Flashback
Quando Megan aprì gli occhi era a malapena l'alba, trovò Felpato accanto a lei, addormentato da poco, lo accarezzò sorridente, senza svegliarlo.
«Grazie.»sussurrò.
Richiuse gli occhi anche lei per abbandonarsi al sonno per qualche altra ora, poi quando li riaprì Felpato non c'era più.
Pensò di averlo sognato, ma in cuor suo sapeva che c'era stato.
Sirius Black era tornato in camera sua, evitando rumori si era rimesso a letto.
Non aveva dormito. Solo mezz'ora forse.
Sapeva che non sarebbe stato carico al massimo per quel giorno, ma l'importante era che invece Megan ci sarebbe riuscita.
Chiuse gli occhi per un po', senza dormire.
«Sveglia ragazzi!»una voce riecheggiò nella camera due minuti dopo.
«Ah, tu sei già sveglio.»Remus si avvicinò a Sirius, e si era accorto che faceva finta di dormire.
«Appena svegliato.»sorrise l'amico.
Remus indugiò sulla sua espressione, stava visibilmente nascondendo qualcosa.
Sirius si alzò, prese un asciugamano e andò a fare una doccia.
Mentre si insaponava il corpo pensava a tutte le volte che aveva sentito sollievo sulla sua pelle.
Ricordò un bagno che gli preparò sua madre dopo averlo punito a dovere, quasi fosse un premio per aver sofferto...ma poi scoprì che doveva fare bella figura con i cugini e gli zii.
L'acqua era della temperatura giusta, e sulla pelle graffiata e ferita aveva un effetto lenitivo, le ferite non gli bruciarono più e i buchi pieni di sangue diventarono croste che perdeva nel corso della settimana.
Regulus in quel periodo stava diventando più rispettoso delle regole, forse perché si aspettava di rendere fieri i suoi venendo smistato in Serpeverde l'anno seguente e non in Grifondoro come suo fratello.
Sirius Black... grifondoro!
«Ci dev'essere un errore!»aveva strillato più volte suo padre ad Albus Silente.
Il preside mantenendo la calma gli aveva risposto: «Nessun errore, il cappello non sbaglia mai.»
Ma era Sirius a sentirsi sbagliato.
Così il suo carattere divenne ancora più rivoltoso, ribelle, assunse un tono di sfida molto diverso da quello che aveva quando era più piccolo, c'era qualcosa di adolescenziale che cresceva dentro di lui.
Così strinse amicizia con James Potter, un ragazzino immaturo e spregiudicato, noncurante delle regole e per di più un bullo scatenato.
A Sirius piaceva James, gli piaceva il suo carattere sfrenato, e si aggregò a lui, aggiungendo la sua vivacità a quella dell'amico.
Ma nonostante questo c'era quel piccolo sentimento di inadeguatezza...Nel dormitorio femminile, c'era solo una ragazza sotto la doccia, perché si era alzata un po' prima delle altre.
Megan lavò via tutto il sudore e la polvere accumulata il giorno prima, sentiva il suo incarnato chiaro bruciare sotto l'acqua bollente, ma non voleva regolarla perché le andava bene così.
Altri incubi. Altre morti.
Ma le era passato avendo il cane di sua fiducia accanto a lei, non immaginava che quel cane avesse molti traumi alle spalle e molte più sofferenze delle sue.
Lei era amata dai suoi genitori, più di ogni altra cosa, riceveva amore da chiunque.
Tranne da se stessa.
Tornando in camera si era guardata allo specchio mentre era in intimo, vedeva il suo corpo già sviluppato e formoso...
I suoi occhi non erano particolari come quelli di altre ragazze, erano degli occhi normalissimi, abbastanza grandi di un verdino lucente (con qualche pagliuzza blu) non come quelli di Lily che erano di un bel verde intenso o come quelli di Alice che a volte erano verde scuro altre volte chiaro, non erano neri come quelli di Mary o azzurri come quelli della bionda Narcissa, non erano neanche grigi come quelli di Sirius.
Non c'era nulla di particolare nel suo aspetto, neanche i capelli erano particolari, erano color cioccolato e basta.
La sua pelle rosea e il viso era cosparso da lentiggini, le labbra erano carnose ma non troppo, aveva il seno abbastanza abbondante, senza esagerare, non era alta come Marlene e non era affascinante come Pandora.
