Capitolo 84

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Dopo una serie di contrattazioni, di tira e molla, di forse, non saprei e probabilmente, mentre Jacopo non era convinto e Simone lo era fin troppo, l'idea di recarsi in piscina era stata presa per buona.

In macchina, sotto casa di Jacopo, Simone stava aspettando in un misto tra ansia e aspettativa.

Era però sicuro di aver fatto la cosa giusta. Per una volta almeno nella sua vita era straconvinto di quello che stava per fare.

Quando Jacopo lo raggiunse lo accolse con un sorriso.

«Hai preso il costume?» chiese dopo averlo salutato.

«No, dovevo?» rispose l'altro.

Simone strinse gli occhi «e come pensi di entrare in piscina?»

Jacopo sollevò le spalle guardandolo con fare irriverente.

«Dai, vai a recuperalo, ti aspetto» continuò Simone paziente.

Jacopo non si mosse, continuò a guardarlo in modo strano, inquietante quasi.

Simone ne resse lo sguardo pur non capendo dove l'altro volesse andare a parare. Che fosse impazzito forse?

«Quindi?» chiese spazientito.

L'ombra di un sorriso si disegnò sulle labbra di Jacopo fino a trasformarsi in una vera e propria risata.

«Quindi sei un credulone!» trillò allegro «Certo che ce l'ho il costume, non sono mica così tonto?»

«Ma guarda te» scosse il capo Simone, quel ragazzino gliel'aveva fatta sotto il naso e lui ci era caduto con tutte le scarpe.

Sorrideva anche lui quando mise in moto l'auto ma rimase con lo sguardo fisso davanti a sé perché non voleva dar soddisfazioni all'altro. Si finse sostenuto ma dentro sapeva che se si fosse voltato avrebbe sorriso e il suo sorriso avrebbe sancito la sua sconfitta.

Arrivati in piscina si separarono, solo il tempo necessario per cambiarsi, poi si ritrovarono a bordo vasca.

Simone arrivò per primo e Jacopo, appena lo raggiunse, lo trovò di spalle, mentre fissava attento l'acqua. Quell'immagine gli diede i brividi. Le braccia di Simone sembravano prendersi tutta la scena e i muscoli di cui Jacopo nemmeno conosceva il nome gli suscitavano un certo turbamento.

Visto così in prospettiva Simone sembrava statuario, imponente.

Il più piccolo si sentì parecchio insignificante.

Non era fuori forma, era anche abbastanza tonico ma era, appunto insignificante.

La bellezza di Simone era fuori dal comune e certi pensieri strani cominciarono a ruzzolare nella mente di Jacopo.

Si riscosse appena in tempo, prima che Simone potesse coglierlo sul fatto. Con uno scatto lo superò e di slancio, come non facesse altro nella vita, si tuffò in acqua.

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