Il parco comunale a quell'ora era praticamente vuoto. Nonostante i lampioni ad illuminare i sentieri in terra battuta erano pochissime le ombre che si lasciavano attrarre da quella pace notturna.
In quel silenzio, sferzato solo da un leggero alito di vento, spiccavano le figure di Jacopo e Simone che passeggiavano fianco a fianco, senza parlare, senza quasi respirare.
Jacopo pensava di aver detto tutto prima, in macchina, esponendo la sua volontà di agire d'impulso, senza più ripensamenti né paure; si sentiva tranquillo lui, ma Simone...
Simone di tanto in tanto lasciava spazio a qualcuno dei suoi pensieri ingombranti.
Doveva dire qualcosa? Fare qualcosa?
Perché nulla gli veniva facile e naturale.
Di tanto in tanto guardava Jacopo di sottecchi e vederlo così tranquillo gli metteva una strana agitazione addosso e quelle stupide domande tornavano a tormentarlo.
Voleva baciarlo?
Forse avrebbe dovuto volerlo?
Come poteva capire se aveva o meno voglia di farlo?
Le sue domande furono interrotte da Jacopo che si lasciò andare sul prato, sedendosi a gambe incrociate.
Simone lo guardò interdetto.
Jacopo alzò lo sguardo e si ritrovò di fronte quegli occhi perplessi.
«Non ti siedi?» chiese.
«A terra?» domandò ancora Simone.
Jacopo si guardò intorno «perché no?»
«Non hai freddo?»
«No»
Simone parve arrendersi, si lasciò cadere e sedette di fronte a Jacopo.
Storse un po' il naso a contatto con l'erba fresca ma non disse nulla, voleva solamente assecondare Jacopo e capire dove volesse andare a parare.
Ma Jacopo non fece nulla. Rimase immobile di fronte all'altro, coraggioso, con lo sguardo alto a cercare quello sfuggente di Simone.
Quando gli occhi che aveva davanti si sollevarono fece in modo di incastrarli nei suoi e sorrise.
Un sorriso spontaneo e per nulla costruito.
Un sorriso che urlava quanto fosse felice e leggero, senza più dubbi e pensieri.
Anche Simone sorrise, ma il suo era un sorriso diverso.
Era sereno, spontaneo ma non dovuto al suo stato di benessere. Il suo sorriso era la naturale conseguenza di quello di Jacopo.
E allora si, in quel momento quasi magico, lo seppe con certezza, lui Jacopo lo avrebbe baciato.
Ad occhi chiusi ma col sorriso sulle labbra.
STAI LEGGENDO
Cambio Turno
RomanceIn un'anonima cittadina di provincia c'è una Sala da Tè. Qui, tra infusi profumati e deliziosi dolcetti, occhi si incontrano e mani si sfiorano, tutto nell'infinitesimale spazio di un cambio turno. Piccola Storia d'Amore e di Tè; di dolcezza e di n...