Capitolo 8

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Quando entrando nella sala da tè Jacopo scorse Simone, invece di quel Marco, intento a servire ad un tavolo, sorrise felice.

Gli passò accanto sussurrando il suo "ciao" quasi inudibile, si spogliò e si sistemò dietro al bancone prendendone simbolicamente possesso.

Quando Simone lo raggiunse e gli si affiancò portò con sé un'espressione seria che proprio non gli si addiceva.

«Allora Jacopo» disse cercando la sua attenzione «dobbiamo parlare»

A Jacopo non sfuggì un particolare. Lo aveva chiamato per nome, per la prima volta, eppure non sentì nulla. La sua voce era così distaccata, così calcolata.

«Ho parlato con i miei e, vista anche la giornata di ieri, abbiamo pensato che tu possa essere pronto per fare il grande salto quindi, se tu sei d'accordo potremmo chiudere col periodo di prova e concordare un contratto di assunzione. Tu che ne pensi, ti potrebbe piacere come idea?»

«Mi piace» disse sicuro Jacopo annuendo in modo confuso «grazie»

«E di che, non lo faccio mica così, tanto per. Ho visto che te la cavi, che sei puntuale e affidabile e sono certo che col tempo imparerai proprio tutto»

Jacopo sorrise grato per quell'opportunità e si ripromise che non avrebbe in alcun modo deluso le aspettative di chi aveva riposto in lui la propria fiducia.

«Ora passiamo alle cose pratiche» disse Simone «diciamo che in linea di massima la giornata la dividiamo su tre turni. La gran parte del lavoro la fanno i miei, il resto ce lo dividiamo io, tu, Marco -sempre che si degni di presentarsi- e Sonia, che però è praticamente sempre impegnata con l'università. Io tendenzialmente faccio le mattine, tu cominceresti dandomi il cambio dalle quattordici alle diciotto. Naturalmente hai diritto a due riposi settimanali a tua scelta oltre al giorno di chiusura e... Niente, mi pare sia tutto. Perplessità? Domande?»

«Nessuna»

«Per me puoi cominciare anche domani»

«Anche per me» ridacchiò Jacopo.

«Oddio un sorriso!» si finse sorpreso Simone «Credevo riuscissi solo ad annuire o arrossire»

Jacopo si bloccò di colpo. Le gambe gli divennero di piombo e sentì un'ondata di caldo invaderlo in ogni dove. Il suo imbarazzo si dipinse chiaramente sul suo volto.

«Sto scherzando» sorrise divertito Simone «però devo ammettere che il rosso ti dona»

E questa volta Jacopo non seppe dire se stesse per andare in iperventilazione o se il respiro stesse per mancargli del tutto.

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