determinazione che metteva nello scoprire chi gli aveva inviato in dono quel vino avvelenato aveva scavato una piccola ruga permanente tre le sue sopracciglia. Nonostante le ore che spendeva al banco e in Repubblica e le innumerevoli altre ore in cui si rinchiudeva nel suo studio insieme a Marco Bello o a Lorenzo per investigare su quello che ormai non avevano dubbi fosse stato un omicidio, trovava comunque sempre tempo per lei. Ma Andrada non si era accontentata del tempo che lui riusciva a ritagliarsi la sera o nei giorni di festa e per vederlo di più aveva cominciato ad aiutarlo sempre più spesso nell'amministrazione dei banchi. Aveva così scoperto, con suo grandissimo stupore, di avere un intuito quasi infallibile per gli investimenti vantaggiosi e, grazie alla sua stretta conoscenza dell'alta aristocrazia che componeva la stragrande maggioranza dell'assemblea che si riuniva a Palazzo della Repubblica, era anche una buona consigliera in fatto di alleanze politiche. Il suo aiuto era stato davvero il benvenuto in quanto Lorenzo dalla morte di Giovanni aveva cominciato a trascurare un po' gli affari di famiglia perché troppo preso da un lato dalla ricerca dell'assassino di suo padre, che si stava trasformando anche per lui in una fissazione, e dall'altro dalla cura, quasi altrettanto ossessiva, nei confronti della gravidanza di sua moglie. Anche Andrada dal canto suo pensava spesso alla creatura che stava pian piano crescendo nella pancia di sua sorella e tra lei e Lorenzo quella poverina veniva costantemente soffocata per le troppe attenzioni. Non poteva fare a meno di sperare di rimanere presto incinta a sua volta e il fatto che il suo ciclo, di solito estremamente puntuale, fosse in ritardo di una settimana incrementava quelle speranze; ma era comunque troppo presto per esserne certa figuriamoci per condividere con qualcuno la sua speranza. Era domenica e i Medici erano da poco tornati dalla messa a cui erano stati tutti insieme quella mattina, nemmeno Piccarda poteva infatti astenersi dall'accompagnarli per non dare motivo di ulteriori chiacchiere sulla loro famiglia. La domenica era lentamente diventato il giorno della settimana che Andrada preferiva di più perché suo marito non lavorava e potevano stare tutti insieme: la mattina si recavano in chiesa, che era il luogo ideale per incontrare amici e parenti che a causa della frenesia tipica degli altri giorni non riusciva a visitare spesso come avrebbe voluto, a pranzo mangiavano nella Sala invece che in cucina, come invece preferivano fare lei e Selene quando erano sole, e il pomeriggio lo dedicavano a brevi gite, a piedi o a cavallo, nei dintorni. La sera poi si dividevano e lei e Cosimo potevano avere un dolce momento di intimità che la stanchezza degli altri giorni della settimana impediva: passeggiavano sotto le stelle gustandosi le serate fresche e profumate di quella lunga estate, leggevano insieme o ancora dopo aver fatto l'amore restavano abbracciati ad ascoltare le cicale e gli altri rumori della notte traendo piacere dalle piccole cose della vita che se condivise con la persona amata erano sempre una meravigliosa sorpresa. Quel pomeriggio però Cosimo aveva detto di essere troppo stanco per andare da qualsiasi parte, quindi erano rimasti tutti a casa. All'inizio Andrada ci era rimasta un po' male ma aveva pensato che suo marito aveva molti impegni e doveri e che lei non poteva biasimarlo se per una volta voleva stare tranquillo. Finalmente il caldo che aveva caratterizzato tutta la seconda metà di luglio aveva allentato la sua morsa su Firenze e anche dell'improvviso temporale che aveva infuriato il giorno del funerale di Giovanni de' Medici non era rimasto nulla. Il tempo era meraviglioso e Cosimo e Lorenzo avevano provato a spostare la sua arpa in giardino ma ben presto erano stati costretti a rinunciare al tentativo e si erano accontentati di ascoltare qualche allegro motivetto intonato da Andrada con un flauto traverso mentre Lorenzo cantava a squarciagola una parodia alquanto volgare, inventata da lui in quello stesso momento con grande divertimento di tutti loro, di una canzonetta molto di moda in quei mesi. Ed era proprio ciò che stavano facendo, seduti in cerchio sul prato come bambini, quando Michela giunse un po' trafelata ad annunciare a Cosimo l'arrivo di mastro Brunelleschi a Palazzo e il suo desiderio di incontrarlo. Andrada conosceva di vista ma soprattutto di fama il genio che stava realizzando ormai da più di un anno la colossale cupola di Santa Maria del Fiore su committenza di suo marito ma da quando lei viveva a Palazzo le risultava che fosse la prima volta, se si esclude il giorno del loro matrimonio, che veniva a incontrare Cosimo a casa sua, quindi non potè evitare di chiedersi il perché di quella imprevista visita domenicale. -Fallo venire qui, grazie.