Pubblicazione Extra, le spiegazioni in fondo.
Simone era preda dei suoi pensieri quando scorse, oltre le porte a vetri, l'arrivo di Jacopo.
Dopo tutte le congetture che aveva fatto in quei giorni trovarselo di fronte gli parve parecchio strano. Erano giorni che accadeva. Quando la sua sagoma appariva oltre l'ingresso a Simone sembrava quasi un miraggio.
Anche quel giorno lo osservò avanzare con quella sua andatura buffa e gli occhi sorridenti.
«Buongiorno» disse allegro.
«Buongiorno» lo salutò Simone.
«Tutto bene?»
«Si, tu?»
«Tutto bene anch'io» rispose scomparendo nello spogliatoio.
Simone si riscoprì in un certo senso confortato dal sorriso di Jacopo. Nonostante fosse ancora confuso, nonostante avesse ancora mille domande irrisolte, quel sorriso lo riportava ad una condizione primordiale di calma.
Era limpido e puro quel sorriso, come quello di chi non ha nulla da nascondere, era confortante come un balsamo ed era un dono concesso a pochi ma con il quale, se solo avesse voluto, avrebbe conquistato il mondo perché ispirava forza, fierezza e lealtà.
Era il sorriso di chi non avrebbe mai tradito.
Simone giunse inaspettatamente ad una conclusione: forse, per Jacopo, davvero ne valeva la pena.
Ci avrebbe provato, avrebbe provato a capirsi, ad aprirsi, a comprendere per davvero cosa Jacopo significasse per lui.
Ma per farlo doveva darsi una possibilità.
Doveva fare in modo di passare del tempo con Jacopo, di frequentarlo, di conoscerlo e studiare le reazioni che gli provocava.
Era un tipo analitico lui, abituato a miscelare gli ingredienti solo dopo un attento studio eppure sentiva bruciare dentro questo desiderio di buttarsi incontro all'ignoto.
Simone in fondo lo sapeva che non si sarebbe fatto del male, perché si trattava pur sempre di Jacopo. E Jacopo non avrebbe mai fatto male a nessuno, tantomeno a lui.
Era strano sentirsi a volte trasportare da qualcosa che non fosse totalmente razionale ma il desiderio di capire era più forte di qualsiasi obiezione.
Per una volta voleva smettere di calibrare le cose e lasciarsi andare, perché se quello che diceva Marco fosse stato vero (e un po' lo era, doveva ammetterlo) non voleva rischiare di lasciarselo scappare.
Ma lasciarsi scappare cosa?
Di cosa si trattava realmente?
Amore, affetto, infatuazione, illusione?
Tutte cose possibili alle quali Simone non aveva mai pensato.
E, ancora in quel momento, a Simone era chiara soltanto una cosa: lui non voleva perdere Jacopo.
Questo capitolo, come avrete capito, è totalmente di passaggio, una sorta di continuum del capitolo precedente pertanto, invece di farvi attendere invano per poi restare praticamente fermi, ho pensato di "completare l'opera".
A Giovedì.

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Cambio Turno
RomanceIn un'anonima cittadina di provincia c'è una Sala da Tè. Qui, tra infusi profumati e deliziosi dolcetti, occhi si incontrano e mani si sfiorano, tutto nell'infinitesimale spazio di un cambio turno. Piccola Storia d'Amore e di Tè; di dolcezza e di n...