Una volta salutati tutti anche Simone prese posto, occupando naturalmente il posto accanto a Jacopo.
«Ciao» gli rivolse quel suo bellissimo sorriso.
«Ciao» sorrise anche il più piccolo.
«Siete qui da tanto?»
«Non tantissimo» fece spallucce.
Simone lo scrutò un po', osservandolo con attenzione.
«Sembri felice» disse.
«Adesso lo sono» rispose Jacopo con gli occhi resi un poco lucidi dall'imbarazzo.
A Simone sembrò di sentire il cuore saltare nel petto e istintivamente, senza stare su a pensarci lasciò una leggera carezza sul viso di Jacopo.
Era la prima volta che i due si sfioravano così vulnerabili, in pubblico, sotto gli occhi di chiunque eppure l'unica cosa di cui si preoccupò Simone furono gli occhi di Jacopo che si spalancarono rivelando quella piccola screziatura di verde che raramente aveva visto.
Per un attimo dimenticò tutto il resto concentrandosi su quegli occhioni e sorridendo come non credeva di saper fare. Si perse ad osservarlo e lo vide perdersi a sua volta mentre teneva gli occhi incollati ai suoi.
Poi batté le palpebre, incredulo, e Simone spostò la sua attenzione su quelle guance che pian piano prendevano colore assumendo una lieve sfumatura di rosso.
Il suo sorriso se possibile si estese perché riconobbe in un istante le sensazioni contrastanti di Jacopo che un po' erano anche le sue. Riconobbe quell'inconsueta felicità, quello sguardo spaurito ma luminoso e quella sensazione di sentirsi altrove pur sentendo sotto la pelle il calore dell'altro.
Lasciò la sua mano scivolare lungo il viso dell'altro fino ad arrivare al mento dove indugiò per qualche istante senza spostare mai lo sguardo.
Ormai Jacopo era nelle sue mani, era il suo sguardo a dirglielo, era completamente stregato. Il sorriso di Simone divenne più intenso, con una lieve nota di divertimento che per una volta, invece che infastidire Jacopo lo fece sorridere maggiormente, come se avesse ripreso controllo di sé, come se quelle sensazioni, per una volta, le stesse vivendo anziché subirle passivamente.
Jacopo si sentì improvvisamente carico, pieno di vita, spinto da una nuova forza e non poteva fare a meno di sorridere, anche quando la mano di Simone lasciò il suo volto e sganciò lo sguardo dal suo per posarlo sul menù che qualcuno gli aveva passato.
Jacopo sorrise e percepì su di sé tutto quello che c'era stato, sentì una strana connessione con Simone e si inclinò verso di lui per sbirciare sul suo menù, come se nulla fosse, in un gesto innocuo che prima di allora non avrebbe mai compiuto.
Per una volta però nella sua mente c'era il nulla, non aveva paura di fingere che non fosse accaduto nulla perché quel qualcosa lo aveva sentito davvero, lo aveva vissuto e continuava a riverberarsi dentro di sé.
Lo sapevano entrambi che in quel momento era cambiato qualcosa pur non essendo cambiato nulla.
Ad un osservatore esterno nulla sarebbe apparso strano, quel loro piccolo incontrarsi era stato questione di istanti eppure a quel tavolo c'era qualcuno che aveva visto qualcosa.
Un ottimo osservatore che godeva del suo punto di vista privilegiato,che non si era perso un attimo perché tutto quello che cercava era lì, davanti ai suoi occhi.

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Cambio Turno
RomanceIn un'anonima cittadina di provincia c'è una Sala da Tè. Qui, tra infusi profumati e deliziosi dolcetti, occhi si incontrano e mani si sfiorano, tutto nell'infinitesimale spazio di un cambio turno. Piccola Storia d'Amore e di Tè; di dolcezza e di n...