- si affrettò a rispondere alla serva Cosimo passandosi una mano tra i capelli scompigliati e assumendo l'espressione che suo fratello aveva preso a definire scherzosamente come "la faccia da diplomatico". Si alzò quindi in piedi per accogliere il suo ospite e Andrada notò in lui una stana eccitazione che sarebbe potuta sfuggire a chiunque altro ma non a lei. Si alzò a sua volta e porse una mano a Selene per aiutarla ma quest'ultima alzò gli occhi al cielo e la guardò con esasperazione per alcuni secondi prima di accettarla. L'unico a rimanere al suo posto fu Lorenzo, poco interessato come sempre agli amici importanti di suo fratello maggiore; per lo meno aveva smesso di cantare quell'orrore e almeno di questo Andrada fu grata. La ragazza era infatti agitata e desiderosa di fare una buona impressione su un uomo che conosceva a stento ma che idolatrava quasi per il suo genio nell'arte che più l'appassionava. Finalmente Filippo Brunelleschi comparve e lei non potè evitare di scambiare uno sguardo ammirato con la sua migliore amica, era difficile capire l'età esatta del maestro ma una cosa saltava immediatamente agli occhi di qualsiasi donna: il suo incredibile fascino. Cosimo lo salutò con affetto e lui ricambiò il saluto ma sembrava stranamente perso nei propri pensieri tanto che nel mezzo di una frase si allontanò improvvisamente da suo marito e Andrada fu doppiamente sorpresa nel notare che si stava accostando a lei. -Madonna de' Medici, dovete permettermi di porvi le mie migliori congratulazioni. Proprio ieri mia moglie mi ha parlato della vostra gravidanza.- disse baciandole la mano. La ragazza pensò di aver sentito male persa com'era nella profondità di quegli occhi verde-azzurri e si voltò a guardare gli altri con sconcerto per vedere se avessero capito la stessa cosa. Per fortuna Selene le venne in aiuto ridendo di gusto. -Veramente quella incinta sarei io.- esclamò accostandosi a loro due. -No, no. Ti assicuro che è lei. La moglie del maggiore. Sono certo che Elsa abbia detto così.- insistette però lui provocando una risata generale. -Deve aver sentito male. E' lei la Medici in dolce attesa vi assicuro, mastro Brunelleschi.- disse Andrada con gentilezza quando finalmente riuscì a darsi un contegno; aveva infatti spesso sentito storielle divertenti riguardo al celebre architetto e a come fosse sempre con la testa tra le nuvole. -Oh beh, ero sicuro di aver capito bene stavolta. Fa niente. Comunque visto che sarò il vostro maestro vi prego di darmi del tu e chiamarmi semplicemente Filippo, madonna.- continuò lui con una tenera indifferenza verso la gaffe appena commessa rivolgendosi ancora alla nobildonna. - Il mio maestro?- domandò lei divertita pensando che lui la stesse scambiando per qualcun altro. Ma Cosimo si avvicinò ai tre e pose una mano attorno alla vita di Andrada abbagliandola con un sorriso a trentadue denti. -Stavolta Filippo non si sta sbagliando. Amor mio, un giorno mi hai confidato che hai sempre sognato di imparare l'arte del progettare e realizzare edifici e, come ti ho già detto più volte, voglio che tu non debba mai rinunciare a nessuno dei tuoi sogni se è in mio potere realizzarli. E chi può essere un maestro migliore del più grande architetto di tutti i tempi? Da oggi stesso, Filippo diventerà il tuo maestro e ti aiuterà a coltivare il tuo enorme talento naturale.- disse lui con una nota soddisfatta nella voce e gli occhi che gli scintillavano. Andrada era sconvolta, non era il suo compleanno e non riusciva a trovare nessun altro motivo per cui lui le avesse preparato quella meravigliosa sorpresa. Fu con gli occhi lucidi per l'emozione e la gioia che la ragazza lo attirò a sè e lo baciò con foga incurante di tutte le persone presenti oltre al suo straordinario marito. -Non posso quasi crederci. Grazie, grazie, grazie e ancora grazie!- avrebbe voluto trovare le parole giuste per esprimere tutta la gratitudine e la felicità che quasi traboccavano dal suo cuore, ma come spesso le succedeva in quel genere di occasioni non sapeva cosa dire e tutte le frasi le sembravano vuote e insufficienti. -Come hai fatto a nascondermi tutto? Sono sempre attaccata a te- chiese divertita sopprimendo quel senso di inadeguatezza. -Diciamo che tu non ti svegli esattamente all'alba.- si limitò lui a dire in modo criptico, suscitando una risata generale e un inevitabile rossore sulle gote della moglie. Fu Selene a cambiare discorso allontanando l'attenzione del maestro dall'imbarazzo di Andrada. -Mi pare di capire che verrai spesso qui, Filippo. Perché non porti anche Elsa e i bambini qualche volta?- domandò cordialmente accarezzandosi con dolcezza il ventre che si andava ingrossando ogni settimana di più. -Le porterò certamente il tuo messaggio, e sono sicuro che sarà più che deliziata di accettare l'invito.- rispose lui prima di perdersi nuovamente tra i suoi pensieri. Le due ragazze si scambiarono uno sguardo d'intesa e senza nemmeno bisogno di parole si trovarono concordi nella decisione di portare personalmente quell'invito, facendo entrambe poco affidamento sul messaggero.

Angolo autrici:
Prossima domanda del quiz.

QUAL E' LA VOSTRA SCENA PREFERITA e PERCHE'?

Abbiamo notato che non andate matti per il nostro quiz quindi per motivarvi abbiamo una bella proposta: la persona che farà i commenti più interessanti verrà inserita da noi nella storia come personaggio. Vi piace come idea? A noi tanto ahahahahah.

Qui sopra potete ammirare il nostro Filippo Brunelleschi!

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