Aveva il naso proporzionato al suo viso, senza gobbe o altro.
Osservò i piedi che erano scheletrici e più chiari del resto del corpo.
Si chiedeva spesso perché Narcissa o Marlene dopo cena o pranzo si infilassero due dita in gola e cacciassero fuori tutto.
Loro erano perfette eppure si sentivano imperfette.
Megan non si sentiva così, ma non si sentiva neanche bella.
Sentiva di essere trasparente, ma un po' di autostima le saliva e poi ritornava sotto i piedi all'istante.
Studiava ma era come se nessuno se ne accorgesse e soffriva al pensiero che avrebbe dovuto sostenere diversi esami.
Essere figlia unica aveva reso le cose troppo complicate, tutto era sulle sue spalle.
La mamma aveva ripreso a bere per colpa del padre, ma riusciva comunque a lavorare in ufficio al Ministero senza distrazioni; il problema si presentava durante le ferie quando c'erano alcuni parenti e troppe persone nella stessa stanza con una bottiglia di whisky incendiario.
Anche sua madre era perfetta, aveva occhi particolari, molto particolari come Alice, anzi no, ancora di più, aveva capelli più belli, le labbra carnose e un colorito non troppo pallido e roseo come il suo, aveva un sorriso magnifico.
Megan era una brutta copia di quella bellezza che stava sciupando, le sembrò che quei pochi riflessi ramati stessero sfumando con essa.
Ma il suo corpo era ancora giovane e privo di smagliature o cicatrici.
"Forse non sono così male" pensò.
Si rimangiò tutto subito e scosse la testa, si infilò l'uniforme e andò in classe, senza fare colazione.
O almeno ci provò, ma Lily la prese per mano e la condusse nel bagno delle ragazze, per farle una confidenza.
«Devo dirti una cosa, sai che tra poche settimane c'è il ballo di Natale, vero?»
Megan rimase spiazzata.
Non lo sapeva.
«No, insomma...cosa?»
«Già, ti rendi conto? James mi ha chiesto di andare con lui... ma io non sono sicura.»Lily si morse un labbro presa dall'ansia«E anche un altro ragazzo... Che dovrei fare?»
«Come si chiama l'altro?»
«Uno dei tassorosso, Amos.»
«Scherzi? E tu a chi hai dato buca?»Megan incrociò le braccia divertita.
«Non ho detto nulla a nessuno.»rispose l'amica con le guance in fiamme.
«Beh almeno tu hai due pretendenti.
Io non sapevo neanche dell'esistenza di questo ballo!»
Lily si morse di nuovo il labbro come ad essersi appena ricordata di aver fatto un errore madornale.
«Credo sia perché... mi dispiace...ma è perché è solo per gli studenti dal quinto anno in su.»spiegò tristemente.
«Ah, capisco.»
Ecco qui, un'altra cosa che lei non era.
Non era abbastanza grande per le sue amiche, per andare a un ballo...
se fosse stata anche solo di un anno più grande avrebbe potuto partecipare.
Così si rassegnò all'idea di dover osservare tutte le ragazze che conosceva scegliere un vestito mozzafiato e per l'evento, mentre lei sarebbe rimasta chiusa in camera sua (com'era abituata) a leggere, fingendo di non esistere.
Questo pensiero le sembrò così familiare che non la fece soffrire per nulla.
«Però è possibile che qualcuno più grande possa invitarti così puoi partecipare.»
«Invitarmi per pietà?»rise Megan.
«Oh, non credo proprio. Non sono così sfacciati e stupidi da agire così, se lo faranno sarà perché gli interessi davvero.»
«Giusto, perché umiliarsi con una bambina se puoi avere una donna?»Megan alzò gli occhi al cielo.
«E dai, Meg, non essere così complicata, se vuoi non ci vado e resto con te.»
«Non potrei chiederti una cosa del genere.»
«Ma io la farei per te.»
«Lo so, ma non ti voglio privare del ballo, è importante dopotutto.»
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Born To Die
FantasyMegan è morta a 17 anni, ed è tornata in vita grazie ad Albus Silente. Non prova emozioni o sentimenti, non avverte odori, sapori, caldo oppure freddo, dolore o piacere. Non le batte il cuore. Sirius Black era il suo ragazzo prima di morire, e Lily...