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Hogwarts
L'anello è lì, nella scatolina, e Draco lo osserva nervosamente.
Gliel'aveva regalato sua nonna paterna anni fa prima di morire, dicendogli testuali parole: "Che sia purosangue o no, che sia giovane o vecchia, che sia piena di cicatrici o malata, che sia lunatica o pura di cuore, tu devi amarla più di quanto ti ami lei. Quando sarà il momento giusto dalle questo e mantenete intonse le vostre anime"
Draco prende la scatolina di velluto verde, e la apre.
Un magnifico esemplare unico di smeraldo misto a diamanti splende sull'anello d'argento.
Non è eccessivamente grande, ma nemmeno minuscolo.
Le piacerà? Meg adora le pietre preziose.

Pansy Parkinson corre verso Draco, e quasi rischia di scivolare sul pavimento bagnato dei corridoi.
«Che vuoi?»domanda Draco impazientemente.
«Cos'è questa storia dell'anello?»
Pansuela ha i capelli corti spettinati e i mocassini sporchi di fango.
«Dovresti lavarle quelle scarpe, con questo tempaccio dovevi evitare di andare a Hogsmeade!»
Pansy guarda la scatolina di velluto verde, e immediatamente un sorriso maligno compare sul suo volto stravolto.
«Sei nervoso, Draco?»
Il ragazzo sussulta e scuote la testa.
«Perché non fai le prove con me?»
La ragazza gli prende la mano e lo porta in un'aula vuota, con la luce un po' soffusa e il colore dei capelli biondi del ragazzo risalta maggiormente.
«Allora, fai finta che io sia Meg.»cinguetta Pansy sedendosi su un banco a gambe accavallate.
Draco si schiarisce la voce, prende l'anello e apre la bocca per dire qualcosa.
Ma lei non è Meg, non lo direi con la stessa passione... con lo stesso amore.
«Avanti.»lo incoraggia la mora.
«Non ci riesco, tu non sei lei.»sbotta Draco scortese.
«Allora mi immedesimo di più.»sussurra Pansy, per poi scendere dal banco.
«Stiamo perdendo tempo.»
Pansy si sbottona la camicia, lasciando intravedere l'intimo, poi si avvicina a Draco, accarezzandogli il viso.
«Lei fa così, giusto?»
Draco resta immobile e confuso, ma anche un po' disgustato.
«Copriti.»
Le guance di Pansy vanno in fiamme, e finalmente lo bacia, facendo aderire il proprio corpo al suo.
Draco sente dentro di sé un odio indescrivibile, e subito allontana la ragazza.
Ho tradito Meg...
«Ti stavo solo aiutando.»
«Stammi lontana.»urla Draco, con gli occhi ridotti a due fessure, ed esce.
«Molto bene, Meg avrà un'altra sorpresa stasera.»sentenzia Pansuela scoppiando a piangere.


(Meg)
«È stato strano.»
Tornati da Hogsmeade io e Ron ci incamminiamo verso l'entrata del castello, e chiacchieriamo silenziosamente.
«Cosa?»
«Uscire, sembrava un appuntamento.»ridacchia.
«Non proprio, insomma siamo stati tutto il tempo da Freddy e George.»
«Beh, hai flirtato con "Freddy".» sospira Ron, facendosi strada nei corridoi.
«Geloso? Sai che la gelosia fa male al rapporto carnale? Non rende come si deve.»osservo, strizzandomi i capelli vicino alle scale.
«Mettimi alla prova.»sibila Ron quando ormai siamo nel dormitorio.
Ron mi prende in braccio e io avvolgo le gambe intorno ai suoi  fianchi, poi perde l'equilibrio e finiamo l'uno sull'altra, sul letto.
Siamo ancora mezzi fradici per la pioggia a Hogsmeade.
Inevitabilmente scoppio a ridere, ma poi mi blocco non appena avverto la sua erezione contro la mia intimità.
Gli occhi chiari di Ron iniziano a diventare languidi e desiderosi: mi morde il labbro inferiore e io mi alzo di più il vestito, per poi sfilarlo completamente.
«Ti rendi conto che non hai chiuso la porta?»gli ricordo, sorridendo.
«La possiamo chiudere noi, non trovi?»
Rimango un attimo confusa, Ron ha un ghigno malandrino... quando cerco di capire che intende è troppo tardi.
Ron si alza con me in braccio, facendo aderire la mia schiena nuda alla porta.
«Ecco fatto»sussurra continuando a baciarmi, e a mordermi le labbra con dolcezza.
Perché non sei Sirius? Mi domando più volte mentre lo sento entrare in me.
Gli accarezzo i capelli bagnati che gocciolano sul mio petto, cercando di abbandonarmi al piacere.
La sua pelle è così calda e umida, piena di lentiggini e di qualche cicatrice curiosa; le sue labbra si stringono mentre aumenta la velocità e con una mano mi scosta i capelli bagnati dalla faccia.
Sento la porta dietro di me avere un tremore: stanno bussando.
«Merda.»impreca Ron, e io gli tappo la bocca.
«Ron, perché la porta non si apre?»domanda Harry da fuori.
«Ehm sto studiando, torna più tardi.»dice Ron liberandosi dalla mia mano.
«Ah, Meg, Draco ti sta cercando. Finite di studiare presto, tra poco si pranza.»
Ron chiude gli occhi per l'imbarazzo, ma io lo bacio nuovamente.
«Lui può aspettare.»
Ma Ron sbuffa e mi fa scendere, va verso il letto e si riveste con abiti asciutti.
«Ti ho detto che può aspettare.»
«Ancora non l'hai lasciato. Finché non lo lasci dovrò aspettare sempre io.»afferma Ron alzando la voce.
Mi avvicino a lui, e gli accarezzo la mano, ma lui mi afferra il polso.
«Lasciami in pace, Meg. Vai dal tuo ragazzo.»sputa Ron per poi stendersi sul letto, sconsolato.
«Sei un bambino. Quando maturerai un po'?»
«Ancora qui?»
«Puoi farti la Parkinson, lei sì che non fa aspettare nessuno.» ridacchio, infilando il mio vestito ancora umido.
«Già fatto.»
«Certo, come no.»scoppio a ridere.
«Ma se l'avessi davvero fatto? Non saresti gelosa?»
«Ma... Non credo, dopotutto non sei il mio ragazzo.»sorrido per poi scoppiare in un'altra risata.

Born To DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora