Scusate per il ritardo...
Quella notte Jacopo non sognò nulla, non si svegliò in preda a disturbi né accusò alcun dolore.
Quando aprì gli occhi anzi si sentì stranamente rilassato, almeno fin quando non tornarono a fargli visita i turbamenti della serata precedente.
Si rigirò dall'altra parte per poi sbuffare pesantemente e nascondere frustrato la testa sotto il cuscino.
Dopo un quarto d'ora speso in sbuffi e mugolii decise di alzarsi e fare colazione per poi concedersi una doccia rigenerante. Si sentiva meglio, impossibile negarlo, ma la sua testa era altrove attraversata da occhi verdi che non volevano saperne di abbandonarlo.
Tornò in camera per recuperare il cellulare che aveva volutamente ignorato. Si diceva di aver perso le speranze eppure qualcosa in lui continuava a temere il momento in cui avrebbe sbloccato il cellulare e trovato la conversazione con Simone vuota.
Si fece coraggio e, seduto sul bordo del letto, sfiorò con le dita lo schermo touch, questo si illuminò mostrando un elevato numero di notifiche.
Tra tutte, quelle che gli balzarono subito all'occhio, furono quelle relative ai messaggi di Simone.
Li lesse nell'ordine d'arrivo e si rilassò, ad ogni parola un po' di più.
Simone: Ehi... Scusami se non mi sono fatto sentire prima ma oggi avevamo le gare di nuoto e puoi immaginare la confusione generata da una squadra di bambini.
Spero tu stia meglio, non preoccuparti per i giorni di permesso, non sono un problema.
Pensa a rimetterti che ho ancora tanto da insegnarti.
Una pausa temporale di una decina di minuti, poi ancora.
Simone: Mi sa che ho fatto tardi, starai già dormendo. Buona notte.
O forse dovrei dire buongiorno.
Va be', fai tu!
Jacopo sorrise divertito dalla capacità di Simone di alleggerire qualsiasi cosa.
Si sentì mortificato per aver pensato male di lui e sobbalzò quando nel riquadro in alto apparve la dicitura "Simone sta scrivendo"
Si ritrovò ad attendere con ansia il testo di quel messaggio e gli spuntò un sorriso appena lo visualizzò.
Simone: Ti sei svegliato dormiglione? Buongiorno
"Buongiorno" rispose Jacopo.
"Ho dormito tantissimo" continuò mentendo o, per meglio dire, omettendo la completa verità delle cose.
Simone: Come stai?
Jacopo: Meglio
Simone: Bene. Scusa ancora per ieri ma davvero, quei bambini sono terribili
Jacopo: Posso immaginare
Simone: Però poi, vuoi mettere la soddisfazione
Jacopo: Anche questo è vero
Simone: Un giorno ti ci porto
"Dove?" chiese stupidamente Jacopo.
Simone: In piscina no?
Jacopo restò di sasso.
In piscina.
Con Simone.
Certo, non dentro la piscina.
Lontano dall'acqua.
Vestiti.
O forse no.
Si, lui lo sarebbe stato, ma Simone?
Oh cielo.
Ma cosa diavolo andava a pensare?
Maledì il suo stupido cervello e tornò a concentrarsi sulla conversazione che era andata avanti senza di lui.
Simone: Non ti andrebbe?
Jacopo: Certo che si
Simone: Ti porto a conoscere i bambini e magari ci facciamo anche delle vasche
E allora la colpa non era di Jacopo!
Era Simone che aveva intenzione di tenerlo sotto tortura!
Simone: Perché ti piace nuotare vero?
Jacopo: Abbastanza
Simone: "Abbastanza" non è abbastanza
Jacopo alzò gli occhi al cielo smorzando un sorriso.
Jacopo: Ok, mi piace
Simone: Meglio
Jacopo: Sei un prepotente
Simone: Non è vero
Jacopo: Si che lo è
Simone: No
Jacopo: Lo vedi?
Simone: Voglio solo ristabilire la verità
Una serie di faccine sorridenti furono la risposta di Jacopo.
Simone: Non approfittare della lontananza
Jacopo: Dovrei avere paura?
Simone: Dovresti... Potrei affogarti
Jacopo: Lo vedi che sei un prepotente?
Simone: Forse... Un po'
Jacopo: Finalmente lo ammetti!!!
Simone: Ehi, non esultare così presto
Jacopo: Sei proprio uno sbruffone, dovrei cominciare ad ignorarti
Simone: Finirei per mancarti
Jacopo: Non credo proprio
Simone: Io invece credo proprio di si!
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Cambio Turno
RomanceIn un'anonima cittadina di provincia c'è una Sala da Tè. Qui, tra infusi profumati e deliziosi dolcetti, occhi si incontrano e mani si sfiorano, tutto nell'infinitesimale spazio di un cambio turno. Piccola Storia d'Amore e di Tè; di dolcezza e di n...