Capitolo 93

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Quando Jacopo si rese davvero conto di ciò che era avvenuto si scostò piano da Simone e lo guardò con timore.

«Che... Che cosa abbiamo fatto?» chiese Jacopo rosso in viso.

«Ehm... Ci siamo baciati credo» aspetta, disse Simone avvicinandosi e saggiando nuovamente le labbra dell'altro «sì, direi proprio che ci siamo baciati» sorrise sornione.

«E adesso?» chiese in tono titubante.

«Adesso niente» sorrise ancora l'altro «adesso chiamo Marco e vedo se può anticiparsi e darci il cambio, ti va?»

«Si, si» rispose Jacopo annuendo vigorosamente.

Simone sorrise e afferrò il cellulare per cercare sullo schermo il numero del fratello lanciando di tanto in tanto un'occhiata a Jacopo che lo guardava affascinato con gli occhi liquidi e quell'espressione così scombussolata.

Simone sorrise maggiormente e Jacopo con quel suo fare imbarazzato e le gote arrossate all'inverosimile rispose a quel sorriso con uno timido che fece sciogliere il cuore e lo stomaco a Simone.

«Lo sai che sei proprio carino?» commentò Simone.

Prima però che Jacopo potesse anche solo pensare di rispondere qualcosa la voce di Marco richiamò l'attenzione di suo fratello. Jacopo non sentì molto e comunque non molto avrebbe capito; la sua mente e i suoi occhi erano ancora totalmente fissi sulle labbra di Simone che, al momento, si muovevano nell'esprimere parole, lontane dalle sue. Decisamente troppo lontane.

Dopo qualche istante di conversazione Simone ripose lo smartphone e tornò a guardare Jacopo.

«Preparati che tra poco andiamo» disse.

«Dove?» chiese il più piccolo.

«Non lo so» disse Simone soffocando una risata.

«Ok» disse solo Jacopo ancora confuso e incerto su tutto ciò che gli stava accadendo intorno. Aveva il cuore in subbuglio e i begli occhi che battevano di tanto in tanto per scorgere qualcosa che gli confermasse che non aveva solo sognato ma, la conferma più dolce gli giunse da Simone che gli si fece nuovamente vicino e lo guardò negli occhi, accarezzandogli il volto e, soffiandogli piano sulle labbra, disse: «dovremmo ringraziare tua madre»

Jacopo allora rise e lo spinse via di qualche centimetro senza mai interrompere quel contatto visivo che avevano stabilito. Per quello occhi negli occhi si ritrovarono vicini, uniti, con le mani strette le une nelle altre e in un attimo anche le loro labbra si trovarono e si scambiarono un bacio lento, lungo, senza fretta, un bacio che nascondeva felicità e attesa, che nascondeva gioia, la gioia di essersi finalmente trovati e uniti, la gioia di essersi detti tante cose senza dire niente. E quelle mani, che adesso tenevano stretti i loro volti, sembravano volerli tenere ancorati a terra, a quell'idea di capirsi senza parlarsi, senza aver paura perché entrambi non si sarebbero feriti, nulla li avrebbe scalfiti.

In quel momento c'erano solo loro e nemmeno si accorsero dell'ingresso di Marco che, ancora più di loro, rimase sorpreso da ciò che vide e ne fu felice perché comprese immediatamente che finalmente Simone aveva trovato quel qualcosa che gli mancava pur non sapendolo. Ma Marco aveva scorto qualcosa e lo aveva fatto prima di tutti perché lui conosceva Simone, gli voleva un gran bene e lo sentiva una parte di sé.

Rimase in disparte a gustarsi quella scena finché non vide i due allontanarsi e Jacopo posare il capo sul petto di Simone che, di rimando, lo strinse a sé baciandogli la fronte. Appena scorse Marco gli sorrise e mimò con le labbra un "grazie" che era molto più di una semplice parola, più di un vuoto ringraziamento per essere arrivato a quel punto; era un grazie per la vita, un grazie per esserci sempre stato e un grazie per avergli fatto scoprire Jacopo, per avergli fatto capire che di lui non avrebbe dovuto aver paura.

E tutte le paure erano davvero sparite in un attimo perché sentire Jacopo che gravava su di sé era una delle cose più belle e leggere del mondo.

Si chiese mille volte in quegli attimi perché non l'avesse fatto prima, perché avesse perso tutto quel tempo ma in fondo seppe che gli importava poco perché l'importante, in quel momento, era esserci arrivati, era avere Jacopo tra le braccia e stringerlo, forte, fino a sentire il suo cuore bussare velocemente al suo.

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