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Hogwarts
Hermione avrebbe preferito continuare la sua ricerca segreta, che aveva portato avanti per tutte le vacanze: i documenti su Megan Cooper, e ancora non è riuscita a trovare nulla di interessante, tranne una foto curiosa, che ritrae una certa Megan Gold, di volto simile alla sua quasi omonima.
Hermione non è per nulla invogliata a continuare il suo lavoro sul fantoccio, Pansy e Blaise le hanno reso tutto più difficile; è sempre stata la migliore in tutto, o quasi.
Pansy Parkinson e Draco Malfoy però, a detta di Murphy, sono i migliori nel suo corso: sono quelli con le mani da guaritori, da chirurghi.
Quando il professore ha mandato Pansy a prendere le scorte l'ha fatto perché ha fiutato del talento, se pur mediocre, da parte della Granger.
«Paciock, sei proprio sfigato lo sai? Non riesci a tenere in mano un nustero!»lo deride Blaise.
Hermione, anche un po' sorpresa che il ragazzo non abbia usato il solito appellativo di Sanguemarcio, riduce gli occhi a due fessure e si posiziona dinanzi a Zabini.
«Tu sapresti farlo meglio?!»
Blaise alza l'angolo della bocca, e con le braccia conserte scruta il volto contrariato di Hermione.
«Granger, rilassati, ho solo detto la verità»Blaise rilassa le braccia e le accarezza il mento con due dita«È un peccato che anche tu non sia poi così portata, avrei proprio gradito di vederti tutta concentrata su un fantoccio.»
Hermione inizialmente arrossisce lievemente e poi allontana in modo brusco la mano del ragazzo.
«Togliti quell'espressione dalla faccia, Zabini.»
Neville alza lo sguardo su di loro e fa segno a Hermione di lasciar perdere.
«Sai Granger, più ti osservo e più mi rendo conto che hai proprio delle belle labbra.»sibila Blaise tornando a concentrarsi sul suo lavoro.
Se prima il rossore sulle guance si vedeva appena, ora è molto visibile e per nasconderlo dà le spalle al suo interlocutore fingendo di cercare qualcosa.
Blaise le aveva appena fatto un complimento? E a lei faceva piacere? Così? Tutto d'un tratto piaceva a Blaise? Nah, forse la stava semplicemente prendendo in giro, giusto?
Hermione avrebbe voglia di confidarsi con qualcuno, forse Ginny.
Quando Pansy si decide a rientrare Hermione ne approfitta per uscire, avendo già finito il suo compito.
Arriva al dormitorio dei Grifondoro e si ferma sulle scale ad osservare la figura minuta e dalla capigliatura bionda che accarezza Grattastinchi.

(Meg)
Harry è stato mandato a prendere scorte dal professor Murphy, e a me ovviamente tocca rimanere qui, con questi due che si spellano con lo sguardo.
«Weasley, secondo me da piccolo ti hanno messo in una magipressa, altrimenti non si spiega il livello disastroso del tuo intelletto.»sputa Draco tagliando una zona del fantoccio danneggiata involontariamente da Ron.
Non posso fare a meno di notare la vena pulsante sulla fronte del mio ragazzo, che trema di rabbia.
«Giuro che ti spezzo le ossa, Malfoy!»sbraita.
Draco emette una risata sarcastica, poggia il nustero sul bancone e poi si volta a guardare Ron.
E io resto impalata, a fissarli: due ragazzi alti, molto più alti di me, entrambi con uno sguardo omicida.
La rivalità tra i due è talmente evidente che ho voglia di evaporare: non è una bella sensazione, è come se fossi un pezzo di carne conteso tra due lupi.
La ferita che mi sono fatta con il nustero sta guarendo lentamente, e questo mi fa percepire di poco il nervosismo.
«Dimmi un po' lenticchia, Meg ti ha mai detto "ti amo"?»
Sento un rumore metallico: per sbaglio ho gettato in terra degli strumenti.
Le parole di Draco mi risultano così provocatorie e al tempo stesso compromettenti.
La cosa con la T non la dirò più, l'ho giurato a me stessa, e a Sirius.
Lui era e sarà sempre il mio unico amore, lui e nessun altro.
Deglutisco e cerco di prendere in mano il controllo della conversazione.
«Vogliamo concludere oppure no?»
«Avevo concluso prima che il tuo ragazzo combinasse l'ennesimo disastro. Allora lenticchia, rispondi, te l'ha mai detto?»sibila Draco, sogghignando.
Guardo Ron, cerco di captare ciò che prova, e dal suo sguardo capisco che è deluso.
«E a te l'ha detto, Malfoy?»ribatte acidamente, ha le mani serrate e il viso arrossato.
«È questo il punto. Non lo dirà mai nemmeno a te. Vero Meg?»Draco mi lancia un'occhiata velenosa, che non mi so spiegare.
Indugio troppo tempo nel rispondere, e questo è segno di insicurezza.
«Complimenti Malfoy, ancora una volta il tuo egocentrismo ha avuto la meglio. Fai domande personali a Ron per pura gelosia e per vantarti di chissà quale privilegio. Sei penoso, decisamente, penoso-»inizio ma vengo interrotta da Ron, e la cosa mi spiazza.
«Sarebbe carino se me lo dicessi però.»borbotta.
Draco ha un sorrisetto irritante stampato sulle labbra carnose, ho voglia di sgozzarlo con il nustero.
Respiro e poi continuo a denti stretti.
«Oh certo, perché per voi il "ti amo" è solo una parola, vero? Solo una esclamazione frivola e insignificante, detta e ripetuta in continuazione. Credete che sia il modo per dimostrare amore? Il "ti amo" non è la sua dimostrazione, è il suo punto di arrivo. L'amore è altro... è-»mentre parlo mi accorgo che mi trema la voce e gli occhi mi pizzicano un pochino.
Loro non sanno cosa sia l'amore, quello vero... non capiscono, Ron non capisce, Draco... è immaturo, lo sono entrambi.
Scuoto la testa, e mi dirigo verso la porta dell'aula.
«Vado da Harry, lui di certo non mi fa queste domande.»e detto ciò sbatto la porta alle mie spalle.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora